(Adnkronos) – Una corretta presa in carico del paziente affetto a dolore cronico si fonda su 2 pilastri. “Il primo è la multimodalità della terapia”, cioè “farmaci più supporto psicoemozionale. L’altro pilastro è la interdisciplinarità. Ciò significa che noi non possiamo pensare di curare un paziente affetto a dolore cronico solo attraverso un unico approccio professionale. Il terapista del dolore si avvale di un’equipe variamente strutturata, e comunque coordinata, composta da altri specialisti, che sono il fisiatra, l’ortopedico, il neurologo, il neurochirurgo, il neuroradiologo o il radioterapista nel caso del dolore oncologico”. Così Arturo Cuomo, Osservatorio della Società italiana di anestesia, analgesia, rianimazione e terapia intensiva (Siaarti), Buone pratiche cliniche per Area dolore, partecipando al talk ‘Numero verde Siaarti e terapia del dolore in Italia’. —salutewebinfo@adnkronos.com (Web Info)