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Cuori Liber
i, la strage degli animali al santuario. Con blitz di forze dell’ordine.
I video circolano in rete e sono cruenti.
Le forze dell’ordine in tenuta antisommossa hanno fatto irruzione in un santuario per animali, vale a dire in un rifugio permanente in cui vivono protetti animali salvati da maltrattamenti e dal macello.
Manganelli, botte contro coloro che hanno cercato di salvare dal massacro i maiali a loro volta salvati da una fine orribile. Inutilmente. Gli animali hanno fatto un’altra fine orribile. Ammazzati e buttati in un camion come spazzatura. Tra le urla strazianti di dolore di tutti coloro che se ne sono presi cura come animali da affezione.
E’ accaduto mercoledì 20 settembre all’alba al santuario Cuori Liberi di Sairano, provincia di Pavia. Un massacro con irruzione con Ats Pavia in un rifugio protetto che non ha precedenti.
Sarebbero stati uccisi i maiali sopravvissuti alla peste suina.
Non è accaduto come per la Sfattoria degli Ultimi, santuario in cui gli animali sono stati salvati dalla mattanza con sentenza del Tar.
Lav, nel rendicontare quanto accaduto, illustra: “Contro l’uccisione dei maiali di Cuori Liberi avevamo presentato insieme al Rifugio e altre associazioni ricorso al Tar, che aveva fissato l’udienza di merito al 5 ottobre. E al Consiglio di Stato che aveva espressamente raccomandato ad ATS ‘leale collaborazione e cautela nell’esercizio dell’azione amministrativa’ sino all’udienza del 5 ottobre e questo atto di forza in un rifugio confinato, permanente, non è accettabile in quella che si definisce una società libera”.
Iacopo Melio, consigliere regionale Toscana, Pd: “All’alba, agenti di polizia e operatori dell’ATS di Pavia hanno fatto irruzione nel rifugio Cuori Liberi di Sairano e hanno ucciso tutti i dieci maiali presenti (salvati da allevamenti o contesti di maltrattamenti). Sia quelli contagiati dalla peste suina africana sia quelli ancora sani. Vedere delle tenute antisommossa prendere a manganellate delle persone, solo perché stavano difendendo in modo pacifico la vita degli animali, mi fa ancora più orrore. Figuriamoci sapere che hanno poi preso a fucilate gli animali. Ah, il tutto (a quanto leggo) senza rispettare le stesse norme di biosicurezza usate come pretesto per l’abbattimento (ovvero senza tute, gambali, ecc…). Intanto, nel mentre che si preferisce abbattere degli animali isolati e protetti, c’è chi non smette di “coccolare” i cacciatori che, indisturbati, non solo continuano a uccidere i cinghiali ma anche a portarli in giro. Contribuendo così alla diffusione proprio della PSA che si è pensato di combattere in questo modo tanto drammatico quanto inaccettabile. Non smetterò di ripeterlo: chi considera i diritti degli animali di serie B non avrà mai rispetto, davvero, nemmeno per quelli degli esseri umani. Basta specismo”.
Non si può fare a meno di associare la violenza di quanto accaduto nel santuario Cuori Liberi al periodo di lockdown da pandemia in cui all’insegna dello slogan ‘andrà tutto bene’ un tripudio di post sottolineava la bellezza degli animali liberi e felici nelle città vuote. Animali selvatici che senza l’uomo indisturbati hanno fatto il loro ingresso passeggiando nelle aree urbane.
Da allora molto è cambiato in peggio nei confronti degli animali.
Come l’uccisione a fucilate da parte della polizia provinciale dei cuccioli di cinghiale, e della loro madre, qualche tempo fa in un parco di Roma.
O più recentemente l’orsa Amarena simbolo dell’Abruzzo uccisa a fucilate da un macellaio. Poche ore dopo un video virale che la riprendeva con i suoi cuccioli mentre passeggiava indisturbata in un habitat, l’Abruzzo, ritenuto fino alla sua uccisione habitat protetto per gli orsi.
Una regione l’Abruzzo che agli orsi dà un nome.
Non una sigla come il Trentino.
Regione, il Trentino, che dopo averli deportati dalla Slovenia con soldi pubblici di fondi europei, progetto Life Ursus, per gli orsi procede con ordinanze di abbattimento.
L’ultima del leghista Maurizio Fugatti, presidente Provincia di Trento, è di qualche giorno fa. E a proposito di sigle l’orsa oggetto di ordinanza di uccisione si chiama F36.
Il Tar ha sospeso l’abbattimento dell’orsa F36.
Non sono riusciti ad arrivare fino al Tar gli animali del rifugio Cuori Liberi.
Chi ce la fa, guardi le immagini.