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Mafia nigeriana, arresti in tutta Italia. Coinvolta anche Livorno

Maxi operazione Polizia di Stato di Torino. Impegnati cento uomini. Spaccio, estorsioni, rapine. Riti violenti di iniziazione

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LIVORNO – Mafia nigeriana, 11 arresti in tutta Italia. Coinvolta anche Livorno.

Maxi operazione  della Polizia di Stato.

Sedici arresti con ordinanze di custodia cautelare in carcere emesse dal Tribunale di Torino, su delega della Procura della Repubblica di Torino, nei confronti di un gruppo di cittadini nigeriani sospettati di appartenere al sodalizio criminale di stampo mafioso denominato ‘Eiye’. Contestando, oltre al reato di associazione per delinquere di stampo mafioso, i delitti di rapina, estorsione, lesioni e reati in materia di stupefacenti.

Impegnati oltre 100 uomini della Polizia di Stato.

Oltre alla Squadra Mobile di Torino, l’attività ha coinvolto anche le Questure di Cuneo, Varese, Bergamo e Livorno.

I provvedimenti restrittivi sono stati disposti all’esito di lunghe e complesse indagini e hanno riguardato complessivamente 16 persone, delle quali 11 sono state rintracciate sul territorio nazionale.

Secondo l’ipotesi d’accusa i provvedimenti cautelari riguarderebbero personaggi sospettati di rappresentare il vertice del livello nazionale dell’organigramma, direttamente incaricato delle nuove affiliazioni e della gestione dello spaccio di sostanze stupefacenti nelle varie piazze cittadine.

Vi sono gravi indizi, si legge in una nota della Polizia di Stato, per ritenere che l’organizzazione investigata presenti tutti i caratteri di un’associazione di tipo mafioso, poiché connotata, anzitutto, da una precisa struttura gerarchica con ruoli e cariche ufficiali, a cui corrispondono compiti ben precisi. Le affiliazioni, secondo quanto ricostruito dalle indagini svolte, risultano caratterizzate da atti violenti e rigidi rituali, che si traducono in un serio e concreto pericolo per la stessa vita degli aspiranti affiliati, che vengono sottoposti ad azioni brutali. Altrettanto spietate, secondo l’ipotesi di accusa risulterebbero le conseguenze previste in caso di violazione delle regole dell’organizzazione, che si traducono in sanzioni corporali talmente efferate da sfociare talora in tentativi di omicidio.

Le attività investigative, si legge in una nota della Polizia di Stato, avviate nel marzo del 2019, si sono sviluppate attraverso attività tecniche di intercettazione, nonché articolati e dinamici servizi di diretta osservazione e pedinamento sul territorio, e hanno consentito di individuare coloro che, secondo l’ipotesi accusatoria, rappresenterebbero i vertici nazionali del cult, in costante e diretto contatto con i leader operanti in Nigeria.

Le indagini hanno permesso altresì di ricostruire nel dettaglio la struttura del sodalizio criminale che, secondo gli elementi raccolti, appare caratterizzato da un’organizzazione gerarchica piramidale, che si qualificherebbe per la presenza di un organismo operante a livello nazionale e di numerose articolazioni locali, attive in singole città italiane. La struttura nazionale risulterebbe dotata di un’organizzazione verticistica che vede al proprio apice un ‘World Ibaka’, detentore del potere esecutivo, il quale godrebbe, sempre in ipotesi di accusa, di prestigio internazionale ed è in contatto con l’organismo madre in Nigeria.

© Riproduzione riservata

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