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Contrasto frodi agroalimentari in porto a Livorno: firmato protocollo in prefettura

Accordo siglato da prefetto Giancarlo Dionisi, direttore territoriale Adm Davide Bellosi, e presidente Autorità Sistema Portuale Mar Tirreno Settentrionale (AdSP-MTS) Luciano Guerrieri. Lavoro congiunto tutela Made in Italy. Prefetto Dionisi: "Modello innovativo per tutti I porti italiani"

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LIVORNO – Accordo per attivare specifiche sinergie nella raccolta di dati e informazioni relativi ai transiti nel porto di Livorno dei prodotti agro-alimentari di origine protetta (D.O.P.), spesso soggetti a casi di frode.Lo hanno siglato nella sede della Prefettura di Livorno il prefetto Giancarlo Dionisi, il direttore territoriale dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli Davide Bellosi, e il presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Settentrionale (AdSP-MTS) Luciano Guerrieri.Le parti, illustra con una nota la prefettura di Livorno, hanno deciso di istituire un gruppo di lavoro congiunto per condividere lo spettro delle merci cui destinare la prioritaria attenzione e le specifiche finalità di tutela dei prodotti Made in Italy. Tra gli impegni messi nero su bianco nel testo dell’intesa, quello di verificare le attuali potenzialità di condivisione delle informazioni, principalmente attraverso l’uso del Tuscan Port Community System- TPCS, la piattaforma dell’AdSP che digitalizza i flussi informativi collegati alle operazioni di importazione ed esportazione della merce e che oggi viene utilizzata da tutto il cluster portuale (terminalisti, agenzie marittime, spedizionieri, ecc.).Il gruppo, prosegue la Prefettura, si occuperà di potenziare gli strumenti informatici già in essere al fine di condividere celermente le informazioni inerenti al traffico del Made in Italy, ottimizzando l’analisi dei dati.L’AdSP, in particolare, “si impegnerà a definire uno specifico programma di manutenzione del proprio PCS, affinché la raccolta, l’elaborazione e la condivisione tra le parti dei dati di interesse avvenga con sempre maggiore efficacia rispetto agli obiettivi da perseguire”.

 

Guerrieri: “Siamo pienamente convinti dell’importanza di questa intesa, attraverso la quale intendiamo farci parte attiva della lotta alla repressione delle frodi agroalimentari. Siamo altresì felici di poter mettere a disposizione del gruppo di lavoro il nostro TPCS, un modello che ha fatto scuola in Italia, tanto da essere oggi stato condiviso con altre tre Autorità di Sistema Portuale, quella del Mar di Sardegna, quella di Venezia e quella di Napoli. Si tratta di un sistema efficiente e collaudato che ci permetterà di velocizzare lo scambio di informazioni cruciali per le finalità di questa intesa“.

 

Presente alla firma dell’accordo anche il segretario generale dell’AdSP Matteo Paroli: L’ente portuale ha investito tanto nei processi di ottimizzazione dei flussi informativi, innescando un deciso cambiamento nelle modalità di condivisione dei dati tra gli attori coinvolti, oggi raccogliamo ulteriormente i frutti di questo lavoro. Attraverso il TPCS ci proponiamo di ottimizzare le attività di monitoraggio di una filiera strategica per il nostro Paese: la tutela del Made in Italy passa dal controllo delle frodi agro-alimentari“.

 

Soddisfatto il direttore Davide Bellosi, la cui direzione territoriale dell’ADM “si è impegnata, assieme alla prefettura e all’ente portuale, ad avviare una campagna di sensibilizzazione mirata a determinare un veloce e netto incremento dell’utilizzo delle funzionalità già esistenti nel TPCS da parte di altre amministrazioni”.

Prefetto Dionisi: Oggi celebriamo un risultato straordinario per il porto di Livorno, ma anche per il sistema economico italiano e la tutela del Made in Italy. Con la sottoscrizione di questo protocollo d’intesa, promosso dall’Ufficio Territoriale del Governo di Livorno in collaborazione con l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli e l’Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Settentrionale, abbiamo raggiunto un traguardo di trasparenza che costituisce un modello innovativo per tutti i porti italiani. Grazie a questo accordo, avremo una conoscenza dettagliata e precisa dei prodotti agroalimentari che entrano in Italia attraverso il porto di Livorno. Questo controllo meticoloso è essenziale non solo per garantire la qualità e l’autenticità dei prodotti italiani, ma anche per prevenire e contrastare frodi che possono minare la fiducia dei consumatori e danneggiare i nostri produttori. Ritengo che questo protocollo rappresenti un passo decisivo nella salvaguardia della nostra eccellenza agroalimentare, tutelando in primis i produttori della Toscana e, più in generale, quelli dell’intero territorio nazionale.

Questo protocollo non è solo un risultato operativo: è un simbolo di cooperazione efficace tra istituzioni, con l’Agenzia delle Dogane, l’Autorità portuale e la prefettura che lavorano in stretta sinergia. Si tratta di un accordo che, grazie all’utilizzo delle tecnologie avanzate del Port Community System, garantisce una condivisione di dati in tempo reale e la massima trasparenza nei traffici commerciali. Livorno, da sempre crocevia strategico per l’Italia, si pone così come esempio virtuoso per gli altri porti del Paese.

Pur accogliendo con apertura i prodotti provenienti dall’estero, è nostro dovere garantire che la qualità del Made in Italy sia preservata. Questo protocollo rappresenta un baluardo contro frodi alimentari e un forte segnale per proteggere la filiera agroalimentare italiana. Inoltre, esso getta le basi per ampliare i controlli anche ad altri settori, come il fitosanitario, e per contrastare fenomeni criminosi più ampi, quali i traffici di stupefacenti e il commercio illegale di rifiuti”.

L’accordo siglato è un primo passo, ma cruciale, verso una gestione sempre più trasparente ed efficiente dei flussi commerciali. La prefettura continuerà a promuovere e sostenere iniziative di questo tipo, incoraggiando la cooperazione tra le istituzioni per il bene comune. Sono convinto che Livorno, con questa iniziativa, si confermi un modello da seguire e un faro per la trasparenza e la legalità nei porti italiani.

Ringrazio tutti i soggetti coinvolti per la determinazione e l’impegno dimostrati, e auspico che questo protocollo diventi un punto di riferimento nazionale. La nostra ambizione è chiara: garantire alti standard di trasparenza e proteggere la qualità e il prestigio del nostro Paese”.

© Riproduzione riservata

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