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LIVORNO – Provincia di Livorno: approvato piano rete scolastica e offerta formativa
Il Consiglio provinciale di Livorno, riunito a Palazzo Granducale, ha approvato il Piano di dimensionamento della rete scolastica e dell’offerta formativa nel territorio della Provincia di Livorno per l’anno scolastico 2025/2026.
Il provvedimento, corredato da una serie di allegati, illustra Provincia di Livorno, riporta le proposte scaturite dalle conferenze zonali per l’istruzione, sia per quello che riguarda il I ciclo di istruzione sia per il ciclo di istruzione secondaria superiore. ll piano approvato sarà inviato alla Regione Toscana per l’inserimento nel piano complessivo di sua competenza, che sarà successivamente tramesso all’Ufficio scolastico regionale. La decisione finale in merito alle richieste dei territori spetterà, infine, al ministero dell’Istruzione.
La delibera ha ricevuto i voti favorevoli dei consiglieri di maggioranza di Provincia Democratica e anche quelli dei consiglieri di minoranza del gruppo di Livorno Provincia Civica, mentre si sono astenuti i consiglieri del gruppo Per la Provincia di Livorno.
Per gli aspetti inerenti le scuole superiori, la responsabile del servizio reti scolastiche, Anna Roselli, ha illustrato le principali proposte avanzate, che riguardano, in particolare, l’istituzione dell’indirizzo di liceo classico all’Istituto Carducci-Volta di Piombino e l’istituzione, sempre a Piombino, del liceo artistico per arti figurative all’Isis Val di Cornia Einaudi-Ceccherelli. A queste si aggiunge la richiesta del liceo Marco Polo di Cecina per due nuove articolazioni nell’ambito dell’indirizzo tecnico di agraria, agro-alimentare e agro-industriale relative a Gestione ambiente e territorio e Viticultura ed enologia.
Per quanto riguarda la scuola primaria, Roselli ha ribadito che la Provincia prende atto delle proposte arrivate, frutto del confronto all’interno delle conferenze zonali e, in questo senso, ha illustrato le principali novità, tra le quali la richiesta pervenuta dalla conferenza zonale dell’Elba, per l’aggregazione dei plessi a servizio della popolazione scolastica dei Comuni di Marciana e Marciana Marina. Pertanto si prevede una scuola elementare a Marciana Marina e una scuola media a Marciana.
Nell’ambito del dibattito consiliare, il capogruppo di Provincia Democratica, Andrea Solforetti, è intervenuto sottolineando la necessità che la “Regione ponga comunque un’attenzione particolare a queste situazioni, in quanto le aggregazioni si svolgono in contesti periferici o comunque in aree da tutelare. La scuola, come altri servizi, sono presidi e, pur comprendendo i motivi all’origine della scelta della Conferenza zonale, che peraltro si è espressa all’unanimità, la percezione è che si toglie qualcosa tralasciando anche quello che può essere l’obiettivo o il fine che si vuole perseguire. Quindi, come Provincia chiediamo alla Regione Toscana di monitorare questo tipo di situazioni perché non vogliamo trascurare nessuna voce e ci sembra importante ribadirlo. Per questo chiediamo che alla delibera sul dimensionamento della rete scolastica sia allegato il verbale con le considerazioni del Consiglio provinciale”.
Dello stesso avviso anche l’intervento della vicepresidente della Provincia, Eleonora Agostinelli, la quale ha sottolineato che “occorre attenzione non solo nel caso specifico dei Comuni elbani, ma in tutti quei casi che riguardano tantissimi piccoli comuni, dove purtroppo certi tagli rappresentano comunque una perdita e una mancanza a livello sociale”.
A conclusione del dibattito è intervenuta la presidente della Provincia Sandra Scarpellini, la quale, rendiconta la Provincia di Livorno, condividendo quanto espresso dai consiglieri Solforetti e Agostinelli, ha ribadito l’importanza di trasmettere alla Regione le osservazioni del Consiglio provinciale.
Scarpellini: “Ovviamente la Provincia prende atto del risultanze delle conferenze scolastiche che sono organismi importanti, in quanto mettono insieme le componenti istituzionali della scuola e delle amministrazioni locali, quindi coloro che hanno sicuramente una visione completa anche da un punto di vista sociale del proprio territorio. Comprendiamo la sofferenza che sta dietro a queste scelte, determinate da regole e condizioni a cui è difficile sottrarsi. Però credo che sia doveroso da parte della Provincia sottolineare questo dato dell’Elba, perché le situazioni più piccole fanno meno rumore ma i bambini hanno il medesimo diritto ad un’istruzione quanto più qualificata e completa e le comunità, i comuni hanno altrettanto diritto di poter continuare a vivere in una Toscana “diffusa”, dove nessuno si deve sentire marginale.
Purtroppo il tema della natalità è l’elemento che rende ancora più marcata la differenza tra il centro e le periferie, con conseguenze negative sui vari servizi. E questo vale per la continuità territoriale dei trasporti, per l’istruzione e per la sanità: ogni servizio che noi perdiamo in ognuno di questi ambiti è una sconfitta enorme per l’intero territorio provinciale. Allora auspichiamo che quella dell’Elba non sia una scelta irreversibile e per questo vogliamo che la nostra richiesta arrivi allo Stato, al Governo e al Ministero, perché si cambino totalmente le regole “di ingaggio” per la scuola, che non sono la fotografia della società attuale. Nel nostro territorio assistiamo alla schizofrenia per cui nella città capoluogo abbiamo classi oltre modo numerose e nei centri piccoli è, invece, drammatico tenere in piedi classi con numeri di alunni più bassi. Per questo ci impegneremo a presidiare e monitorare le varie situazioni e a sollecitare le istituzioni, a tutti i livelli, perché si salvaguardi il diritto ad un’istruzione di qualità per tutti”.