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MARINA DI MASSA – Cominciate le prime operazioni di controllo a bordo della Guang Rong che si è scontrata contro il pontile di Marina di Massa lo scorso 28 gennaio.
In salvo l’equipaggio. Aperta un’inchiesta dalla Procura di Massa Carrara. Indagato il comandante.
Dopo le procedure di messa in sicurezza dell’area con l’utilizzo di panne assorbenti sulla superficie dell’acqua, effettuate nei giorni scorsi per contenere un’eventuale perdita di combustibile che al momento non risulta esserci, è iniziato il primo vero sopralluogo a bordo.
Sul posto per il sopralluogo il gruppo dei sommozzatori della Stmp di Piombino e il personale tecnico della ditta Neri di Livorno.
Il controllo incentrato sulla verifica del fianco emerso dell’imbarcazione e valutare di conseguenza la situazione delle casse dei due serbatoi, posizionati a poppa della Guang Rong e contenenti poco più di 100 tonnellate di gasolio.
Sindaco Francesco Persiani: “E’ stato raggiunto il serbatoio principale e pare che dall’imboccatura principale si possa aspirare gasolio. Questo metterebbe in salvaguardia la nostra costa, il nostro ambiente marino”.
Bruno Murzi, sindaco Forte dei Marmi: “L’incidente che ha visto la nave cargo Guang Rong. arenarsi sul fondale sabbioso di fronte a Marina di Massa deve farci riflettere in modo costruttivo, senza intenti polemici, ma con l’obiettivo di comprendere, ridurre ed evitare i rischi di eventi simili in futuro.
Non è la prima volta che accade: questa è la terza occasione in cui navi di stazza significativa si sono arenate nel tratto compreso tra il porto di Marina di Carrara e Marina di Massa, sempre a causa della combinazione tra mareggiate e avarie alla propulsione. Fortunatamente, finora i danni ambientali sono stati contenuti, ma la situazione sarebbe stata ben diversa se la nave fosse finita sugli scogli di Marina di Carrara o sui pennelli artificiali di fronte alle colonie di Marina di Massa. In quel caso, avremmo probabilmente affrontato un disastro ambientale di proporzioni enormi, con il rischio concreto di sversamenti in mare di tonnellate di gasolio dai serbatoi della nave. Una tragedia ambientale che avrebbe avuto conseguenze devastanti per tutta la costa apuo versiliese.
Nella sfortuna, possiamo dire di essere stati fortunati, o come si dice dalle nostre parti, essere stati presi in braccio dalla Madonna: la distruzione del pontile di Marina di Massa è una ferita dolorosa, ma i danni potevano essere molto peggiori. Non possiamo, però, continuare a sperare che vada sempre tutto bene. È giunto il momento di avviare una seria riflessione sulla sostenibilità della convivenza tra un’economia turistica fondamentale per il nostro territorio e un porto che si vuole ampliare, con un conseguente aumento dei traffici e, inevitabilmente, dei rischi. Dopo questo ennesimo episodio, dobbiamo finalmente decidere quale strada prendere: “delle due, l’una”.
Il mio appello alle istituzioni è chiaro: avviamo un percorso concreto per ridurre – o meglio ancora azzerare – i rischi ambientali per la nostra costa. L’ampliamento del porto porterà inevitabilmente a un incremento del traffico marittimo e forse un incremento dell’erosione e con essi, a una maggiore esposizione al rischio di danni irreparabili. Se la nave cargo Guang Rong fosse finita sugli scogli, ci troveremmo oggi a discutere non solo di un disastro ambientale, ma anche della possibile compromissione della nostra stagione turistica. Possiamo davvero permettercelo? È tempo di agire con responsabilità”.