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Omicidio psichiatra a Pisa. Quella sicurezza che negli ospedali non c’è

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Omicidio psichiatra a Pisa. Quella sicurezza che negli ospedali non c’è.

La morte di Barbara Capovani, la psichiatra uccisa da un suo ex paziente fuori dal reparto dell’ospedale Santa Chiara di Pisa, sta richiamando l’attenzione sulla sicurezza negli ospedali.

Una sicurezza che negli ospedali non c’è.

Non c’è mai stata.

Né per i medici.

Né per infermieri e chiunque vi lavori.

Né per chi è ricoverato, adulti e bambini.

Né per chi si rechi in un ospedale in pronto soccorso, o per visite ed esami.

La facilità con cui si accede a un presidio ospedaliero è addirittura imbarazzante.

Barbara Capovani è stata brutalmente aggredita fuori dal reparto mentre, a fine turno, prendeva la sua bicicletta.

L’assassino, che in quel reparto fu ricoverato nel 2019, non ha trovato ostacoli nell’avvicinarla.

Eugenio Giani, presidente della Regione Toscana, dopo la morte della dottoressa Capovani ha annunciato un gruppo di lavoro in tempi rapidi per aumentare la sicurezza in ospedale.

Il ministro Orazio Schillaci: “La morte di Barbara Capovani mi addolora profondamente, la violenza di cui è stata vittima è inaccettabile. La sicurezza di tutti gli operatori sanitari e socio-sanitari mi sta particolarmente a cuore ed è per me una priorità su cui mi sono impegnato da subito. Insieme al ministro Piantedosi abbiamo aperto posti di polizia negli ospedali, con il decreto legge 34 abbiamo inasprito le pene e disposto la procedibilità d’ufficio per chi aggredisce personale sanitario e sociosanitario”.

Poi Schillaci: “Sono pronto insieme a Ordini, Federazioni e Sindacati, anche nell’ambito dell’Osservatorio nazionale sulla sicurezza delle professioni sanitarie e sociosanitarie, a lavorare per individuare ogni altra strada percorribile e soluzioni utili a prevenire ogni genere di violenza e a garantire i massimi livelli di sicurezza per chi si prende cura della salute, fisica e mentale, dei cittadini”.

Quindi Schillaci: “Nel corso di questi ultimi mesi abbiamo già iniziato ad affrontare il tema della salute mentale e della riforma delle procedure per l’assistenza nelle strutture residenziali psichiatriche. Mercoledì 26 aprile ci sarà una nuova riunione per la riorganizzazione del tavolo sulla psichiatria. Dobbiamo fare in modo che quanto accaduto a Barbara Capovani non si ripeta”.

Fnomceo, Ordine nazionale dei medici, parla di emergenza nazionale.

I dati che rendicontano le violenze di cui sono vittime ogni anno gli operatori degli ospedali in Toscana, prodotti da Fnomceo, parlano di 1258 atti violenti, di cui 935 verbali e 323 fisici con conseguenti 193 denunce per infortuni.

“Dobbiamo proteggere i nostri operatori, prevenendo la violenza sia direttamente, rendendo sicuri ospedali e ambulatori, sia con un’opera di educazione e informazione ai cittadini”, commenta il segretario Roberto Monaco.

 

© Riproduzione riservata

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