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FIRENZE – Il nuovo rapporto Edit dell’Agenzia regionale di sanità fotografa una generazione in cambiamento: meno esposta ai comportamenti a rischio tradizionali, ma sempre più segnata dal disagio psicologico degli adolescenti toscani. Il dato sulla salute mentale è infatti il più significativo dell’intera indagine, basata su quasi cinquemila interviste raccolte tra il 2005 e il 2025.
Negli ultimi vent’anni la quota di adolescenti che dichiara uno stato di disagio psicologico è quasi raddoppiata, passando dal 15,1% del 2008 al 29,7% del 2024. Parallelamente, i ricoveri psichiatrici tra i 14 e i 19 anni sono aumentati in modo marcato: da 2,3 casi per mille nel 2005 a 8,9 nel 2024. Una tendenza che, secondo l’Ars, si lega a fattori che hanno profondamente segnato la condizione giovanile: crisi economiche, emergenze sanitarie, pressioni sociali e trasformazioni digitali.
Comportamenti a rischio in calo
Il quadro non è però univoco. Lo studio conferma il calo dei comportamenti a rischio più tradizionali. Il consumo di sostanze stupefacenti nell’ultimo mese è sceso dal 19% del 2005 all’8,7%, con la cannabis in diminuzione dal 18,1% al 7%. Anche l’alcol mostra una flessione: le ubriacature annuali passano dal 44,4% al 38,9%. In forte calo anche i fumatori abituali, dal 15,2% al 3,9%, mentre cresce l’uso delle sigarette elettroniche, salite dal 9,3% al 21%.
Sedentarietà, peso e uso dello smartphone
La ricerca rileva alcuni elementi critici sul piano dello stile di vita. Tra i giovani aumentano sovrappeso e obesità, arrivati rispettivamente al 13,9% e al 3,5%. Contestualmente diminuisce l’attività fisica settimanale e scende il consumo quotidiano di frutta.
Quasi universale l’utilizzo dello smartphone, dichiarato dal 98% degli intervistati: più di un terzo trascorre oltre cinque ore al giorno davanti allo schermo. Parallelamente, la prima esperienza sessuale avviene più tardi rispetto al 2005, mentre il numero di adolescenti con patente si è dimezzato, passando dal 62,5% al 31,1%.
Il peso crescente del disagio
Il tema centrale resta però l’aumento del disagio psicologico, accompagnato da una diffusione crescente dei disturbi del sonno: la quota di ragazzi che dorme meno di sette ore a notte è salita dal 28% al 41%. Secondo l’Ars, questo insieme di trasformazioni riflette un contesto ambientale più complesso e un maggiore carico emotivo per le nuove generazioni.



