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BIBBIENA — La tecnologia forense più avanzata entra nel giardino dell’asilo di Soci per cercare risposte sulla morte del piccolo Leonardo Ricci, il bimbo di soli due anni e mezzo rimasto vittima di una tragedia assurda lo scorso 12 novembre. I militari del Ris di Roma, su mandato della procura di Arezzo, hanno dato il via a un accertamento tecnico irripetibile che trasformerà l’area del ‘boschetto didattico’ in un plastico digitale tridimensionale ad altissima precisione.
L’obiettivo degli inquirenti è cristallizzare ogni centimetro di quel giardino dove Leonardo ha perso la vita, soffocato dal laccetto della propria felpa rimasto impigliato in un ramo mentre giocava. Per farlo, i carabinieri del Reparto investigazioni scientifiche hanno utilizzato laser scanner, fotografie panoramiche a 360 gradi e droni per le riprese aeree. Questa ricostruzione virtuale servirà a rispondere al quesito centrale dell’inchiesta: era possibile accorgersi in tempo del pericolo? Qual era l’effettiva visuale delle maestre in quegli istanti fatali?
Le operazioni, durate fino al primo pomeriggio, si sono svolte alla presenza dei legali delle cinque persone iscritte nel registro degli indagati con l’ipotesi di omicidio colposo, tra cui figurano insegnanti e personale della struttura scolastica. Dall’esterno del cordone di sicurezza, in un clima di straziante silenzio, hanno assistito ai rilievi anche i genitori di Leonardo, accompagnati dai propri avvocati e consulenti tecnici.
I difensori del personale scolastico hanno ribadito lo stato di profondo choc delle loro assistite. Secondo quanto filtrato, alcune delle maestre coinvolte non sarebbero più riuscite a riprendere il lavoro con i bambini, travolte dal peso emotivo di una tragedia che ha segnato per sempre la comunità del Casentino.
Il plastico 3D permetterà alla Procura di simulare diverse angolazioni e distanze, verificando se la posizione degli indagati rispetto al punto dell’incidente fosse compatibile con i doveri di vigilanza richiesti in un contesto scolastico. Al centro degli accertamenti c’è la dinamica dell’incastro fatale tra l’indumento e la vegetazione, un evento di una rarità statistica spaventosa che ha trasformato un momento di gioco all’aperto in un dramma giudiziario.
I risultati di questa perizia digitale, che richiederà settimane di elaborazione nei laboratori di Roma, saranno incrociati con i dati dell’autopsia e con le testimonianze raccolte nelle ore successive al decesso. Solo allora si potrà stabilire se vi siano state negligenze fatali o se ci si trovi di fronte a una tragica e imprevedibile fatalità.



