Scomparsa di Kata, generale Garofano: “Siamo fiduciosi”

FIRENZE – Scomparsa di Kata, generale Garofano: “Siamo fiduciosi”.

Molto chiaro Luciano Garofano, generale ex comandante dei Ris, attuale consulente dei genitori della piccola Kata, cinque anni, scomparsa da ex hotel Astor in via Maragliano a Firenze il 10 giugno scorso.

Le dichiarazioni del generale Garofano a ‘Quarto Grado’, trasmissione in onda su Rete 4 condotta da Gianluigi Nuzzi con Alessandra Viero.

Garofano durante la trasmissione di venerdì 22 settembre sera, due giorni dopo il sopralluogo nell’ex hotel Astor insieme ai genitori della piccola Kata. Hotel Astor in cui sono attesi nei prossimi giorni i reparti speciali dei carabinieri anche in prospettiva scavi.

Garofano: “La difesa non conosce particolari e notizie che la Procura ha raccolta. E’ chiaro. Si cercano altre tracce ma soprattutto resti. Ribadisco che siamo fiduciosi anche dopo l’ispezione che abbiamo fatto insieme la ritengo molto utile. Peccato che forse se fosse stata fatta nell’immediatezza poteva rendere qualcosa in più dal punto di vista investigativo”.

Si ripercorre più volte a ‘Quarto Grado’ l’ultimo video della bambina, con la piccola Kata che prima sale, poi scende le scale dell’hotel Astor. Per poi sparire nel nulla.

Rispetto agli accertamenti tecnici irripetibili disposti dalla Procura di Firenze per accertare  la presenza di materiale biologico o genetico e all’estrapolazione di eventuali profili del Dna da un borsone, due trolley e da rubinetti di stanze dell’hotel Astor.

Sequestrati ad alcuni dei cinque indagati per sequestro di persona a scopo di estorsione.

Tra i cinque indagati sulla scomparsa piccola Kata i due zii della piccola Kata. Lo zio paterno Marlon Edgar Chicclo e zio Abel Marlon Edgar Chicclo, detto Dominique, zio materno a cui quel sabato 10 giugno era stata affidata la piccola Kata dalla madre.

Zio Abel in carcere dal 5 agosto anche con l’accusa di tentato omicidio nell’ambito dell’inchiesta su un presunto racket degli affitti all’interno dell’ex hotel Astor.

Garofano sull’esame del dna di borsone e due trolley: “Non sembra ci siano tracce evidenti. Di più non posso dire. La differenza la potrà fare il dna Sono stati fatti prelievi. Aspettiamo i risultati. Posso dire che uno dei borsoni come dimensioni non era compatibile con la possibilità che anche sedata la piccola Kata possa essera stata portata via”

Poi il generale: “Sono consulente della difesa. Sono legato a segreto istruttorio non posso riferire cose che ho acquisito. Sono importanti tanto le valigie quanto le tracce. L’analisi del dna non è completata. Non c’erano tracce evidenti. Ma le cellule delle pelle, il sudore non si vedono. Abbiamo fatto tantissimi prelievi”.

Su tracce di sangue su rubinetti l’ex comandante Ris di Parma: “Una traccia di sangue sembra ci sia ma in un gabinetto in un lavandino può essere di tutti. Aspettiamo risposta dna per dare una concretezza a quel dato e ce l’avremo martedì massimo mercoledì prossimi”.

Durante ‘Quarto grado’ sono emerse ulteriori testimonianze. La mamma della bambina che giocava con Kata quel sabato riporta la frase, che la bambina avrebbe detto a una psicologa, riguardante un “lupo cattivo” che avrebbe preso la piccola Kata.

Un misterioso uomo di origine rumena che quel sabato 10 giugno avrebbe distratto zio Abel chiedendogli di sbloccare un cellulare. Non sappiamo se di questo misterioso uomo che avrebbe distratto zio Abel lo stesso zio Abel abbia riferito agli inquirenti.

Dunque nei prossimi giorni anche gli investigatori dell’Arma dei Carabinieri, coordinati dai magistrati di Dda, torneranno nell’ex hotel per nuove e approfondite ricerche. E, come ha evidenziato il generale Garofano, sono attesi risultati del dna.