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Bimba scomparsa. La piccola Kata tra ritardi, misteri e super consulente.
Dunque anche il sopralluogo del super consulente Luciano Garofano. Il generale dei carabinieri ex comandante dei Ris di Parma martedì 20 giugno pomeriggio è entrato all’ex Astor di Firenze.
Piccola Kata rispetto alla quale ogni giorno salta fuori un elemento nuovo reso noto prevalentemente dal padre. Ogni giorno un colpo di scena.
L’ultimo, di queste ore, che la piccola Kata non sarebbe stata il vero obiettivo del rapimento.
Finita la due giorni di maxi perquisizioni dei reparti speciali dei carabinieri a stabile sgombrato, è entrato in scena il generale Garofano, super consulente della famiglia della piccola Kataleya Alvarez.
Dunque due fasi ben distinte di sopralluoghi nell’ex Astor. Quasi una sorta di indagini separate.
Non certo pensando di trovare la bambina in vita i reparti speciali dei Carabinieri nelle loro maxi perquisizioni in sottotetti, cunicoli, tombini, botole e pozzi neri.
Soprattutto dopo uno sgombero che ha reso lo stabile disabitato.
Si evita di dirlo. C’è l’angoscia di una famiglia.
E soprattutto c’è la speranza che alla piccola Kata non sia accaduto niente di irreparabile. Che sia da chissà quale parte.
Stessa speranza che da quasi venti anni c’è per Denise Pipitone.
Ma le indagini a oggi, tranne le prime 48 ore di task force in Arno, Mugnone, Cascine, e in un palazzo lì accanto, si sono concentrate solo sull’ex Astor. Non da altre parti.
Ora entra in scena il generale Garofano. Chiamato dalla famiglia della bambina con la nomina di nuovi legali. Dopo la rinuncia al mandato dei legali precedenti. C’è stato, è vero, anche il passaggio di un investigatore privato, che ha avuto anche la ribalta della prima serata tv.
Un po’ come fino a qualche giorno fa l’ha avuta chiunque vivesse nello stabile occupato. Ognuno dicendo ai microfoni qualsiasi cosa gli passasse in testa.
C’è una certezza in questa vicenda in cui davvero non si capisce come possa sparire una bambina a Firenze. Firenze che racconta un contesto di illegalità che ai residenti esasperati era ben noto prima che sull’ex Astor si accendessero i riflettori.
C’è una certezza ovvia di un ritardo con tutta probabilità decisivo.
Kata dall’ex Astor non sarebbe sparita se si fosse proceduto a sgombrare lo stabile occupato nei tempi a quanto pare richiesti.
Il sindaco Nardella è intervenuto sul posto il giorno dello sgombero, sabato 17 giugno.
Dichiarando che ora non è il momento delle polemiche politiche. Ma che l’amministrazione comunale quello sgombero l’aveva chiesto da mesi.
Si sono individuate in pochi giorni le strutture di accoglienza in cui trasferire le famiglie e i tanti bambini che vivevano in quel degrado.
E certo qualcuno ne dovrà rispondere.