SESTO FIORENTINO – Fondazione Museo Ginori, Giuli sostituisce Montanari: “Assoluta scorrettezza”.
L’iter che doveva portare alla riapertura del Museo Ginori e alla sua collezione che custodisce quasi 10.000 oggetti in porcellana e maiolica databili dal 1737 al 1990, modelli scultorei, documenti cartacei e disegni, una biblioteca storica, una biblioteca specialistica e una fototeca, si ferma di fronte ad una lettera inviata dal ministero che designa l’avvocato Marco Corsini, sindaco Rio nell’Elba, presidente della Fondazione Museo Archivio Richard Ginori.
Corsini sostituisce il professor Tomaso Montanari, accademico, saggista, storico dell’arte, rettore dell’Università per stranieri di Siena
Lo statuto della Fondazione, costituita da Ministero della Cultura, Regione Toscana e Comune di Sesto Fiorentino, sottolinea Regione Toscana, prevede che la nomina del presidente venga effettuata dal Ministro della Cultura d’intesa con la Regione Toscana ed il Comune di Sesto Fiorentino. “Nel corso degli ultimi mesi era stata raggiunta un’intesa, più volte confermata dai ministri Gennaro Sangiuliano e Alessandro Giuli, sul nome del professor Tomaso Montanari, che negli ultimi anni aveva curato da vicino tutte le complesse vicende legate alla riapertura del museo, ai finanziamenti ed alla tutela del patrimonio artistico che conserva”.
Eugenio Giani: Con assoluta convinzione ho formalmente espresso nei mesi precedenti e l’ultima volta nel novembre scorso, il mio apprezzamento per l’indicazione di Tomaso Montanari come presidente della Fondazione. Arriva, a me indirizzata, la lettera della capo gabinetto del Ministero Valentina Gemignani che, preso atto della scadenza del consiglio di amministrazione della Fondazione, indica come nuovo presidente l’avvocato Marco Corsini, con il suo curriculum in allegato. Resto sconcertato e deluso dall’assoluta mancanza di rispetto verso tutto l’impegno e il percorso di concertazione istituzionale che aveva portato alla condivisa indicazione del nome di Tomaso Montanari, autore di un eccellente lavoro per il Museo e la Fondazione svolto, tengo a precisarlo, a titolo gratuito e portato avanti per restituire alla Toscana ed all’Europa un patrimonio artistico unico. La lettera della capo gabinetto è giunta senza nessun contatto, nessun colloquio e nessun segnale che potesse far pensare ad un ripensamento del Ministero su una nomina concordata. Non entro nel merito o valuto il curriculum dell’avvocato Corsini, ma credo fermamente che un iter a livello istituzionale condiviso e concordato debba essere portato fino in fondo. A questo punto, di concerto con l’amministrazione di Sesto Fiorentino, è inevitabile la sospensione di ogni atto e procedura in merito alla nomina del presidente della Fondazione, in attesa di un indispensabile chiarimento con il ministro Giuli. Scriverò quindi al ministro confermando quanto ho anticipato e chiedendo un incontro fra i soci della Fondazione che possa concludersi con la conferma del nome di Tomaso Montanari alla presidenza”
Lorenzo Falchi, sindaco di Sesto Fiorentino: “Vivo con imbarazzo questa decisione del ministero che giudico miserabile e che arriva senza alcuna spiegazione o motivazione, nell’assoluta indifferenza per il lavoro svolto dal professor Montanari. Nel curriculum dell’avvocato Corsini figurano numerosi incarichi, nessuno dei quali pertinente con la presidenza di una associazione artistica o culturale. Mi impegno a chiedere spiegazioni al ministro delle ragioni di questa designazione, che sembrano purtroppo rispondere a logiche di occupazione di spazi e incarichi istituzionali, anche a titolo gratuito come quella della presidenza della Fondazione Museo Ginori, escludendo persone dotate di competenze e da tempo impegnate a mantenere viva l’attenzione sul futuro del museo solo perché esprimono opinioni diverse da quelle dell’attuale maggioranza di governo”.
Tomaso Montanari, presente da remoto alla conferenza stampa, “ha tenuto a precisare l’assoluta scorrettezza nell’individuare due nomi diversi nell’ambito dello stesso procedimento. Tutti attendiamo di conoscere i motivi di questo cambio di orizzonte, soprattutto in ragione degli impegnativi lavori di restauro e allestimento del museo che ne stanno preparando la riapertura. Mai ho pensato che la diversità di opinioni, che ho manifestato e con assoluta indipendenza, anche nei confronti del ministro Franceschini, potessero diventare oggetto di rivalsa di fronte alla tutela di beni che rappresentano parte del nostro patrimonio culturale. Per essere sicuri che così non è vorremmo tutti sapere quali sono le motivazioni che lo hanno portato a questa scelta nei confronti della Fondazione Museo Ginori.
Emiliano Fossi, deputato e segretario Pd Toscana: “Nutriamo forti dubbi e proviamo profondo sconcerto per l’intenzione del ministro della Cultura Alessandro Giuli di nominare il sindaco di Rio dell’Elba Marco Corsini presidente della Fondazione Museo Ginori di Sesto Fiorentino. Una scelta illogica, che porta di fatto a sostituire una figura di indubbia competenza nel settore, quella del presidente uscente della fondazione Tomaso Montanari, con una persona che, pur avendo un assunto incarichi prestigiosi in altri comparti della pubblica amministrazione e nel privato, non ha però alcuna esperienza e conoscenza del settore stesso. Siamo molto preoccupati per il destino di questa importante istituzione culturale che – negli ultimi anni – le istituzioni locali e regionali, grazie anche alla collaborazione con i governi passati, hanno fortemente sostenuto per provare a valorizzarla sempre di più. Per questo depositerò un’interrogazione sulla vicenda. Il ministro Giuli deve spiegare in Parlamento le reali motivazioni di questa scelta incomprensibile“.
Per quanto riguarda la levata di scudi del presidente Giani che ha parlato di procedure che non avrebbero coinvolto adeguatamente Regione e Comune di Sesto Fiorentino, vorremmo fargli presente che in questi anni per le nomine di sua competenza ha spesso agito autonomamente come è successo per esempio con la scelta del nuovo direttore della Asl Toscana Sud Est e di tante altre”.
Alessandro Amorese, capogruppo commissione Cultura FdI: “Che la sinistra gridi allo scandalo per la sostituzione di Tomaso Montanari alla presidenza della Fondazione Museo Ginori da parte del ministro Alessandro Giuli, è soltanto un’ulteriore conferma che la cultura è stata percepita, e gestita, non come un bene comune, quanto come uno strumento di esercitazione di un proprio potere auto proclamato. Il nome di Tomaso Montanari, professionista dell’insulto sistemico e continuativo contro il governo Meloni, non può essere ritenuto sinonimo di una qualsivoglia nomina assicurata perché dettata da automatismi e convenzioni di una certa parte politica, che confonde la democrazia con un sistema conformistico di potere. Evidentemente giova ricordarlo alla sinistra e a Montanari stesso. Cambiare passo, per il bene della Fondazione Museo Ginori, dopo anni di immobilismo e refrain di buoni propositi mai divenuti azioni concrete, non solo è quindi necessario, ma questo cambiamento alla guida della Fondazione rappresenta un radicale cambio di paradigma. Marco Corsini, avvocato dello Stato, è figura con capacità amministrative e di gestione, caratteristiche più che mai adatte per rilanciare, con un nuovo impulso, un’eccellenza del nostro paese, scrigno delle porcellane Richard Ginori, simbolo del saper fare italiano nel mondo”.