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Nardella: “La mia candidatura Pd? Vedremo nei prossimi giorni”

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FIRENZE – “Credo che la cosa importante oggi sia legare una leadership a proposte concrete, lavorando sulla massima apertura del Pd, e dunque a  questo mi candido, a dare un contributo di idee: poi sulle vere e proprie candidature ufficiali vedremo nei prossimi giorni, nelle prossime settimane”.

Così il sindaco di Firenze Dario Nardella, intervenendo in collegamento con Agorà su Rai3.

“Non mi tiro indietro, non nel lanciare un’autocandidatura, ma nel lavorare perché questo Pd si apra alle forze sociali, al mondo della cultura, al mondo dell’associazionismo”.

Poi: “Abbiamo promosso per fine novembre una iniziativa a Roma che possa far parlare chi oggi non si sente rappresentato nel Pd, non è dentro il Pd, ma vuole dare una mano, e pensa che sia fondamentale avere una forza democratica di centrosinistra che sia alternativa alle destre.
Rischiamo con questo congresso, che è decisivo e fondamentale per la rinascita del Pd, di schiacciarci solo su un posizionamento a favore di un candidato piuttosto di un altro, cosa già fatta in passato e che non ha portato però i risultati che ci attendevamo. Invece la cosa importante è darci un profilo chiaro, un’identità e anche un’autonomia per fare poi

Nardella in occasione della presentazione del suo libro ‘La città universale’  al Tuscany Hall ha annunciato “Sabato 26 novembre a Roma convochiamo un’assemblea nazionale con tutte le forze culturali sociali e politiche che credono in un nuovo progetto per il centrosinistra italiano. Non vogliamo stare alla finestra a vedere le destre che compromettono la rinascita economica e sociale del Paese, alimentano un egoismo sterile ed ideologico nelle comunità, che mortificano l’immagine dell’Italia in Europa”.

Quindi: “Mi rivolgo a tutti voi, che abbiate votato o meno il Pd a queste elezioni, che ne siate già parte o no: partecipate e aiutateci a costruire un progetto nuovo. Dobbiamo essere protagonisti a pieno titolo nel congresso del Pd perché sentiamo tutta la responsabilità di cambiare profondamente il partito, chiuso in se stesso, incapace di rigenerarsi, coniugando e rilanciando le diverse culture che trenta anni fa hanno dato vita al grande progetto e sogno dell’Ulivo. Laici e cattolici, riformisti e progressisti, nord e sud. Perché non esiste una leadership forte e innovatrice senza idee e valori. Ci batteremo per un congresso che non sia la resa dei conti tra gruppi di potere, anticamera di una scissione, ma sia l’occasione di ritrovare una identità forte, una casa comune e plurale che dia voce a milioni di

 

 

 

© Riproduzione riservata

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