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FIRENZE – Bimba scomparsa a Firenze, arrestato lo zio della piccola Kata.
Svolta nelle indagini per la scomparsa della piccola Kata, sparita dall’ex hotel Astor a Firenze il 10 giugno scorso.
La squadra mobile di Firenze ha arrestato quattro persone. Tutti cittadini peruviani.
Tra cui lo zio della bambina, a cui la madre di Kata aveva affidato la bambina sabato 10 giugno.
A eseguire le misure cinquanta agenti della Squadra Mobile della Questura di Firenze.
In base a una ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip su richiesta della Dda.
E sempre nell’ambito delle indagini della Dda fiorentina eseguiti dieci decreti di perquisizione da parte degli appartenenti al Nucleo Investigativo dei Carabinieri del Comando Provinciale di Firenze, nei confronti di più familiari della bimba scomparsa.
Genitori della bambina compresi.
E di altre persone, in qualità di terzi non indagati, di interesse per le indagini in corso per il sequestro di persona a scopo di estorsione della piccola Kata.
Quattro misure cautelari dunque, emesse dal giudice per le indagini preliminari di Firenze, su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia, eseguite nei confronti di cittadini peruviani. Tra i quali lo zio materno della piccola Kata, Mia Kataleya Chiclo Alvarez, scomparsa nel primo pomeriggio del 10 giugno scorso a Firenze, per reati commessi all’interno dell’ex hotel Astor di via Maragliano.
Stabile occupato abusivamente in cui viveva la piccola Kata.
Le accuse sono di estorsione, tentativi di estorsione e rapina, tra il novembre 2022 e il 28 maggio 2023. E di tentato omicidio tentato e lesioni gravi, commessi lo stesso 28 maggio 2023, ai danni di occupanti di ex Astor. Che era stato occupato abusivamente nel settembre 2022 da cittadini peruviani, fra i quali i soggetti raggiunti dalla misura, e rumeni.
Reati compiuti, secondo quanto emerso, nel quadro di un’illegittima attività di compravendita del diritto di occupare le stanze della struttura alberghiera. Con la riscossione dalle persone che volevano entrare nell’ex Astor di somme dai 600 ai 700 euro, anche con il ricorso alle minacce.
I quattro indagati, il 28 maggio scorso, nell’esecuzione di un raid punitivo nei confronti di più occupanti dell’hotel Astor, hanno attuato un primo pestaggio con una mazza da baseball minacciando di morte una coppia di connazionali se non avessero lasciato la stanza. Dopo essersi allontanati per qualche istante, gli aggressori avevano proseguito le violenze nei confronti di altri occupanti in una stanza vicina. Per fare ritorno incappucciati nella stanza della coppia diretti verso la vittima designata. Che, per timore di essere uccisa, si era appesa con le mani al davanzale della finestra cadendo poi al suolo.
Il 17 e il 18 giugno scorso era già stato eseguito il decreto di sequestro preventivo, emesso dal giudice delle indagini preliminari, su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia, dell’ex Hotel Astor. Iniziative giudiziarie che si collocano nel percorso investigativo per individuare gli autori del sequestro di Kata.
E sempre nell’ambito delle indagini della Dda fiorentina sono stati eseguiti dieci decreti di perquisizione nei confronti di più familiari della bimba rapita. E di altre persone, in qualità di terzi non indagati, di interesse per le indagini in corso per il sequestro di persona a scopo di estorsione della piccola Kata.
Fatto quest’ultimo che vede, come sottolinea il procuratore aggiunto di Firenze Luca Tescaroli, il continuo impegno investigativo dal 10 giugno di più pubblici ministeri della Dda. E di oltre cinquanta militari dell’Arma dei Carabinieri, tra Nucleo Investigativo, Ros di Roma e della sezione anticrimine di Firenze.