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Calciatore morì di leucemia a soli 39 anni, il figlio chiede (ancora) giustizia: “L’Asl ci nega documentazione sanitaria”

Ancora aperto il caso di Bruno Beatrice. Alessandro combatte con il legale Guido Alimena eil il suporto del consigliere regionale Casucci

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FIRENZE – “L’Asl non consente l’accesso alla documentazione sanitaria. Faremo istanza al difensore civico”. A denunciarlo e annunciarlo in consiglio regionale, Alessandro Beatrice, figlio di Bruno, l’avvocato Guido Alimena, storico legale della causa relativa all’ex calciatore, l’avvocato Alessia Baglioni, il consigliere regionale di Noi Moderati, Marco Casucci. Bruno Beatrice morì prematuramente il 16 dicembre 1987, a soli 39 anni, stroncato da leucemia.
“Sappiamo che, nel proprio archivio, il consorzio Csa detiene documenti riguardanti la tipologia di documentazione sanitaria richiesta relativi agli anni ’70 e ’80. Molti dei documenti sono archiviati in tale consorzio, già da anni, grazie al lavoro svolto dalla Soprintendenza archivistica e bibliografica della Toscana. Vogliamo accedere a quei documenti per stringere il cerchio dell’indagine decennale sulla documentazione relativa a Bruno Beatrice – spiega l’avvocato Guido Alimena -. Il diniego è inconcepibile: in passato la moglie di Bruno, Gabriella Bernardini, aveva chiesto la documentazione sanitaria del proprio congiunto, abbiamo poi chiesto una documentazione anche più generale ma in entrambi i casi ci è sempre stata negata”.
“E’ l’ora di fare giustizia, ho chiesto come consigliere regionale all’Asl Toscana Centro di fornire la documentazione clinica del presidio sanitario di Camerata, laddove Bruno Beatrice venne sottoposto ai raggi Rottgen e raggi X. Le risposte sono state evasive, contraddittorie, omissive – dichiara il consigliere regionale Marco Casucci – Per questo abbiamo fatto ricorso al difensore civico, ci auguriamo che tale documentazione venga messa a disposizione della famiglia che attende da troppo tempo”.
“Nel 2025 c’è ancora omertà. Queste persone si devono vergognare, prendere in giro la famiglia Beatrice che cerca giustizia è meschino. Nella ricerca della verità abbiamo sempre dovuto scalare mura invalicabili: hanno paura che il sistema possa vacillare. Ci appelliamo al Difensore civico affinché possa scardinare tale sistema. Noi non molliamo e arriveremo in fondo!” manda a dire il figlio di Bruno, Alessandro Beatrice.

© Riproduzione riservata

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