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GROSSETO – Imbarcazioni date a noleggio senza alcuna autorizzazione e, di conseguenza, senza pagare le tasse. È la situazione che hanno scoperto i militari della Guardia di Finanza del comando provinciale di Grosseto, in sinergia con la Sezione operativa navale di Porto Santo Stefano, hanno concluso un’indagine nel settore del noleggio nautico da diporto che ha coinvolto, fra le altre, una società grossetana.
Le attività svolte hanno consentito di accertare ricavi non dichiarati al fisco per oltre 160mila euro oltre il mancato versamento dell’Iva per circa 90mila euro e violazioni al codice della navigazione, date le numerose crociere effettuate con l’imbarcazione dell’impresa, da cui sono scaturite sanzioni amministrative per poco meno di 190mila euro.
Questo è quanto appurato dalle Fiamme Gialle del Nucleo polizia economico Ffnanziaria di Grosseto che hanno preso spunto dagli annunci di locazione di barche da diporto e dalle recensioni rilasciate dai clienti sui siti di promozione di charter nautici ricollegandoli con le informazioni acquisite nel corso dei controlli in mare effettuati dalla componente aeronavale del Corpo, riuscendo così a ricostruire i viaggi per mare compiuti dall’imbarcazione negli ultimi cinque anni, ossia 175 tratte di navigazione effettuate senza un regolare contratto di noleggio e, ovviamente, senza il rilascio di alcun documento fiscale.
In applicazione del Codice della Nautica da Diporto, sono state poi comminate sanzioni amministrative per circa 190mila euro per esercizio abusivo delle attività di noleggio in capo alla società, nonché per la conduzione del panfilo senza la prescritta abilitazione del soggetto che ne assumeva le funzioni di skipper.
L’intervento rientra nel più ampio dispositivo messo in campo dal Corpo a tutela della realtà economica turistico-balneare, uno dei settori più rilevanti per l’economia locale. In tale contesto la Guardia di Finanza, oltre a proteggere i consumatori, contribuisce a garantire il corretto funzionamento del mercato affinché gli operatori economici onesti possano beneficiare di una sana concorrenza.