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Solo l’11% dei CIO ha implementato completamente l’AI, le preoccupazioni relative ai dati e alla sicurezza ne ostacolano ancora la piena adozione

(Adnkronos) – Milano, 15 ottobre 2024 – L’84% dei CIO aziendali ritiene che l’Intelligenza Artificiale (AI) sarà importante per le aziende quanto lo fu l’ascesa di Internet. Tuttavia, solo l’11% afferma di aver implementato completamente questa nuova tecnologia, citando una serie di sfide tecniche e organizzative, che vedono al primo posto le problematiche relative alla sicurezza e all’infrastruttura dei dati, che devono essere ancora superate.  I dati di una nuova indagine di Salesforce, che provengono da un nuovo sondaggio su 150 CIO verificati di aziende con 1.000 o più dipendenti, offrono una fotografia dello stato dell’AI nelle aziende, insieme agli ostacoli che devono essere affrontati per mettere in atto strategie di AI. I risultati principali rivelano che: ● I CIO sentono la pressione di essere esperti di AI. Il 61% dei CIO ritiene di dover dimostrare di sapere più cose sull’IA di quante in realtà ne sappiano, e i colleghi di altre aziende sono le loro principali fonti di informazioni. ● I CIO concordano sul fatto che l’AI cambierà le carte in tavola, ma sono cauti. L’84% dei CIO ritiene che l’AI sarà importante per le aziende quanto Internet, ma il 67% sta adottando un approccio più cauto rispetto all’avvento di altre tecnologie. ● Il settore IT si sta concentrando sulle iniziative relative ai dati prima di dedicarsi a quelle relative all’AI. I CIO riferiscono di spendere una media del 20% dei loro budget per l’infrastruttura e la gestione dei dati, e solo il 5% per l’AI. Le minacce alla sicurezza o alla privacy e la mancanza di dati affidabili sono i principali timori nei confronti della nuova tecnologia. ● I partner aziendali devono esaminare le loro tempistiche in materia di AI. Il 66% dei CIO ritiene che vedranno un ritorno sugli investimenti (ROI) relativamente all’implementazione di soluzioni di AI, ma il 68% ritiene che i loro stakeholder abbiano aspettative irragionevoli sui tempi del ROI. ● I CIO vedono un disallineamento tra i dipartimenti aziendali quando si tratta di AI. Sebbene funzioni come il servizio clienti siano considerate come quelle con il maggior numero di casi d’uso dell’AI, potrebbero essere percepite come le meno preparate per questa tecnologia. “L’AI generativa è una delle tecnologie più rivoluzionarie di questo secolo”, ha dichiarato Juan Perez, CIO di Salesforce. “La nostra ricerca dà un’idea di come i CIO dei vari settori e in diverse aree geografiche si stanno preparando per dar vita a progetti di trasformazione aziendale che fanno leva sull’intelligenza artificiale”. 
I business stakeholder hanno aspettative molto alte e chiedono tempi più rapidi di implementazione dell’AI. Ma i rischi sono alti L’uso dell’AI sta aumentando rapidamente nelle aziende e delle organizzazioni , in quanto i decisori aziendali ne colgono una grande opportunità soprattutto sul lato dell’efficienza. In effetti, il 77% dei CIO afferma di avere un ottimo o eccellente consenso da parte dei dirigenti sul valore e l’efficacia dell’AI. Il punto critico è sui tempi: il business vorrebbe accelerare ma il 68% dei CIO ritiene che ci siano aspettative irragionevoli su quando vedranno il ROI da questa tecnologia. Un’ampia percentuale di leader aziendali nei settori delle vendite, del marketing, dell’assistenza e dell’e-commerce ritiene di aver “pienamente implementato” la tecnologia nei propri flussi di lavoro. Ci sono prove che gran parte di questa adozione non è autorizzata, introducendo rischi significativi per la sicurezza, in quanto i lavoratori inviano dati sensibili attraverso LLM non protetti. D’altra parte, solo l’11% dei CIO – grazie alla loro maggiore competenza tecnica e alla visione più ampia dell’organizzazione – afferma di aver implementato completamente l’AI, in media un dato tra i 18 e i 38 punti percentuali in meno rispetto alle loro controparti nelle altre linee di business. “L’adozione di strumenti di AI generativa di massa da parte dei lavoratori sta inaugurando una nuova era di AI ombra che evidenzia l’urgenza di implementare strumenti affidabili”, sottolinea Juan Perez, CIO di Salesforce.
 
I CIO affrontano i dati e la sicurezza come precursori dell’AI
 La lentezza con cui vengono sancite strategie e strumenti di AI a livello aziendale può essere attribuita all’attenzione per il lavoro preparatorio che i CIO devono affrontare per primo. Data la natura trasformativa dell’AI, il 67% dei CIO afferma di adottare un approccio più calcolato alla sua implementazione rispetto ad altre tecnologie. I CIO evidenziano gli ostacoli che bisogna considerare durante l’implementazione dell’AI, tra questi quelli più comuni sono legati alla sicurezza e i dati. Mentre i problemi di sicurezza possono essere affrontati selezionando fornitori con una solida infrastruttura di sicurezza e garanzie di etica e credibilità, garantire che i dati alla base dell’AI siano recenti, di alta qualità e accessibili può essere una sfida particolarmente scoraggiante, sottolineata da diversi intervistati in diversi settori. Riconoscendo che devono mettere in ordine i loro dati prima di poter abbracciare pienamente l’AI, i CIO stanno attualmente allocando, in media, un budget quattro volte superiore per le attività sui dati. “Le iniziative sui dati non sono nuove, ma stanno raggiungendo un livello di urgenza e di priorità senza precedenti”, continua Perez. “Quasi tutte le aziende con cui parlo stanno spostando risorse per garantire che i propri dati siano integrati, accessibili e rilevanti”. Tuttavia, i CIO sono incerti su quanto destinare all’AI in questa prima fase di vita di questa tecnologia. Solo il 47% è sicuro di aver allocato la giusta quantità di budget per l’utilizzo dell’AI. 
I CIO faticano a identificare le priorità dell’AI
 Al di là delle sfide legate al rafforzamento delle loro basi di dati, molti CIO hanno difficoltà a definire dove e come l’AI dovrebbe apparire nelle loro organizzazioni più ampie. Ciò è particolarmente vero data la novità dei modelli e la mancanza di comprensione, o addirittura la paura, di questa novità tecnologia nei vari dipartimenti. E mentre i casi d’uso dell’AI possono essere più evidenti in alcune aree dell’azienda, quei reparti potrebbero non essere i più ricettivi o capaci di sfruttare la tecnologia. Ad esempio, i CIO ritengono che il servizio clienti abbia il maggior numero di casi d’uso, ma anche che sia il meno entusiasta. D’altro canto, il marketing è visto come desideroso di utilizzare l’AI, ma meno preparato per quanto riguarda fattori come le competenze. Alcuni CIO stanno scoprendo che questo disallineamento tra il valore commerciale dell’AI, l’entusiasmo e la preparazione richiede un approccio più chirurgico all’implementazione della tecnologia in tutta l’azienda. “I leader aziendali hanno l’opportunità unica di mostrare l’AI nelle loro organizzazioni e di dimostrare ai dipendenti scettici che questa tecnologia può realmente aiutare – e non ostacolare – il loro lavoro. Un’abilitazione efficace è fondamentale per dotare questi dipendenti delle competenze, degli strumenti e delle linee guida necessarie per generare un valore tangibile, in modo che le loro aziende possano iniziare a fidarsi dell’AI e a credere nel potenziale che offre”, ha osservato Jeff Amann, EVP & GM di Salesforce Industries. Per questo motivo, alcuni CIO stanno trovando più efficace lanciare progetti pilota che mettano in mostra le potenzialità dell’AI, al fine di rendere possibile un’implementazione più ampia. Infatti, il 75% degli intervistati descrive le proprie organizzazioni come in fase sperimentale di adozione dell’AI. 
I CIO si rivolgono l’uno all’altro per la formazione sull’AI
 Mentre i loro capi si concentrano sulle implicazioni aziendali dell’AI, i CIO sono sottoposti a quella che è probabilmente la pressione maggiore della loro carriera, per aiutare a definire ed eseguire le strategie. L’AI non è solo una tecnologia sconosciuta, ma anche una tecnologia che si sta evolvendo a un ritmo notevole. Di conseguenza, i CIO devono aggiornarsi, e in fretta. Tuttavia, i CIO sanno di non essere soli quando si tratta di deficit in termini di conoscenza dell’AI. Mentre tre CIO su cinque pensano che le aspettative degli stakeholder sulle loro competenze in materia di AI siano irrealistiche, solo il 9% ritiene che i loro colleghi siano più competenti. Nel tentativo di sviluppare competenze in una tecnologia in rapida evoluzione, i CIO si rivolgono a fonti di informazione familiari come le società di analisi, i fornitori di tecnologia e i media tecnologici. Tuttavia, sono più propensi a fidarsi dei loro colleghi di altre aziende su questo argomento, una tendenza che anche il CIO di Salesforce accoglie come un’occasione. “Questa è l’opportunità perfetta per la condivisione delle conoscenze”, ha dichiarato Juan Perez, CIO di Salesforce. “I CIO di oggi non hanno sperimentato molti cambiamenti tecnologici così importanti nella loro carriera fino ad ora. Stiamo tutti navigando in questa rivoluzione in tempo reale, ed è fondamentale condividere le nostre esperienze gli uni con gli altri, in modo da costruire non solo imprese AI di successo, ma anche un’economia AI di successo”. –  
Metodologia
 Salesforce ha commissionato a NewtonX un sondaggio in doppio cieco su 150 CIO aziendali verificati in tutto il mondo. Il sondaggio è stato realizzato tra il 23 e il 30 luglio 2024 e ha raccolto risposte in 18 Paesi e 17 settori. Per impresa si intende un’azienda con almeno 1.000 dipendenti. 
Salesforce
 Salesforce è l’AI CRM numero 1 al mondo, che consente alle aziende di connettersi con i propri clienti in un modo completamente nuovo grazie alla potenza del CRM + AI + Dati + Fiducia su un’unica piattaforma unificata: Einstein 1.  
Per informazioni:
 
salesforce@nowpr.it
 —immediapresswebinfo@adnkronos.com (Web Info)

© Riproduzione riservata

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