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Amazon: dal suo arrivo in Italia investiti più di 20 mld euro

(Adnkronos) – Amazon annuncia oggi i progressi del Piano Italia: solo nel 2023, ha investito nel Paese oltre 4 miliardi di euro superando i 20 miliardi di euro dal 2010, anno di arrivo dell’azienda in Italia. Questo include sia le spese in conto capitale (come le infrastrutture che costruisce, i centri logistici, gli uffici corporate e l’infrastruttura cloud), sia le spese operative (come gli stipendi che paga ai suoi dipendenti in Italia). Confermato inoltre il ruolo di Amazon come motore di sviluppo per l’economia italiana da uno studio di Teha, che vede Amazon occupare la terza posizione tra tutte le grandi imprese straniere che hanno investito di più in Italia nel triennio 2021-2023. “Amazon ribadisce il suo impegno per l’Italia. Continuiamo a destinare risorse significative e una partecipazione attiva alla vita economica del Paese rappresentando un’opportunità di crescita e sviluppo per il territorio, le imprese locali e i clienti. Dal nostro arrivo abbiamo investito più di 20 miliardi di euro, di cui oltre 4 miliardi solo nel 2023. Siamo decisi a svolgere un ruolo attivo nel processo di innovazione del Paese, offrendo soluzioni all’avanguardia e sostenibili che possano generare valore aggiunto per le comunità in cui operiamo. Siamo consapevoli che c’è ancora molto da fare e siamo pronti ad affrontare la sfida con determinazione e spirito di collaborazione. Solo unendo le forze e lavorando come sistema Paese, saremo in grado di supportare e continuare a far eccellere l’Italia, culla di creatività e saper fare unico al mondo, sia a livello nazionale che internazionale”, ha dichiarato Mariangela Marseglia, Vp & Country Manager di Amazon in Italia e Spagna. Amazon si conferma inoltre tra i principali creatori di posti di lavoro del Paese, raggiungendo entro la fine del 2024 circa 19.000 dipendenti a tempo indeterminato, circa mille in più rispetto a quanto annunciato lo scorso anno. Secondo lo studio di Teha che analizza le grandi aziende in Italia, Amazon si posiziona al primo posto tra le aziende che hanno creato più posti di lavoro in Italia nel periodo 2014-2023. Si posiziona inoltre al terzo posto in termini di occupazione totale tra le aziende straniere che operano in Italia e al 20° posto tra tutte le grandi aziende operanti in Italia. Secondo un recente studio di Keystone Strategy, è emerso che grazie agli effetti indiretti degli investimenti dell’azienda nel 2023 sono stati creati più di 46 mila nuovi posti di lavoro in Italia in settori come, ad esempio, la logistica e le costruzioni, oltre ad altre attività di servizi. Il totale dei posti di lavoro indiretti raggiunge la cifra di oltre 100 mila persone includendo 60 mila posti di lavoro creati dalle oltre 21.000 pmi italiane che utilizzano i servizi Amazon anche per digitalizzare e internazionalizzare il proprio business. Ad oggi l’azienda conta oltre 60 strutture in tutta Italia che includono sedi logistiche, uffici corporate, data center e il servizio clienti e lo sviluppo nei territori del nostro Paese è continuo. Dopo l’apertura di una nuova sede corporate di Amazon e di Amazon Web Services (Aws) a Roma, nel settembre 2023, dove attualmente sono impiegati oltre 100 dipendenti, tra le più recenti aperture si aggiunge il centro di approvvigionamento Amazon di Alessandria, inaugurato lo scorso mese, che prevede la creazione di 700 posti di lavoro a tempo indeterminato entro i prossimi 3 anni.  Si prevede inoltre nel 2025 l’apertura dell’undicesimo centro di distribuzione Amazon in Italia a Jesi (Ancona), quinto nel Centro-Sud e primo nella regione Marche con un investimento da 180 milioni di euro, che avrà un impatto positivo sullo stato occupazionale del territorio, grazie alla previsione di creazione di mille posti di lavoro a tempo indeterminato entro tre anni dall’apertura, a cui si aggiunge l’indotto generato dalla costruzione e gestione di questo nuovo sito logistico.  Uno dei centri più avanzati al mondo per la robotica si trova proprio in Italia, a Vercelli. Si tratta dell’Operations Innovation Lab, dove si sviluppano tecnologie robotiche avanzate e soluzioni basate sull’intelligenza artificiale che stanno ridefinendo il futuro del lavoro nella rete logistica di Amazon. Questo centro è responsabile dell’implementazione di oltre 1.000 innovazioni rivoluzionarie nei centri logistici europei di Amazon, con un investimento superiore ai 700 milioni di euro negli ultimi 5 anni. Non solo, il nostro Paese sarà il primo nell’Unione Europea a sperimentare le consegne commerciali via drone. Grazie a questa tecnologia, i clienti italiani potranno ricevere direttamente a casa migliaia di prodotti, dall’elettronica ai generi di prima necessità, grazie al lavoro dei team di Prime Air, composti da scienziati, ingegneri e professionisti dell’aerospaziale.  Nel portare avanti il suo impegno in Italia, Amazon contribuisce a finanziare i servizi e le infrastrutture pubbliche in tutto il Paese attraverso le imposte che vengono raccolte dallo Stato come conseguenza delle attività dell’azienda in Italia. Tali imposte si dividono in due categorie: imposte sostenute direttamente, le imposte direttamente maturate e pagate da Amazon, tra cui l’imposta sulle società (Ires e Irap), le imposte pagate per l’acquisizione di terreni o costruzioni (imposta sulla proprietà, imposta di registro), le imposte sui salari e le tasse per la previdenza sociale pagate dai datori di lavoro, i dazi di importazione e la Dst (Digital Service Tax); imposte indirette riscosse e versate, le imposte raccolte e versate per conto dei clienti di Amazon, dipendenti e altre terze parti come conseguenza delle attività commerciali in Italia, che includono l’Iva e i contributi a carico dei dipendenti. “È importante includere entrambe queste categorie di imposte, perché se ci si concentra su un solo aspetto della tassazione, come l’imposta sulle società, non si offre una panoramica completa: secondo una recente ricerca condotta dall’Ocse, l’imposta sulle società rappresenta solo il 5% circa del gettito fiscale totale dei contribuenti italiani”, si puntualizza in una nota. Amazon è un’azienda in crescita e anche lo scorso anno ha contribuito in maniera positiva allo sviluppo economico del Paese. Nel 2023, i ricavi totali delle attività di Amazon in Italia sono stati di oltre 10 miliardi di euro e, sempre nel 2023, gli investimenti di Amazon sono stati pari a oltre 4 miliardi di euro. Il contributo fiscale complessivo di Amazon – combinando le imposte dirette e indirette – è stato di oltre 1 miliardo e 405 milioni di euro (+22% rispetto ai 1 miliardo e 147 milioni di euro del 2022).  Questo dato si suddivide in due parti. Il totale delle imposte sostenute direttamente è stato di 344 milioni di euro (+7% rispetto ai 321 milioni di euro del 2022). Le tasse versate come datore di lavoro ne costituiscono una parte importante. Tra le altre imposte dirette figurano l’imposta sul reddito delle società, le tasse pagate per l’acquisizione o la costruzione di terreni, la Dst (Digital Service Tax) e i dazi sulle importazioni. Inoltre, Amazon ha raccolto e versato più di 1 miliardo di imposte indirette (+28% rispetto agli 826 milioni di euro del 2022) grazie alla sua attività in Italia, oltre all’Iva italiana sulle transazioni che coinvolgono venditori esteri che Amazon raccoglie e versa per conto loro all’erario.  “Le evidenze sugli investimenti e il contributo fiscale complessivo di Amazon in Italia sono la misura dell’impegno dell’azienda a creare con costanza un impatto positivo nei territori in cui opera”, conclude la nota.  —lavorowebinfo@adnkronos.com (Web Info)

© Riproduzione riservata

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