(Adnkronos) – ‘Cultivating the future’: questo il claim scelto per la 20ma edizione di ‘Sicilia en Primeur’, l’anteprima dell’ultima annata dei vini siciliani, che si è svolta a Cefalù dal 9 all’11 maggio e che ha celebrato anche i 25 anni dalla fondazione di Assovini Sicilia. Un’edizione da record, con oltre cento giornalisti, tra stampa nazionale ed estera, dieci enotour, cinque masterclass, cinquantanove aziende e oltre trecento etichette in degustazione. E soprattutto un’occasione per ribadire il ruolo di Assovini Sicilia di protagonista e testimone del ‘rinascimento’ vitivinicolo siciliano. Era il 1998 quando Diego Planeta, Lucio Tasca d’Almerita e Giacomo Rallo firmarono l’atto costitutivo di Assovini Sicilia. A sposare quella visione lungimirante, coraggiosa, rivoluzionaria, che ha creduto nell’associazionismo come strategia vincente per promuovere la Sicilia sono state otto aziende, le prime a fare parte dell’associazione. Dopo venticinque anni, il sogno dei ‘padri fondatori’ di attribuire un valore culturale, di promozione e di storytelling al vino siciliano è pienamente realtà. Il forte vento di cambiamento ed evoluzione continua a soffiare sull’associazione che, mossa dallo spirito di fare squadra e sistema, è diventata in questi anni un faro nel panorama enologico, dimostrando non solo che in Sicilia la produzione vitivinicola è di qualità, il profilo manageriale delle aziende è competitivo, il vino è ambasciatore culturale nel mondo, ma che la Sicilia che sa fare squadra è vincente. A lanciare questo messaggio è stata Mariangela Cambria, prima presidente donna di Assovini Sicilia: “Sono orgogliosa di rappresentare un’associazione che ha sempre veicolato e promosso un’immagine contemporanea della Sicilia, legata alle tradizioni, dinamica, elegante. Grazie al coraggio di chi ha creduto nell’associazionismo sfidando ogni resistenza culturale e mettendosi in gioco senza protagonismi, credendo nel fare squadra, oggi la Sicilia nel mondo è un brand dal potente e profondo valore culturale e dall’appeal internazionale. Assovini Sicilia è nata da una visione e progettualità che ha spinto l’Isola verso orizzonti nuovi, l’ha fatta conoscere nel mondo per le sue bellezze, per la sua storia. Una storia il cui racconto è stato affidato al potere narrativo e simbolico del vino. La grande rivoluzione di Assovini Sicilia è stata quella di aver creduto nel vino come un prodotto culturale, dal potenziale straordinario e unico, prima che economico”. Il racconto di questi venticinque anni, narrato in un video e declinato in molteplici temi – l’evoluzione del vigneto, il valore culturale del vino, la percezione nel mercato americano, l’enoturismo e la ‘Next Generation’ – è stato il cuore del convegno intitolato proprio ‘Cultivating the Future’. Alessio Planeta, Antonio Rallo e Alberto Tasca, figli dei fondatori originari, hanno raccontato durante l’evento di come hanno raccolto il testimone e portato avanti il disegno iniziale del saper fare squadra che ha gettato le basi del vincente ‘sistema vino’ di Assovini Sicilia. “Sono sempre stato convinto che collaborare e condividere obiettivi di lungo termine sia il modo giusto per creare valore e per promuovere i nostri straordinari contesti viticoli. L’associazionismo incarna concretamente lo spirito di collaborazione dei produttori siciliani. Il nostro ‘fare squadra’ ha orientato la vitivinicoltura siciliana all’eccellenza, contribuendo al suo successo”, ha commentato Antonio Rallo, past president di Assovini e attuale presidente del Consorzio di Tutela Doc Sicilia. Alessio Planeta, ceo e presidente di Planeta Winery e past president di Assovini Sicilia, ha definito l’arco temporale e storico del vigneto siciliano attraverso tre epoche emblematiche: l’incanto del passato, il fervore degli anni ’80 e la vitalità del nuovo millennio: “Ogni fase racconta una storia, intessuta con numeri, tendenze e varietà che riflettono il nostro impegno per il futuro. Non è solo un esercizio di riflessione, ma un ponte verso il domani, plasmato dall’esperienza familiare e dall’innovazione. In un mondo in cui esportiamo in 75 mercati, operando in cinque regioni siciliane diverse, ci affidiamo alla saggezza dei nostri predecessori, come mio zio Diego Planeta, e alla nostra visione”. In questi venticinque anni, la capacità di Assovini Sicilia è stata quella di innovarsi e rinnovarsi, abbracciando lo spirito del tempo come le nuove frontiere del green e contribuendo alla nascita della Fondazione SoStain Sicilia, come ha evidenziato Alberto Tasca, presidente della Fondazione SoStain Sicilia: “L’esperienza della Fondazione SoStain integra e si inserisce perfettamente nell’associazionismo di Assovini Sicilia. Ed è così che, proseguendo nel solco della positiva esperienza di associazionismo insegnataci da Assovini, nel 2020 è nata la Fondazione SoStain Sicilia, il cui obiettivo è accompagnare le cantine verso la misurazione dell’impatto che la loro azione ha sull’ecosistema. Alla Fondazione SoStain Sicilia ad oggi hanno aderito ben 43 cantine siciliane che, facendo rete, si confrontano su temi diversi utilizzando il contraddittorio non più come presa di posizione ma come crescita reciproca”. Non solo produzione di qualità, promozione all’estero, Assovini Sicilia ha vinto la scommessa sull’enoturismo come strumento di racconto del territorio e del patrimonio storico e vitivinicolo. Oggi, l’84,8% delle imprese associate ha implementato all’interno delle proprie cantine una serie di servizi enoturistici che sono delle vere e proprie ‘wine experience’ contribuendo a far evolvere l’offerta enoturistica, che da semplice degustazione è diventata una parte del turismo esperienziale. “In Sicilia, l’esperienza del vino è metafora di una terra che sta cambiando e che ha saputo esaltare un asset, quello vitivinicolo, capace di rappresentare al meglio la nostra Sicilia”, ha detto Marcello Mangia, presidente e ceo di Mangia’s – Aeroviaggi. Con le radici solide nella tradizione e nel passato, Assovini Sicilia getta le basi per il futuro continuando a seguire la traiettoria e la strategia vincente che ha condotto l’associazione a celebrare con successo questi primi venticinque anni. Le aziende si preparano alla transizione generazionale: circa il 78% delle cantine associate ha già integrato una nuova generazione nella gestione aziendale. All’interno dell’associazione è nato il gruppo ‘Generazione Next’ che rappresenta le nuove generazioni di Assovini Sicilia, giovani under 40 anni che, guidati dall’esempio di Assovini, si stanno impegnando a dare vita a una squadra definendo strategie nei settori legati alla comunicazione, formazione e valorizzazione de territorio. “Io credo che le NextGen delle nostre famiglie imprenditoriali abbiano molto chiaramente in mente che tipo di antenati vogliono essere: ed è così che trasformeranno i modelli di business, qui in Sicilia e nel vitivinicolo come in tutti i settori e le geografie”, ha spiegato Giovanna Gregori, executive director Aidaf – Italian Family Business. ‘Sicilia en Primeur’, evento ideato e organizzato da Assovini Sicilia sin dal 2004, è una manifestazione itinerante che ha fondato il suo successo su un format vincente: affiancare all’anteprima dei vini dell’ultima annata la visita delle cantine e dei territori, raccontando le bellezze storico-archeologiche e paesaggistiche della Sicilia attraverso lo storytelling del vino. “Con ‘Sicilia en Primeur’ il vino diventa strumento di narrazione non solo del patrimonio vinicolo ma anche del patrimonio umano e storico della Sicilia. Il vino è il filo conduttore che unisce le storie dei produttori a quelle dei territori, intreccia racconti, unisce tasselli di un mosaico unico dove la Sicilia è uno straordinario continente vitivinicolo”, ha concluso la presidente Mariangela Cambria. —lavoro/made-in-italywebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Vino, ‘Cultivating the future’: Assovini Sicilia ‘faro’ nel rinascimento enologico
© Riproduzione riservata