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(Adnkronos) – Corsi nelle scuole per insegnare a bimbi e adolescenti come praticare correttamente le manovre salva-vita. “Un primo soccorso immediato e metodologicamente appropriato in caso di emergenza sanitaria, quindi di evidente e imminente pericolo di vita, può essere efficace e, in concreto, può fare la differenza tra la vita e la morte. E’ senz’altro importante insegnare come si riconosce un arresto cardiaco e come si eseguono le manovre salvavita essenziali, a partire già dagli anni di formazione essenziale del cittadino, che sono afferenti a quella grande e insostituibile agenzia formativa per la ‘vita’ che è la scuola”. Lo sottolinea all’Adnkronos Salute il presidente della Sis118 Mario Balzanelli che, pur “apprezzando l’iniziativa del deputato di Forza Italia Stefano Benigni e il disegno di legge depositato alla Camera per la realizzazione di corsi di primo soccorso a scuola”, ricorda che “l’insegnamento del primo soccorso nella scuola italiana è traguardo legislativo già pienamente raggiunto”. Lo prevede, spiega Balzanelli, “l’articolo 1, comma 10, della legge 107 del 13 luglio 2015, la legge sulla ‘buona scuola’, in seguito a una iniziativa legislativa popolare nata a Taranto nel primo semestre del 2015, che raccolse in Italia 93.000 firme, di cui sono il promotore insieme alla Società italiana sistema 118. Stabilisce l’insegnamento del primo soccorso nelle scuole secondarie di primo e secondo grado. Non solo. Sono già state realizzate, con la partecipazione della Sis118 e delle società scientifiche, nel biennio 2015-2017 le linee guida interministeriali, condivise tra Miur e ministero della Salute, sui contenuti didattici delle lezioni rivolte agli studenti, ma anche ai docenti e al personale Ata, centrate sulle quattro competenze fondamentali del primo soccorso: il massaggio cardiaco, la defibrillazione precoce, la disostruzione delle vie aeree da corpo estraneo, l’emostasi delle emorragie esterne. Le indicazioni sono sul sito del ministero dell’Istruzione”. Balzanelli ricorda, inoltre, che “il 7 novembre del 2017, le linee di indirizzo dei corsi furono presentate ufficialmente nella sede del Miur, alla presenza del ministro Valeria Fedeli, e fu immediatamente dopo varata dal ministero una sperimentazione in 13 province del Paese, rivolta a 5.000 studenti, anche appartenenti alle scuole dell’infanzia e della scuola primaria, affidata – a titolo gratuito – alla Sis118. I risultati sono poi stati presentati, alla presenza dei delegati Miur di tutte le regioni, in Prefettura a Taranto il 28 maggio 2018. Dopo di che il nulla, la totale scomparsa del necessario, indispensabile percorso attuativo di quanto stabilito dalla norma di legge – denuncia – L’eclissi piu’ assoluta, e sinceramente inspiegabile, delle Istituzioni competenti”. Ora “auspichiamo che la meritoria iniziativa dell’onorevole Benigni sia da stimolo a porre in essere, da subito, senza perdere ulteriore tempo, quanto già esiste da anni a livello legislativo e di specifico indirizzo didattico-formativo. Ogni rianimazione non effettuata da un soccorritore occasionale equivale, nella stragrande maggioranza dei casi, a una vita umana persa che, diversamente – chiosa Balzanelli – avrebbe avuto consistenti possibilità di salvarsi e di continuare a vivere. Non c’è altro tempo da perdere”. —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)