(Adnkronos) – “Il timore principale dell’infettivologia è il calo delle vaccinazioni: la campagna contro il virus dell’influenza non ha rispettato le attese e quella contro il Covid registra numeri molto bassi. Come se non bastasse, nel 2024 abbiamo avuto mille casi di morbillo e 3 bambini sono morti a causa della pertosse. Inoltre, non sappiamo cosa sia la malattia che arriva dal Congo. Sappiamo solo che ci sono altri focolai epidemici in giro per il mondo e per questo motivo dobbiamo prepararci all’arrivo di una nuova pandemia. Da qui, l’auspicio di noi infettivologi è che nel 2025 venga approvato il nuovo Piano pandemico. E’ stato definito, ma ancora non c’è”. Così all’Adnkronos Salute Massimo Andreoni, direttore scientifico della Simit, Società italiana di malattie infettive e tropicali. Una pandemia in atto “di fatto già c’è – spiega Andreoni – ed è l’antimicrobico resistenza”, un problema “molto serio sul quale dobbiamo tutti confrontarci. Tuttavia”, nell’anno che sta per concludersi “abbiamo ottenuto buoni risultati: non solo le misure adottate dal ministero della Salute per contrastare la resistenza ai farmaci, ma anche sul fronte della lotta all’epatite C abbiamo fatto progressi”. Grazie allo “screening nella fascia d’età 1969-1989, programma prorogato per tutto il 2025 – sottolinea l’infettivologo – solo “nel 2024 abbiamo scoperto ben 15mila casi di epatite cronica attiva che altrimenti sarebbero rimasti sommersi”. Altri “2 tasselli importanti – evidenzia Andreoni – sono il Calendario vaccinale per la vita e il riconoscimento da parte del Governo dell’innovatività dei cosiddetti antibiotici ‘reserve’, farmaci di riserva di nuova generazione da destinare al trattamento delle infezioni da germi multi-resistenti che non rispondono agli antimicrobici”. —salutewebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Infettivologi: “Preoccupa calo vaccinazioni, 2025 sia l’anno del Piano pandemico”
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