(Adnkronos) – “Lavarsi i denti può rappresentare una sfida quotidiana insuperabile per adulti e bambini con autismo”, condizione che “comporta un’incidenza drammatica di carie e problemi parodontali e la necessità di ricevere cure odontoiatriche difficili da intraprendere senza sedazione o anestesia generale”. In occasione della Giornata mondiale per la consapevolezza sull’autismo che si celebra il 2 aprile, lo spiegano gli esperti della Sidp (Società italiana di parodontologia e implantologia) citando i risultati di una review pubblicata sul ‘Journal of Clinical Medicine’. Valutando lo stato di salute orale di bambini e adulti con disturbo dello spettro autistico, gli autori hanno osservato che fino a 7 su 10 hanno gravi problemi a denti e gengive. “I ricercatori hanno rilevato la presenza di carie con un’incidenza dal 60,6% al 67,3% e di malattia parodontale dal 59,8% al 69,4% – riporta Pierpaolo Cortellini, presidente della Fondazione Sidp, Onlus della società scientifica – Lo studio ha anche segnalato alti tassi di cure odontoiatriche in anestesia generale e prevalenza più elevata di traumi dentali anche da autolesione, evidenziando la necessità di azioni preventive mirate a promuovere buone pratiche di igiene orale. Un obiettivo perseguito con successo dal progetto ‘Promozione della salute orale per persone con autismo’ della Fondazione Sidp, che ha dato vita a una task force di oltre 300 volontari, tra dentisti e igienisti, per insegnare a genitori, educatori e persone con autismo le corrette metodiche di igiene orale”. Partita nel settembre 2024, l’iniziativa ha finora coinvolto oltre 2mila persone tra caregiver, familiari e autistici in oltre 40 centri di associazioni, e punta a raggiungere in futuro una larga parte della popolazione autistica. Secondo le stime, in Italia soffrono della sindrome circa 600mila persone con un’incidenza in costante aumento, pari oggi a 1 caso ogni 75 nuovi nati. “Gli adulti e i bambini con disturbi dello spettro autistico possono incontrare difficoltà insormontabili nell’eseguire corrette pratiche di igiene orale. I motivi per cui ciò accade – chiarisce Cortellini – possono essere vari: alcuni possono trovare sgradevole la sensazione fisica dello spazzolino in bocca o provare un disagio sensoriale nell’atto di lavarsi, altri possono avere avversione per il dentifricio, oppure avere difficoltà nel capire per quanto tempo spazzolare i denti. Tutti questi fattori contribuiscono a rendere complesso attenersi a regolari pratiche di igiene dentale. Proprio a causa della scarsa igiene orale le persone con autismo arrivano spesso, già in età adolescenziale, con una bocca compromessa da problemi dentali e gengivali, e un rischio più alto di sviluppare o aggravare patologie sistemiche, come diabete e malattie cardiovascolari”. Da qui la necessità di fare prevenzione, obiettivo delle ‘lezioni di sorriso’ dei parodontologi Sidp. Il progetto prevede una prima fase di incontro dei volontari Sidp con gli educatori e le famiglie per condividere materiale informativo, come volantini e video tutorial, e consigliare kit di strumenti necessari all’igiene orale, spazzolini elettrici o manuali, dentifrici, strumenti interdentali semplici, con cui svolgere in pratica l’attività educativa. “Questo primo incontro – descrive Cortellini – ha lo scopo di condividere con i caregiver pratiche per assistere le persone autistiche nel mantenere una buona igiene orale. Successivamente, i volontari ritornano nei centri per incontrarle direttamente e seguirle durante la pulizia dei denti per verificare se gli interventi educativi siano stati correttamente recepiti. Ciò permette di monitorare che i pazienti siano in grado di svolgere tutti gli step necessari a una corretta igiene orale, come saper mettere il dentifricio sullo spazzolino in autonomia, pulire sia l’arcata superiore che inferiore e risciacquare il cavo orale. Questo avviene anche attraverso un controllo a distanza, per mezzo di una App scaricabile gratuitamente che abbiamo messo a punto e che permette al dentista di monitorare i progressi fatti dal paziente, grazie a punteggi assegnati dalla persona che lo assiste, nell’eseguire i passaggi chiave delle pratiche di igiene. A tutto questo si aggiunge, quando possibile, un’ispezione del cavo orale per diagnosticare eventuali patologie che, se presenti, richiedono la presa in carico del paziente da parte di professionisti sensibili, preparati ad accoglierlo. Ma sono pochi – precisa il presidente della Fondazione Sidp – gli specialisti con competenze specifiche e gli studi dentistici preparati all’accoglienza di persone fragili: un collo di bottiglia che spinge molte famiglie a desistere o a ritardare le cure”. “Per superare queste difficoltà e avvicinare sempre più il mondo odontoiatrico al mondo degli autistici – conclude Cortellini – scopo successivo del progetto sarà quello di formare dentisti e igienisti ad accogliere in modo consapevole questi pazienti, conquistandone la fiducia e creando un ambiente adatto che possa metterli il più possibile a proprio agio. Ciò potrà garantire uno standard di salute orale a sempre più persone con bisogni complessi, con il sogno di coprire l’intera popolazione autistica”. —salutewebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Salute ‘in 70% persone con autismo problemi a denti e gengive’, parodontologi in campo
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