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I robot ‘fanno nascere’ i bambini, la start-up e la rivoluzione in Messico

(Adnkronos) –
I robot stanno imparando a far nascere i bambini. E il primo passo di questa rivoluzione scientifica si sta concretizzando in Messico, dove la fecondazione in vitro 2.0 è realtà. Dalla fine degli anni ’70, spiega il Washington Post, si calcola che circa 13 milioni di bambini siano nati grazie alla Fivet, con procedure interamente gestite da medici e scienziati in una catena ‘umana’ articolata in diversi passaggi: dall’aspirazione degli ovuli dai follicoli fino alla selezione degli spermatozoi per procedere alla fecondazione. L’utilizzo di strumenti sempre più moderni e precisi non cancella il ruolo centrale della componente umana. Almeno, non ovunque. 

In Messico, infatti, negli ultimi 3 anni sono stati concepiti bambini – e almeno 20 sono nati – attraverso procedimenti quasi totalmente affidati ai robot, con un intervento praticamente nullo dell’uomo. Ci si affida ad un software simile a quello che gestisce la guida autonoma nei veicoli o che individua segnali di cancro al seno in una mammografia. 

La stessa tecnologia, spiega il WP, è in grado di selezionare il ‘migliore’ tra centinaia di migliaia di spermatozoi, con una precisione che difficilmente – o mai – può appartenere ad un essere umano. Lo spermatozoo viene raccolto da un braccio robotico, che esegue le successive procedure fino alla fecondazione dell’ovulo, che non viene danneggiato.  

 

L’iter – denominato ‘Aura’ – è ancora sperimentale, sottolinea il quotidiano, e per questo viene garantito gratuitamente a coppie che non potrebbero permettersi una procedura ‘normale’ di fecondazione in vitro. Il procedimento – che non sarebbe autorizzato negli Usa – è stato elaborato da una start-up, la Conceivable Life Sciences, ed è affidato a Alejandro Chávez-Badiola, uno dei primi medici a esplorare l’uso dell’intelligenza artificiale nel trattamento dell’infertilità. 

 

Al momento, osserva il Washington Post, non ci sono elementi per affermare che il procedimento ‘Aura’ offra risultati nettamente superiori ai protocolli tradizionali, sebbene l’impiego di software possa garantire una precisione standard superiore in alcuni passaggi specifici, come la selezione degli spermatozoi. L’adozione di sistemi ‘robot-centrici’ su larga scala potrebbe inizialmente portare ad un ulteriore aumento dei costi da sostenere per le coppie. 

Sull’altro piatto della bilancia, le considerazioni espresse da David Sable, ostetrico e consulente di Conceivable. Il nuovo sistema potrebbe consentire ai laboratori di gestire più casi, ridurre lo stress e la fatica del personale e portare, in prospettiva, ad un potenziale calo i costi nel tempo: “Si tratta di sostituire l’incoerenza a cui sono inclini gli esseri umani con la coerenza delle macchine”, ha affermato. Secondo Sable, almeno 20 milioni di bambini in più nascerebbero ogni anno se il settore riuscisse a soddisfare la domanda globale. 

 

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webinfo@adnkronos.com (Web Info)

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