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Scienza & Salute: ‘Tritordeum, perché è il grano del futuro’

(Adnkronos) – Il tritordeum: il grano del futuro. “Si tratta di un cereale relativamente recente, nato dall’ibridazione tra il grano duro (triticum durum) e l’orzo selvatico (hordeum chilense). Questo incrocio, dal quale prende origine anche il nome del nuovo cereale, è stato per la prima volta realizzato in Spagna, come parte di un progetto di ricerca finalizzato a creare un cereale che combinasse le migliori caratteristiche dei due genitori, senza il ricorso a tecniche di trasformazione genetica. E, in effetti, il tritordeum non è solo delizioso al palato, ma è anche un’ottima scelta per chi cerca un’alternativa al frumento tradizionale che sia più sostenibile, nutriente e a basso apporto di glutine”. Al tritordeum , e al suo mondo fatato, è dedicata la puntata di questa settimana de ‘Il Gusto della Salute’, la rubrica online ideata e coordinata dall’immunologo Mauro Minelli, docente di elementi di nutrizione umana e nutraceutica alla Lum.  “La sua farina si presta in modo particolare alla preparazione di prodotti a lunga lievitazione e alta digeribilità, adattandosi perfettamente a qualsiasi composto dolce e salato, donando un colore dorato e il sapore naturale di una volta. La sua antica provenienza dal grano duro – ricorda Minelli – diventa una risorsa per la preparazione di pasta fatta in casa di qualsiasi tipo. Per la sua coltivazione richiede meno acqua rispetto al grano tradizionale e si adatta meglio ai cambiamenti climatici, contribuendo alla riduzione dell’impatto ambientale. Grazie a questa sua caratteristica, il tridordeum ha vinto il primo premio come alimento sostenibile ai Sustainable Food Awards 2018”. Partito dalla penisola iberica, il tritordeum si va oggi affermando ben oltre il bacino del Mediterraneo, dove pure è diffusamente coltivato, in forza della sua maneggevolezza e della crescente domanda di alimenti più salutari e sostenibili. Molteplici sono le proprietà nutrizionali di questo grano che fa bene all’ambiente e al nostro organismo. Ecco i 10 punti per cui è il grano del futuro:  1) Basso contenuto di glutine – Il Tritordeum ha un contenuto di glutine significativamente inferiore rispetto al grano tenero e al farro. 2) Alto contenuto proteico – È ricco di proteine altamente digeribili. Ha un basso contenuto di gliadine e di amido, ciò che lo rende compatibile sia con i diabetici che con i soggetti che soffrano di sensibilità al glutine non celiaca. 3) Elevata presenza di luteina – Il Tritordeum contiene un alto livello di luteina, un carotenoide antiossidante che protegge gli occhi dalla degenerazione maculare e dalla luce solare, e che conferisce tra l’altro una tonalità dorata ai prodotti derivati. 4) Ricco di fibre – Ha un contenuto di fibre più elevato rispetto al frumento, così contribuendo alla salute dell’intestino e, dunque, al suo regolare funzionamento. 5) Prebiotico naturale – Contiene fruttani, composti con azione prebiotica che supportano le funzioni del microbiota. 6) Benefici per il colesterolo – La farina di Tritordeum è ricca di acidi monoinsaturi, come l’acido oleico che, incrementando la quota HDL del colesterolo, portano ad una riduzione della frazione “cattiva” (LDL). 7) Fonte di minerali essenziali – Il Tritordeum è ricco di rame, zinco e selenio, minerali importanti per la salute cellulare, il sistema immunitario e le funzioni metaboliche. 8) Contributo al benessere muscolare – Contiene vitamine del gruppo B, soprattutto B1 e B6, ed è fonte di potassio che supporta l’attività muscolare. 9) Antiossidanti protettivi – Contiene composti fenolici ad azione antiossidante e, dunque, protettiva rispetto a stimoli infiammatori e cancerogeni.  10) Controindicazioni – Pur rappresentando un’alternativa salutare alle farine bianche 00, prive di vitamine e minerali e ad alto indice glicemico, come ogni alimento anche il grano Tritordeum può presentare delle controindicazioni per alcune categorie di persone. In particolare, contenendo glutine, non è adatto alle persone affette da celiachia. Alla stessa maniera non può essere consumato da chi è allergico al grano o ad altri cereali, poiché potrebbe scatenare reazioni avverse che possono andare dalle lievi eruzioni orticariche fino all’anafilassi.  —altrowebinfo@adnkronos.com (Web Info)

© Riproduzione riservata

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