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Ci siamo. Oggi lunedì 24 gennaio 2022 alle 15 inizia la votazione per il presidente della Repubblica Italiana, come da convocazione del presidente della Camera dei Deputati Roberto Fico ‘sentito il Presidente del Senato della Repubblica Maria Elisabetta Alberti Casellati’. Una partita che alla vigilia sembra molto complicata con trattative, mancati accordi e veti che si susseguono neanche troppo dietro le quinte. Ed è il gran giorno per i delegati toscani che votano a partire dalle 19.30: il presidente della Regione Eugenio Giani, il presidente del Consiglio regionale Mazzeo, il portavoce dell’opposizione Matteo Landi. Si elegge il successore di Sergio Mattarella. Che, stando a quanto riporta nel suo diario Fb Antonio Mazzeo, sembrerebbe non essere un Mattarella bis. “Il presidente Mattarella ci mancherà molto”, scrive Mazzeo. E poi Mazzeo, dopo la riunione dei delegati Pd di ieri a Roma, “Un buon clima, lavoreremo senza sosta per trovare il miglior Presidente per il Paese e con la più larga condivisione possibile”. Mentre Landi “Sono emozionato, ho l’onore di rappresentare la Toscana. E’ la prima volta di un elbano, anche in rappresentanza di tutte le isole minori d’Italia”. Sono 58 i delegati regionali che in un’ipotesi di empasse potrebbero risultare ago della bilancia.E’ la prima elezione in tempo di Covid. L’ultima che conta questo numero di grandi elettori dopo la legge di revisione costituzionale per la quale al prossimo giro elettorale ci saranno 230 deputati e 115 senatori in meno. Nei primi tre scrutini per essere eletto presidente occorre la maggioranza qualificata dei due terzi dei votanti. Dal quarto scrutinio in poi è eletto chi ottiene la maggioranza assoluta, vale a dire 505 voti.
Nella storia della Repubblica Italiana soltanto il livornese Carlo Azeglio Ciampi e Francesco Cossiga sono stati eletti al primo turno. Ciampi il presidente più veloce, eletto il 13 maggio 1999 in sole 2 ore e 40 minuti, con 707 voti su 990 votanti, Cossiga con venti minuti in più. Due i presidenti che conta la Toscana: con Ciampi di Livorno anche Giovanni Gronchi di Pontedera. Il presidente Mattarella nel 2015 fu eletto al quarto scrutinio. Il record per l’elezione Giovanni Leone, eletto il 24 dicembre 1971 dopo ben 23 scrutini e lo scarto più basso per superare il quorum, pari a soli 13 voti, 518 voti su 996 votanti. Il presidente più votato è stato Sandro Pertini. Dopo 16 scrutini il primo socialista eletto al Quirinale, 8 luglio 1978, ottenne una convergenza di 832 voti su 995 votanti.