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Un video girato con lo smartphone e pubblicato su Instagram ha scatenato un acceso dibattito sui social. A parlare, camminando verso il gate d’imbarco dell’aeroporto di Fiumicino, è l’attore e regista Luca Zingaretti. “C’era la moglie di un politico nazionale che è passata davanti a tutti, con la scorta che le diceva: “Prego, prego”… Ma non vi vergognate?”, dice con tono indignato il celebre volto del commissario Montalbano.
Il riferimento, inizialmente implicito, è poi emerso: si trattava di Olga Sokhnenko, moglie del ministro delle imprese e del made in Italy Adolfo Urso di Fratelli d’Italia, in partenza per Olbia. La donna, secondo quanto raccontato da Zingaretti, sarebbe stata accompagnata da uno o più uomini della scorta fino al check-in, superando la fila di passeggeri regolari.
Il ministro Urso, interpellato dal Corriere della Sera, ha confermato l’episodio, precisando di essere rimasto in auto e di essersi recato brevemente dentro lo scalo per salutare moglie e figlio “È compito della scorta valutare le condizioni di sicurezza. Mi rammarico se questo ha causato disagio ad altri. Non è nel mio stile”.
Nel frattempo, sui social è esplosa la polemica, tra chi difende l’attore per la sua denuncia e chi critica la strumentalizzazione di un episodio che potrebbe avere anche spiegazioni tecniche (come la presenza di una priority boarding o valutazioni di sicurezza).
Ancora una volta, l’uso delle scorte per fini non strettamente istituzionali riaccende il dibattito su privilegi e trasparenza nella gestione delle figure pubbliche.