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Moby Prince, Livorno commemora le 140 vittime della strage

Il 10 aprile 1991 la tragedia nel porto di Livorno. Terza commissione d'inchiesta riparte con audizione Andrea Romano, presidente seconda commissione: "Eni dica cosa faceva Agip Abruzzo ancorata in una zona in cui non doveva essere". Tutte le iniziative anniversario

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LIVORNO – Moby Prince, Livorno commemora le 140 vittime della strage.

Moby Prince, Livorno commemora le 140 vittime della strage del 10 aprile 1991 nel porto.

140 vittime tra equipaggio e passeggeri a bordo del traghetto diretto da Livorno a Olbia.

Moby Prince entrò in collisione con Agip Abruzzo. 140 morti. Un solo superstite.

Una giornata di iniziative di commemorazione mercoledì 10 aprile nel Comune guidato dal sindaco Luca Salvetti in memoria di 140 vittime per le quali a oggi non c’è stata ancora giustizia.

C’è la terza commissione parlamentare d’inchiesta Camera dei Deputati presieduta dal deputato Pietro Pittalis. Che martedì 9 aprile, alla vigilia dell’anniversario della tragedia, si è riunita con l’audizione del livornese Andrea Romano, nella precedente legislatura presidente della seconda commissione parlamentare d’inchiesta Camera dei Deputati, di cui erano vicepresidenti Pittalis e il livornese Manfredi Potenti.

Romano in audizione: “La prima commissione parlamentare d’inchiesta si era concentrata sulla fondatezza o meno delle sentenze giudiziarie. E aveva chiarito che quelle sentenze si poggiavano su elementi che poi si è chiarito essere inesistenti. Ha chiarito che l’equipaggio si è comportato in maniera eccellente, eroica. Non c’era la nebbia. I soccorsi sono stati tardivi, intempestivi, scoordinati.  Aveva chiarito che le 140 vittime non erano morte nel giro pochi minuti, ma molte persone erano sopravvissuti ore. Avrebbero potuto essere salvate”.

Prosegue Romano: “La seconda commissione ha lavorato per chiarire le dinamiche. Pochissime audizioni, con persone non audite dalla prima commissione. O già audite, per chiarire nuovi interrogativi. Moltissime perizie tecniche. Con documenti di nuova acquisizione. Con piste di indagine non ancora esplorate.  Le trasmissioni radio di quella notte erano registrate sul nastro magnetico bobinone conservato al Tribunale di Livorno. Grazie agli uffici tecnici Camera Deputati siamo stati in condizione ascoltare tutte le undici piste”.

Poi Romano: “La posizione di Agip Abruzzo con dati satellitari servizio meteo Stati Uniti. Materiali desecretati nel 2019 e utilizzati da noi. Ci hanno permesso chiarire che Agip Abruzzo non era in transito, ma ancorata in un punto in cui era vietato l’ancoraggio.

Ipotesi avaria, abbiamo fatto due diverse perizie tecniche per accertare se la Moby Prince funzionava bene.

Esplosione prima o durante collisione? Sono state svolte due diverse perizie tecniche che hanno accertano che l’esplosione fu conseguenza della collisione.

Abbiamo svolto simulazione di scenari collisione presso il Cetena di Genova che ha rielaborato tutti i dati che abbiamo fornito. Svolgendo unmilione200mila simulazioni diverse. Da cui è risultato con ragionevole certezza che l‘ipotesi più probabile è che una terza nave sia sfilata di fronte alla Moby Prince che nel tentativo di evitare la collisione del terzo natante è entrata in collisione con Agip Abruzzo.

Quanto emerso è quanto di più sicuro si poteva ottenere. Il lavoro svolto si è fermato a 85/90% della verità. Però non siamo ancora al 100%. Anche perché ci sono pezzi di lavoro da elaborare”.
Romano rivolto alla terza commissione parlamentare d’inchiesta col presidente Pittalis:”Mi permetto tre suggerimenti che potrebbero essere piste da seguire.
Il primo la posizione di Agip Abruzzo: perché era in una zona in cui non doveva essere e cosa stava facendo. Al momento della collisione c’era un bocchettone che usciva da Agip.
La flotta a cui apparteneva era Snam poi acquisita da Eni. Abbiamo chiesto le carte di indagine interna a Eni. Eni ha risposto che le carte non c’erano più. Noi ci accingevamo a organizzare la visita ad Eni che poi non è stata possibile per interruzione legislatura. Quindi cosa ha da dire Eni su presenza e attività Agip Abruzzo?
Poi la questione satellitare. Abbiamo chiesto attraverso canali diplomatici tracciati satellitari militari di quella notte. L‘ambasciata Usa non ci ha risposto. L’ambasciata Russia ha risposto no”.
Romano: “L’identità della terza nave. Che nome aveva? C’erano incongruenze su alcune navi che le carte ci dicono essere presenti quella notte. In particolare sulla nave 21 October II. Era peschereccio costruzione italiana che batteva bandiera somala, apparteneva a  flotta Shifco di Mogadiscio coinvolta in vicende traffico armi.
C’è da chiarire quali navi erano davvero presenti in rada a Livorno”.

Mercoledì 10 aprile il Comune di Livorno, con il patrocinio della Camera dei Deputati, della Regione Toscana, della Provincia di Livorno, dell’associazione ‘140 Familiari delle Vittime del Moby Prince’ e dell’associazione ’10 Aprile Vittime del Moby Prince’, celebrerà l’Anniversario con cerimonie e iniziative.

Il programma.

Alle ore 11 in Fortezza Nuova, deposizione di una corona al Monumento in ricordo delle vittime;

alle ore 12, in Cattedrale, funzione religiosa;

alle ore 14.30 a Palazzo Civico, in Sala Consiliare, saluto del sindaco Salvetti ai familiari delle Vittime e ai rappresentanti delle istituzioni. È prevista una diretta streaming della cerimonia in Consiglio.

Alle ore 16.30 da Piazza del Municipio partirà il Corteo che raggiungerà l’Andana degli Anelli (Porto Mediceo) passando da viale Avvalorati, piazza della Repubblica, via Grande, piazza Micheli, ponte dei Francesi.

Alle ore 17 all’Andana degli Anelli deposizione del cuscino di rose inviato dal Presidente della Repubblica e della corona di alloro del Comune. È prevista la lettura dei nomi delle vittime e il lancio di rose in mare.

Moby Prince, 33 metri per non dimenticare

Durante il corteo in memoria delle 140 vittime l’iniziativa ‘Documenta24_33 anni su tela’, promossa dal progetto Documenta dell’associazione Effetto Collaterale, in collaborazione con le associazioni dei familiari delle Vittime della strage avvenuta a Livorno il 10 aprile 1991.

L’iniziativa propone un gesto tanto semplice quanto simbolico: durante il corteo in ricordo della strage verrà stesa a terra – nella tratta finale del percorso prima dell’arrivo al porto – una striscia di tessuto bianco lunga 33 metri, un metro per ogni anno trascorso dalla strage.

© Riproduzione riservata

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