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Natale di condivisione, a Livorno il presepe realizzato dalle famiglie

Nella chiesa di Santa Lucia ad Antignano la Natività costruita da mamme, babbi e figli. "Per noi la vera nascita è la condivisione che ci ha aiutato a stare insieme". E il Capodanno si festeggia in parrocchia. Il video del presepe

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LIVORNO – Natale di condivisione, a Livorno il presepe realizzato dalle famiglie.
C’è un presepe a Livorno che è un gioiellino. Sia per la bellezza e la cura del dettaglio.
Sia per il valore di condivisione e di nascita nella condivisione che porta con sé.
E’ il presepe che si può ammirare nella parrocchia di Santa Lucia ad Antignano, parroco don Willy Bianco, vice parroco don Enyell Moreno.
Un presepe tutto realizzato dalle famiglie, le capanne costruite con i legni.
Giorni di lavoro insieme.
Ghiaia, sassi, muschio, acqua che scorre a ricostruire uno scenario che vale la pena fermarsi a vedere.
Insieme mamme, babbi, bimbi in un lavoro, che, come ci racconta don Moreno, ha permesso a tutti di conoscersi meglio e di far nascere un nuovo rapporto.
Un presepe che non solo commemorazione, ma che è stato il tramite, l’elemento di unione tra i parrocchiani.
Tanto che la parrocchia ha deciso di trascorrere insieme il Capodanno. Con cena di fine anno tutti insieme, ognuno portando qualcosa da condividere a tavola.
“Per noi la vera nascita è stata proprio la condivisione nel realizzare insieme il presepe. Il presepe ci ha aiutato a stare insieme”.
La parrocchia racconta: “Il presepe da sempre è segno di famiglia, è famiglia che si incontra intorno ad un bambino, è famiglia che si mette in cammino, è famiglia.
E’ bello che nella nostra comunità tante famiglie di bambini e ragazzi si siano riunite per fare
insieme il presepe. E’ stato un momento non solo di costruire qualcosa ma d’incontro, di scambio di idee, di comunione di intenti. Insomma è bello che oggi, in questo mondo confuso, le famiglie possano incontrarsi per stare insieme.
Purtroppo oggi una stessa famiglia fa fatica ad incontrarsi, fa fatica a raccontarsi. Arriviamo a casa,
alla sera, stanchi forse delusi , qualche volta contenti, per come è andata la giornata. Diamo colpa allo
stress, spesso ci mettiamo dinanzi di fronte al televisore, o dinanzi al computer o alla play station, ciascuno per conto suo . Ed il dialogo?”
“Le nostre famiglie, troppo spesso, si dimenticano di essere ‘un insieme’, di stare insieme.
Ecco perché dobbiamo creare momenti nei quali poter stare insieme, nei quali poterci scambiare
un’idea, una proposta e fare anche una risata insieme.
Oggi abbiamo perduto il senso del sorridere e ridere, abbiamo perduto la gioia di raccontarsi
qualcosa non per lamentarsi ma per per costruire.
Essersi incontrati per costruire, con i nostri ragazzi, il presepe è stato l’occasione di riscoprire in
ciascuno di noi anche questa voglia, la voglia del sorriso, la voglia dello stare insieme, la voglia di
condividere.
Gli incontri di queste sere ci hanno aiutato a riscoprire il valore e l’essenzialità del presepio, quel
presepio che San Francesco iniziò a fare ben 800 anni fa.
Guardare quel bambino, un bambino che con il suo messaggio di amore ha rivoluzionato il mondo,
quel bambino che ci interroga ogni giorno e chi chiede di abbracciare ed amare la vita. Si, guardare lui ci ha aiutati a guardare anche a noi stessi.
Vogliamo ringraziare don Enyell perché, con questa iniziativa, ci ha stimolati, ci ha fatti ‘uscire’ ci
ha coinvolti e ci permette di vivere un Natale più sereno. Soprattutto ci auguriamo di vivere un Natale da ed in famiglia.
Con questo auguriamo buon presepe e buon Natale a tutti”.

© Riproduzione riservata

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