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La Russia taglia il gas
. E che la situazione sia grave lo sottolinea anche Berlino annunciando misure di emergenza.
In Italia la partita gas in risposta alla Russia si gioca in Toscana.
A Piombino.
Dove il sindaco di centrodestra Francesco Ferrari scende in piazza con la città proclamando battaglia contro il rigassificatore.
Che è stato annunciato in arrivo nel porto di Piombino.
Con la Golar Tundra acquistata da Snam, nave lunga 300 metri, larga oltre 40, capacità di rigassificazione da 5 miliardi di metri cubi l’anno che da sola, ha detto l’ad di Snam Stefano Venier, “potrà contribuire a circa il 6,5 per cento del fabbisogno nazionale, portando la capacità di rigassificazione italiana a oltre il 25 per cento della domanda“.
“Nave sicura e a impatto pressoché nullo che rispetta l’ambiente quella in arrivo a Piombino”, garantisce il sottosegretario Vannia Gava, della stessa Lega che a Piombino ha eletto col centrodestra il sindaco Ferrari.
“Per Piombino che aiuta l’Italia arriveranno dal Governo tutte le compensazioni adeguate“, assicura il ministro Cingolani.
Si tratta di “interesse nazionale” il rigassificatore a Piombino, è chiaro Eugenio Giani, Pd, presidente Regione Toscana nonchè commissario per il rigassificatore incaricato dal premier Draghi.
La stessa Regione Toscana, presidente Enrico Rossi, Pd, che con delibera di giunta nel 2017 disse no al rigassificatore a Rosignano Solvay, il ‘Progetto Rosignano’.
Rosignano Solvay come Piombino si trova sulla costa livornese, dove a 22 chilometri ormeggiato al largo c’è il terminale di rigassificazione Olt.
Un no della Regione Toscana al rigassificatore a Rosignano dopo il no istituzionale del Comune di Rosignano, sindaco Alessandro Franchi, Pd.
Il ‘Progetto Rosignano’ venne presentato nel 2002 da Edison Bp Solvay e riproposto da Edison con revisione alla variante Progetto Rosignano a fine 2015, con terminale di stoccaggio da 8 miliardi di metri cubi l’anno e costruzione di un terminal gnl all’interno dello stabilimento Solvay.
Rosignano per circa 20 anni ha dato battaglia istituzionale e coi comitati in sede giudiziaria per respingere il rigassificatore.
Che a Rosignano non si è fatto.
Si farà a Piombino. E su questo, a meno di colpi di scena, sembra non ci siano dubbi.