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Mentre non conosce crisi di Governo ed elezioni anticipate l’arrivo a gran velocità del rigassificatore Golar Tundra nel porto di Piombino nonostante ci sia un intero territorio in rivolta, l’Italia registra il boom di esportazioni di gas.
Addirittura record di esportazioni di gas di sempre nei primi sei mesi 2022 che non ha pari negli anni passati.
I dati li pubblica lo stesso Ministero della Transizione Ecologica.
Quello che col ministro uscente Cingolani si premura di raccomandare al suo successore che “La sicurezza nazionale passa da Piombino” e senza rigassificatore a Piombino “Sarà emergenza energetica”.
E allora, mentre le bollette aumentano a dismisura a causa, così si dice, della guerra in Ucraina, con scenari dipinti talmente preoccupanti da indurre lo stesso attuale premier per gli affari correnti Draghi il 20 luglio mentre chiede la fiducia in Senato a non dimenticarsi nel suo discorso di Piombino “Dobbiamo accelerare l’installazione dei rigassificatori a Piombino e a Ravenna”, l’Italia il gas lo vende all’estero con numeri record.
L’ultimo report pubblicato dal Mite relativo a gennaio – giugno 2022, dati accessibili a chiunque, basta accedere al sito Mite, rendiconta che in questi sei mesi sono stati venduti all’estero 1.836 milioni di metri cubi equivalenti (smc) di gas, pari al 398,1% in più di gennaio – giugno 2021, quando la guerra in Ucraina, iniziata il 24 febbraio 2022, non c’era.
Tra gennaio e maggio 2022 addirittura rispetto allo stesso periodo 2021 è stato esportato il 476,6% in più.
Per avere riferimenti più dettagliati, è lo stesso Ministero a fornirli, nel 2021 da gennaio a dicembre, quindi nei dodici mesi complessivi pre guerra Ucraina, l’Italia ha venduto all’estero 1.543 milioni di smc.
Nel 2020 nei dodici mesi complessivi da gennaio a dicembre sono stati esportati 316 milioni di metri cubi.
Nel 2019, nei 24 mesi pre guerra Ucraina, nei dodici mesi da gennaio a dicembre 2019 esportati 325 milioni.
Da gennaio a giugno 2022, in soli sei mesi, il gas esportato è dunque di 1.836 milioni smc.
Di cui 180 milioni a gennaio 2022 (110 milioni gennaio 2021), prima della guerra e 145 nel febbraio 2022 (46 milioni febbraio 2021).
Poi dopo il via alla guerra in Ucraina, a marzo 2022 l’Italia ha esportato 583 milioni a marzo 2022 (24 milioni marzo 2021), 302 milioni aprile 2022 (41 aprile 2021), 257 milioni maggio 2022 (33 maggio 2021) e 369 milioni giugno 2022 (114 giugno 2021).
Intanto mentre l’Italia registra il record di vendite gas all’estero, Eugenio Giani, presidente Regione Toscana va avanti con la procedura per il rigassificatore a Piombino, per il quale è commissario straordinario incaricato da Draghi.
E, documenti pubblicati da Regione Toscana, nell’atto “Emergenza gas incremento della capacità di rigassificazione: Fsru Piombino e collegamento alla rete nazionale gasdotti presentato da Snam Fsru Italia srl” viene emesso avviso pubblico per le aree interessate a Piombino da esproprio e/o occupazione temporanea.
C’è fretta, tanta fretta di far arrivare Golar Tundra nel porto di Piombino mentre l’Italia registra vendite record di gas all’estero.
Talmente tanta fretta che, mentre Giani tuona a Snam “con me commissario mai 25 anni nel porto di Piombino, al massimo tre anni”, la stessa Snam non sa ancora dove andrà Golar Tundra dal terzo anno e un giorno in poi.
Tanto che con lettera del 15 luglio 2022 inviata anche a Cingolani e al sottosegretario della Presidenza del Consiglio dei Ministri Garofoli, Snam, a cui Golar Tundra è costata 330 milioni di euro, con l’ad Stefano Venier scrive: “Le stringenti scadenze temporali previste dalle disposizioni legislative in essere non ci hanno permesso la presentazione di una proposta progettuale comprensiva anche del sito per la successiva ubicazione offshore della Fsru”.
“Snam ha quindi presentato richiesta per la sola localizzazione iniziale in banchina all’interno del porto di Piombino, porto del nord del Tirreno dotato di caratteristiche tecniche ed infrastrutturali a ospitare la nave e permetterne la messa in esercizio entro la primavera 2023, depositando un’istanza della durata di complessiva di 25 anni ovvero il ciclo di vita regolatorio di un impianto di rigassificazione“.
Con l’impegno di Snam, nella lettera a Giani, “a individuare localizzazioni alternative che consentano di minimizzare la permanenza della Fsru alla banchina di Piombino”.