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Livorno per la pace, il Comune apre un conto per l’Ucraina: “Un canale trasparente”

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LIVORNO –  Si chiama ‘Livorno per la Pace’ il conto corrente dedicato che il Comune di Livorno ha aperto per raccogliere fondi per sostenere le popolazioni colpite dalla guerra e i profughi che si stanno riversando oltre i confini ucraini. Un canale trasparente, sottolinea il Comune guidato dal sindaco Luca Salvetti e rendicontabile. A cui si aggiungono la raccolta di medicinali da parte delle farmacie comunali e l’accoglienza di persone e famiglie in fuga dalla guerra, di concerto con la Prefettura. Il sindaco: “Ognuno di noi di fronte ad eventi come quello del conflitto in Ucraina si interroga come un piccolo gesto possa essere utile di fronte al dramma talmente grande, ebbene lo è, siatene certi perché ogni piccolo gesto, sommato a tantissimi piccoli gesti degli altri diventa una leva di impensabile potenza”. Poi Salvetti: Oggi al di là delle parole che possono essere bellissime dobbiamo lanciare un messaggio di concretezza che va in tre direzioni. No con convinzione a ogni tipo di conflitto, quello scatenato sul territorio ucraino dall’aggressione voluta da Putin che purtroppo ci regala insopportabili immagini di morte e distruzione, ma anche a tutti gli altri conflitti e le altre atrocità che abbiamo visto in altre decine di luoghi al mondo dove si sta combattendo da anni. Sì con forza ad una linea di tutti i Governi che punti ad evitare l’escalation del conflitto e faccia dei negoziati e della diplomazia lo strumento reale per la pace. In ultimo, ma assolutamente non per importanza, dobbiamo attivare tutte le risorse per aiutare i profughi e le popolazioni che in qualche maniera vedono anche nella nostra città un riferimento”.

Andrea Raspanti, assessore: “Abbiamo deciso di promuovere un’iniziativa di solidarietà direttamente sul territorio per sostenere la causa e della solidarietà internazionale e della pace. Come ha ricordato il sindaco a margine dell’incontro che si è svolto a Firenze pochi giorni fa, le città possono e devono avere un ruolo in questo senso. Stiamo inoltre lavorando con il terzo settore e soprattutto con la Consulta delle associazioni per una ricognizione delle iniziative di solidarietà che si stanno mettendo in moto in città e per avviare sul territorio percorsi di promozione della gestione pacifica dei conflitti di qualunque natura”. Nei prossimi giorni, inoltre, le farmacie comunali avvieranno una raccolta di farmaci sulla base delle indicazioni fornite dalle varie realtà coinvolte in progetti di cooperazione internazionale. Per quanto riguarda l’accoglienza delle persone in fuga dal conflitto, il Governo ha incaricato le Prefetture di intervenire tramite il sistema dei Cas, ma il Comune è disponibile a contribuire nei modi che saranno ritenuti necessari. Raspanti: “In due anni abbiamo portato da 21 a 56 i posti disponibili a Livorno nella rete del Sistema di accoglienza e integrazione, schierando Livorno in prima linea nell’accoglienza dei minori stranieri non accompagnati come anche sul fronte delle crisi siriana e afghana. Se il Governo opterà per un ulteriore ampliamento, non faremo mancare l’appoggio della nostra città. Al momento la gestione emergenziale dei profughi del conflitto è stata affidata alle Prefetture. Siamo in contatto costante con la Prefettura di Livorno per seguire gli sviluppi e abbiamo manifestato al Prefetto la massima disponibilità”. Intanto a Livorno mercoledì 2 marzo, giorno in cui papa Francesco ha indetto una giornata di digiuno e di preghiera per l’Ucraina, la Comunità di Sant’Egidio ha promosso la  manifestazione “NO alla guerra, SI alla pace” in Piazza del Logo Pio, dove ancora visibili sono le tracce della guerra mondiale. Con il sindaco Salvetti anche il vescovo monsignor Simone Giusti.

© Riproduzione riservata

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