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LIVORNO – La Banca europea per gli investimenti (Bed) ed Eni hanno siglato un finanziamento da 500 milioni di euro con durata di 15 anni, destinato alla conversione della raffineria Eni di Livorno in una bioraffineria all’avanguardia.
La struttura, situata tra Livorno e la frazione di Stagno, vedrà la realizzazione di nuovi impianti: un’unità per il pretrattamento delle cariche biogeniche e un impianto Ecofining con una capacità produttiva annua di 500mila tonnellate di biocarburanti idrogenati, come Hvo diesel, Hvo nafta e bio‑Gpl.
Il progetto rappresenta la terza bioraffineria Eni in Italia, dopo quelle di Venezia (2014) e Gela (2019), ed è realizzato nell’ambito della strategia della controllata Enilive, focalizzata sulla mobilità sostenibile e sull’obiettivo di superare 5 milioni di tonnellate annue di capacità di bioraffinazione entro il 2030.
Tra le caratteristiche distintive del progetto c’è anche la flessibilità tecnologica: l’impianto potrà essere successivamente adattato per produrre Saf (Sustainable aviation fuel), una componente cruciale per la decarbonizzazione del trasporto aereo.
Secondo le stime, il biocarburante prodotto a Livorno consentirà una riduzione delle emissioni di Co₂ tra il 65% e il 90% rispetto al carburante fossile equivalente, contribuendo in modo significativo agli obiettivi europei della direttiva Red III e alla normativa italiana sul biocarburante in purezza.
L’accordo è stato firmato a San Donato Milanese dalla vicepresidente della Bei, Gelsomina Vigliotti, e dall’amministratore delegato di Eni, Claudio Descalzi, che ha sottolineato come l’operazione rafforzi l’impegno di Eni verso un’energia sempre più decarbonizzata.
La realizzazione della bioraffineria è già partita con il rilascio delle necessarie autorizzazioni ambientali e del permesso a costruire: l’impianto è previsto in attività entro il 2027, con un impatto occupazionale significativo nella fase di cantiere e operativa.