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PISA – Le mobilitazioni contro i tagli all’università e le proteste a Pisa hanno preso forma in queste ore, dove studenti, dottorandi e ricercatori precari hanno occupato il Polo Carmignani, in piazza dei Cavalieri. L’iniziativa arriva dopo una partecipatissima assemblea di Ateneo dedicata a sottofinanziamento, precarietà e condizioni strutturali degli edifici universitari.
Il coordinamento Exploit Pisa nel loro canale social scrive: “Non possiamo rimanere in silenzio mentre il governo taglia 132 mln all’università, le tasse da pagare aumentano, le infrastrutture peggiorano, i poli chiudono prima e la qualità degli insegnamenti e dei corsi si abbassa”, facendo accenno anche ai migliaia di ricercatori precari che rischiano di non vedere rinnovati i propri contratti nei prossimi mesi.
Durante l’occupazione, le aule del Carmignani sono state trasformate in spazi aperti per discussioni, assemblee e attività autogestite. L’obiettivo, spiegano le realtà studentesche, è “interrompere una normalità che non funziona”, creare momenti di confronto e riportare al centro dell’attenzione pubblica la condizione dell’università italiana. La giornata di oggi (14 novembre) culminerà nel corteo cittadino dello sciopero studentesco con partenza da piazza Dante, dove convergeranno gruppi e collettivi provenienti da vari dipartimenti.
Le iniziative proseguiranno per tutta la giornata, con incontri pubblici, momenti informativi e la preparazione del corteo. Gli organizzatori confermano che la mobilitazione continuerà anche nelle prossime settimane, in vista dello sciopero generale del 28 novembre, considerato “un altro punto di raccolta per le rivendicazioni contro i tagli e la precarietà”.



