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Pisa approva bilancio previsione 2025, sindaco: “Nessun aumento tasse”

Sindaco Conti: "Invariati rette dei nidi, servizio mensa e scuolabus, che sono le tariffe più basse a livello toscano". Imu e Irpef invariate. Tari: "Vogliamo capire se con recupero evasione riusciamo a contenere aumento"

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PISA – Pisa approva bilancio previsione 2025, sindaco: “Nessun aumento tasse”

Pisa approva bilancio previsione 2025. La giunta comunale di Pisa ha approvato la proposta del bilancio di previsione 2025-2027, assieme al dup documento unico di programmazione, che si compone del Piano annuale e triennale delle opere pubbliche, del piano triennale di acquisti servizi e forniture, del piano di alienazione e valorizzazione patrimoniale. Lo schema, inviato all’organo di revisione, sarà sottoposto al vaglio della commissione comunale bilancio prima di approdare al Consiglio Comunale per l’approvazione definitiva, come da consuetudine, prima di Natale, seguendo la tempistica data dalle norme di legge, consentendo di partire con la gestione dell’anno nuovo in maniera piena ed operativa.

Sindaco Michele Conti: “Lo schema di bilancio di previsione che abbiamo approvato in giunta mira a mantenere la qualità dei servizi, tenendo conto degli aumenti che si registrano in tutti i settori e che investono anche la pubblica amministrazione. Come in passato, anche in questo bilancio non abbiamo aumentato tasse, tariffe e servizi, perché sappiamo quanto siano in difficoltà le famiglie in questo periodo. Nonostante i costi aumentati di beni e servizi, abbiamo deciso di mantenere invariate le tariffe dei servizi a domanda individuale, come rette dei nidi, servizio mensa e scuolabus, che sono inoltre le tariffe più basse a livello toscano. Discorso a parte va sempre fatto purtroppo per la Tari che è legata al piano dei rifiuti e che è in costante crescita. Per quest’anno abbiamo deciso di non approvarla in fase di bilancio, ma di arrivare, come prevede la norma, fino al 30 aprile del 2025, perché abbiamo dato incarico alla Sepi di fare un’attenta analisi per portare alla luce l’evasione che ci può aiutare a ridurre i costi previsti dal piano economico finanziario, che passerà da 34 a 38 milioni, quindi prevederà aumenti della tariffa. Quello che vogliamo fare è capire se con il recupero dell’evasione riusciamo a contenere l’aumento, così come facemmo già lo scorso anno. Consideriamo che con l’introduzione del sistema dei cassonetti elettronici in sempre più quartieri della città, sta emergendo una fascia di evasione che ci può aiutare in questo senso. Nello stesso tempo vogliamo lavorare anche al sistema dei coefficienti fissi e variabili per capire come poter spalmare gli aumenti e capire la differenza tra le famiglie, che sono comunque sostenute dai contributi dedicati alle fasce più deboli, e le imprese. Nei mesi di gennaio e febbraio 2025 insieme a Sepi ci dedicheremo a capire come poter intervenire sui coefficienti”.

“Per quanto riguarda le società partecipate e in particolare la SdS, preso atto della grande difficoltà che sta attraversando il consorzio dove affluiscono i comuni della zona pisana, la nostra idea è quella che dobbiamo accrescere il sistema di welfare per dare più servizi a coloro che sono in difficoltà, agli ultimi. Il nostro impegno per il futuro della città attraverso le partecipate si sviluppa su due fronti: da una parte cercare di lavorare in prospettiva alla crescita dei grandi eventi, del turismo, in una dimensione di città europea, in modo tale da innescare un sistema virtuoso a livello di sviluppo turistico; dall’altra vogliamo lavorare in maniera più efficace per fornire una risposta concreta a quella fascia di cittadini più deboli, che dopo l’emergenza Covid e l’aumento generalizzato dei costi, continuano ad attraversare una situazione di difficoltà economica. Su questo dobbiamo essere in grado di garantire servizi puntali e incisivi che attualmente la Società della Salute non riesce a dare”.

“Nella manovra dell’anno passato  per riequilibrare la parte corrente del bilancio si è operato con qualche ritocco nelle tariffe extratributarie, come si ricorderà lasciando invariate quelle per i servizi educativi e scolastici. La manovra era necessaria per contenere e riequilibrare i costanti aumenti nella spesa di approvvigionamento di beni e servizi caratterizzati da forti aumenti legati sia al contesto internazionale, sia alle dinamiche inflazionistiche. In generale continua a crescere la spesa corrente, in relazione anche a fattori che sono incomprimibili e rendono le dinamiche della stessa non facili da gestire avendo un elevato grado di rigidità e limitati spazi di manovra e discrezionalità. In questo ultimo periodo alcuni elementi esogeni sono andati migliorando, si pensi alla riduzione del costo del denaro, e ad una riduzione della tensione inflazionistica rispetto agli ultimi mesi, seppure gli elementi di crescita e di alleggerimento delle tensioni internazionali non sembrano ancora evidenti. In questo contesto comunque difficile, lo schema di bilancio del Comune di Pisa non può non tenere conto di questi fattori e gioco forza occorre tenere conto di una serie di voci incomprimibili e rigide nel bilancio specie nella parte corrente dello stesso, si pensi alle dinamiche nella crescita dei salari legati ovviamente alla contrattazione collettiva nazionale. La manovra di quest’anno, e quindi lo schema di bilancio 2025-2027 non prevede incrementi nelle aliquote e nelle tariffe, che rimangono tutte inalterate. Nonostante il crescente fabbisogno dell’Ente che deve fare i conti con costi aumentati in termini di beni e servizi, a cui l’ente non può e non vuole sottrarsi, specialmente laddove vi sono i principali servizi per i cittadini, specie per quelli che hanno maggiori bisogni. Così come, sul fronte delle entrate tributarie, abbiamo deciso di non aumentare l’IMU, mai toccata in questi anni. Nessuno aumento neppure per l’addizionale Irpef che si conferma nei valori deliberati con il bilancio scorso, confermandone la medesima fascia   esenzione.  Sempre sul fronte delle entrate, nessun ritocco alle altre aliquote ed imposte, come detto dall’Imu all’imposta di soggiorno, e nessun aumento in tariffe per servizi a domanda individuale”.

“Il dato complessivo delle entrate dato previsionale aumenta comunque da 79 a 85 milioni nel 2025, mentre rimangono stabili gli elementi perequativi statali. Lo schema di bilancio che abbiamo approvato continua a sostenere i due pilastri degli investimenti e dello sviluppo. Puntiamo in modo deciso sulle opere pubbliche, continuando nel lavoro iniziato, per rendere Pisa più funzionale, bella e accogliente.  L’amministrazione continuerà ad investire nella crescita professionale e nel ricambio generazionale del personale dipendente, come avvenuto negli ultimi anni, anche se queste dinamiche saranno evidentemente legate alle scelte del Governo in ordine al turn over e all’uscita dal lavoro per età pensionabile. In generale la previsione nella spesa di personale che passa stabilmente nel triennio a circa 31 milioni, tiene conto degli adeguamenti contrattuali. Viene confermata la grande attenzione alle spese in conto capitale per gli investimenti in opere pubbliche e lavori di manutenzione ordinaria e straordinaria della città, indispensabili per lo sviluppo virtuoso e per il miglioramento della qualità della vita dei nostri concittadini. Nel corso del 2025 troveranno attuazione o completamento, molti degli interventi finanziati con gli importanti fondi del PNRR, che grazie alla capacità della Giunta e degli uffici comunali sono estremamente significativi.  In conclusione, quello che presentiamo al Consiglio, ma anche all’intera città, è un bilancio in salute che nonostante le difficoltà, prevede significative prospettive di crescita e sviluppo, con una forte attenzione al welfare e al sostegno alle fasce più deboli della popolazione”.

Bilancio di previsione 2025. Il bilancio 2025 del Comune di Pisa è di oltre 242 milioni (223 milioni quello dello scorso esercizio). La spesa corrente è di circa 144 milioni (141 milioni) mentre quella in conto capitale di 50 milioni di euro (33 lo scorso). Alla voce entrate correnti sono previste entrate tributarie (TITOLO I) pari a 96,6 milioni; entrate da trasferimenti (TITOLO II) pari a 7,8 milioni in calo rispetto al 2023 (era di circa 10); entrate extratributarie (TITOLO III) pari a 38 milioni. Stabili qui le previsioni sulle sanzioni al codice della strada intorno a complessivi 9 milioni. Mentre per le entrate in conto capitale ci sono quelle da contributi agli investimenti (32 milioni), alienazioni patrimoniali (6,3milioni), altre pari a 9,7 per un totale del TITOLO IV pari a 48,2 milioni, cui sono da aggiungere le entrate straordinarie al titolo V legate al recesso da Interporto (809 mila euro per cui ancora pende un contenzioso in tribunale), a cui aggiungere la previsione da accensione di prestiti pari a ulteriori 4 milioni di euro.

Alla voce uscite sono previste uscite di spesa corrente (TITOLO I) per 144 milioni, cui sono da aggiungere i rimborsi di prestiti (TITOLO IV) per 2,6 milioni in calo rispetto ai 3,4 milioni del 24. Mentre sono previste uscite in conto capitale (TITOLO II) per 50 milioni (33 milioni erano nel 24).

I bilanci del 2026 e 2027 presentano valori complessivi rispettivamente di 212 milioni circa e di 192 milioni circa.

Il costo del personale La spesa corrente per il personale prevista per il 2025 ammonta a 30, 9 milioni contro i 30,6 del 24 e 30,1 nel 2023), pari al 21,35% della spesa corrente (era del 22,8% nel 2023), ma al costo complessivo occorre aggiungere i valori degli aumenti contrattuali dovuti alla sottoscrizione dei contratti nazionali di lavoro.

Livello di indebitamento. La previsione di bilancio si compone anche della previsione di ulteriori 4 milioni di mutui, che saranno stipulati tuttavia, solo in relazione all’assenza di adeguate risorse straordinarie. Anche in relazione all’estinzione a breve di alcuni vecchi mutui, il quadro dell’indebitamento complessivo si mantiene in lieve diminuzione tendenziale a fronte dei rimborsi nei prossimi esercizi con una consistenza finale 2025 di 23 milioni e di 18 milioni al 2027. La spesa per i rimborsi del capitale si mantiene stabile a 2,5 milioni annui, e il costo per interessi in diminuzione a fronte della recente ridiscesa dei tassi di interesse.  

TARI. La tariffa su base annua viene pagata dal cittadino in acconto e saldo, e solo a saldo il tributo è conteggiato sulla tariffa dell’annualità. Il piano finanziario, approvato da ATO (su base triennale-ultimo triennio a febbraio 24) prevede aumenti da 34 milioni a 38 per l’anno 2025, aumenti che si ripercuoteranno ovviamente sulle tariffe pagate da cittadini ed imprese. In merito al calcolo della tariffa, la cui approvazione finale compete al Consiglio Comunale, visto che il legislatore assegna in via ordinaria tempo fino al 30 aprile, “si è ritenuto opportuno commissionare a Sepi uno studio per l’aggiornamento della base imponibile che tenesse conto della recente attività di recupero dell’evasione”. Per la TARI, quindi, con il PEF 2024 già approvato da ATO Toscana, “si rinvia entro il prossimo mese di aprile come previsto dal quadro normativo (tenendo conto dell’aumento del costo complessivo del servizio rifiuti svolto da Reti ambiente attraverso Geofor e che deve per legge essere interamente coperto dalla tariffa). Sul punto, come spesso viene indicato nel corso delle varie assemblee del gestore del servizio retiambiente, e alla società operativa Geofor, più volte si rimarca la mancanza di risultati sperati in termini di miglioramento ed efficientamento gestionale”.

Sul fronte delle opere pubbliche lo schema di dup ricomprende il piano degli investimenti, con tutti gli interventi previsti nel triennio, oltre al completamento degli interventi finanziati con i fondi del PNRR. Nel 2025 gli interventi previsti si concentreranno su manutenzioni straordinarie del patrimonio edilizio comunale (scuole, cimiteri, edifici, case popolari) e il grande intervento sul Canale dei Navicelli (10 milioni).

Sul fronte degli obiettivi assegnati alle varie società, sono in corsi alcuni interventi di riordino che vanno nella direzione di un incremento della attività e dei servizi affidati a Pisamo srl e a SEPI spa. Sul fronte degli obiettivi assegnati alle varie società con il dup si evidenzia una sostanziale stabilità negli equilibri economico-patrimoniali delle varie società, se si eccettuano alcune problematiche legate all’andamento di alcune società del gruppo retiambiente. In generale gli altri obiettivi sono legati ad indicatori di risultato e parametri di bilancio.

Per quanto riguarda il dup, “che è il principale strumento di programmazione, con un orizzonte temporale in parte legato al mandato amministrativo, per la parte degli obiettivi strategici, e in parte con una valenza triennale, per la parte degli obiettivi e delle azioni operative non si evidenziano particolari novità rispetto al documento dello scorso esercizio. Ovviamente tutti gli obiettivi, declinati dalle linee di mandato amministrativo, sono poi attualizzati nelle azioni di gestione dei vari assessorati e delle varie direzioni”.

Rispetto alle indicazioni strategiche ed operative da evidenziare, perché innovative rispetto al precedente documento, “si rileva il rapporto attuale e futuro con la SDS. Come in più occasioni reso pubblico, a cominciare dal voto al bilancio di SDS dello scorso fine settembre, in occasione del quale si è evidenziata una perdita nel bilancio 2023 di oltre 1,6 milioni, il sindaco di Pisa ha espresso serie preoccupazioni sull’andamento e sull’equilibrio attuale e prospettico dei conti della società, anticipando le intenzioni dell’ente di uscire dalla gestione del servizio socio sanitari integrati nell’ambito della Società SDS. In sostanza, anche nei documenti di programmazione, si rendono evidenti le intenzioni anticipate dal sindaco, e frutto di analisi tecnica ed amministrativa, comunque indirizzata ad un’uscita del Comune dal consorzio verso una gestione autonoma dei servizi sociali, comunque in coordinamento con gli organismi territoriali della ASL rispetto alle prestazioni socio sanitarie a forte integrazione”.

© Riproduzione riservata

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