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Base militare di Coltano, per i Carabinieri “rilevanza strategica”

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COLTANO – Base militare di Coltano, Pisa, decisa dal Governo Draghi. Per i Carabinieri “Un’opera per poter contribuire con prontezza ed efficacia al dispositivo di sicurezza nazionale, la cui rilevanza strategica è stata rappresentata più volte in sede istituzionale”. Con un comunicato i Carabinieri annunciano il 4 maggio a Firenze “al fine di consentire uno scambio di idee sulla realizzazione della caserma di Coltano” un incontro a cui parteciperanno il sindaco di Pisa Michele Conti, rappresentanti della Regione Toscana, dell’Ente Parco e del Ministero delle Infrastrutture. Il sindaco Conti in Consiglio Comunale si è dichiarato contrario: “Mi faccio interprete dal sentimento della comunità pisana nel dirmi contrario a quel tipo di intervento in un’area che ricade nel Parco naturale, nelle dimensioni annunciate di circa 70 ettari”. Nel comunicato i Carabinieri rendono noto rispetto all’incontro del 4 maggio: “Nel corso della riunione ufficiali del Comando Generale illustreranno nel dettaglio il progetto per la realizzazione della nuova sede del Reggimento Paracadutisti Tuscania, del Gis e dei Carabinieri per la Biodiversità, per consentire ai rappresentanti del territorio e a tutte le parti interessate di conoscere nel dettaglio la progettualità ed esprimere ogni utile valutazione”. Quindi: “La sua realizzazione dovrebbe essere assicurata con risorse tratte dal Fondo di sviluppo e coesione e non dal Pnrr, pur se destinata alla difesa nazionale non può prescindere dalla indispensabile Valutazione di impatto ambientale, Via, e dal necessario e opportuno coinvolgimento degli Enti locali con apposita conferenza dei servizi attraverso la quale recepire indicazioni e suggerimenti, per migliorare e adeguare la progettualità. Progettualità che, comunque, prevede la costruzione di opere realizzate secondo le tecniche della bio-architettura, con utilizzo di materiali a basso impatto ambientale per garantire anche altissima efficienza energetica secondo i criteri nZEB (edifici a energia quasi zero, con fabbisogno energetico molto basso coperto in misura significativa da energia da fonti rinnovabili). Per i Carabinieri “L’insediamento, qualora condiviso, potrà costituire un’ulteriore occasione per la crescita dello sviluppo socio-economico dell’area, poiché, oltre al coinvolgimento della maestranze e delle aziende dell’indotto circostante per la gestione logistica della caserma, prevede la realizzazione di impianti sportivi messi a disposizione anche della collettività, nonché la costruzione di un centro di educazione ambientale con percorsi naturalistici, comprensivi di un orto botanico e un arboreto, gestito dal costituendo distaccamento dei Carabinieri per la biodiversità. Inoltre, la presenza di un reparto ippomontato consentirà lo svolgimento a favore della popolazione di attività di pet therapy”. Infine “Qualora il progetto non dovesse trovare la piena condivisione, nel rispetto delle diverse idee, l’Arma valuterà ulteriori soluzioni, fermo restando che le forze da allocare hanno l’esigenza di trovare una sede vicina a omologhi reparti delle altre Forze armate, per lo svolgimento di sinergiche attività addestrative aviolancistiche, e in prossimità dell’aeroporto militare di Pisa, per assicurare l’immediato trasporto in caso di necessità operative”.

L’ intervento del sindaco Michele Conti in Consiglio Comunale: “Sulla vicenda della base militare che dovrebbe sorgere di Coltano il Comune di Pisa non ha ricevuto atti ufficiali da parte del Ministero della Difesa. Conosciamo solo il decreto del presidente del Consiglio dei Ministri, firmato dal Presidente Mario Draghi e dal Ministro della Difesa Lorenzo Guerini, con cui in poco più di una pagina si decreta “l’intervento infrastrutturale per la realizzazione della sede del Gruppo Intervento speciale del 1 reggimento  Carabinieri paracadutisti Tuscania e del centro cinofili in Pisa – area Coltano”, richiamando l’applicazione delle misure di semplificazione procedurale previste dal decreto-legge 77/2021, quello della governance del Pnrr”. Prosegue Conti: “Nessun progetto è stato inviato agli uffici della direzione urbanistica, non ne conosciamo il contenuto se non attraverso quello che abbiamo letto sui giornali in questi giorni. Una vicenda che lascia perplessi per le modalità in cui si è sviluppata e che mortifica le istituzioni locali e l’intera città di Pisa. La pianificazione urbanistica è una cosa seria e, a maggior ragione per interventi che prevedono consumo di suolo e un significativo impatto ambientale, i territori e le comunità vanno coinvolti preventivamente, affrontando un percorso condiviso per spiegare opportunità e criticità di un progetto, senza calarlo dall’alto. Non ci può bastare un’ “informazione adeguata nei prossimi mesi”, ma la comunità dev’essere coinvolta a pieno nella scelta”. Poi “Pur non essendo pregiudizialmente contrario agli insediamenti militari sul territorio pisano, ricordo che a Pisa c’è da tempo una proficua convivenza con le forze armate, motivo di vanto per la città, e comprendendo la ragion di stato per opere “destinate alla difesa nazionale”, mi faccio interprete dal sentimento della comunità pisana nel dirmi contrario a quel tipo di intervento in un’area che ricade nel Parco naturale, nelle dimensioni annunciate di circa 70 ettari”. Mi riservo di dare informazioni più precise una volta che l’amministrazione comunale sarà messa a parte dei dettagli del progetto, anche da parte della Regione Toscana che, pur competente in materia, a differenza dell’ente locale, fino ad oggi ha taciuto sulla questione. Siamo consapevoli che la disciplina urbanistica delle aree interne all’Ente Parco è di competenza esclusiva del Parco stesso e gli strumenti urbanistici del Comune di Pisa non si sovrappongono in nessun modo allo strumento di pianificazione del Parco. Certo non mancheremo di produrre valutazioni formali se saremo chiamati a esprimerci in sede di conferenza dei servizi sulla eventuale valutazione di impatto ambientale”. E annuncia Conti “Intanto prendo l’impegno di chiedere a breve un incontro al Ministero della Difesa per parlare non solo del caso specifico, ma più in generale della presenza delle forze armate in città, con spazi che potrebbero essere oggetto di razionalizzazione e di utilizzi più funzionali, a fini civili e militari”.

© Riproduzione riservata

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