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Stati Generali della Montagna, Fdi soddisfatta prepara la nuova proposta di legge

Alla kermesse dell'Abetone ministri e vertici del partito. Il consigliere regionale Vittorio Fantozzi: ”È la nostra sfida per le aree interne"

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PISTOIA – Quarta edizione degli Stati Generali della Montagna di Fratelli d’Italia, soddisfazione da parte degli organizzatori. 

A parlare è il consigliere regionale Vittorio Fantozzi: “La quarta edizione degli Stati Generali della Montagna, organizzati nel fine settimana da Fratelli d’Italia ad Abetone, hanno raggiunto il loro duplice scopo – dice – Non soltanto catalizzare l’attenzione della cronaca politica regionale per la presenza di ministri e vertici nazionali del partito che hanno potuto puntare l’attenzione su territori abbandonati dalla politica – e dalla cronaca, considerando il numero dell’edicole che va diminuendo e su cui abbiamo posto attenzione a carattere nazionale – perché non considerati remunerativi, quanto per la rinnovata investitura del sindaco di Pistoia, protagonista della kermesse, alla carica di governatore”.

“Se la presenza dei vertici e di altre personalità politiche è riuscita a far puntare l’attenzione sul tema caldo delle prossime elezioni regionali, non meno hanno fatto la quantità e la qualità dei dibattiti, l’alternanza tra momenti di riflessione e momenti conviviali, che ha permesso di far conoscere e ulteriormente valorizzare luoghi, paesaggi e tradizioni radicati nel cuore dei toscani, contribuendo a dare corpo ad una proposta di legge organica per lo sviluppo complessivo dei comuni montani e delle aree interne. Questo è infatti il lascito di questa edizione, la dimostrazione fattuale che Fratelli d’Italia è oggi l’unica forza politica in Toscana capace di produrre politica in eventi di questa portata, concentrando un’attenzione raramente vista in passato riferita a questi territori”.

“Mi riferisco ai piccoli centri – prosegue – ma anche agli insediamenti rurali e lontani dagli abitati, ai borghi storici che hanno potenzialità di richiamo inespresse, alle aree montane e più isolate che scarseggiano in servizi, territori che riguardano più del 60 per cento del numero dei Comuni toscani, 172 su 273. Comunità i cui problemi non hanno trovato risposte adeguate, necessarie già prima del Covid è divenuta emergenziali durante e dopo, durante questo mandato di governo regionale, dove gli interventi economici a pioggia, l’istituzione di una commissione speciale per le aree interne senza poteri e la tardiva legge sulla Toscana diffusa non hanno di fatto che è rinviato ed accresciuto i problemi di questa realtà”.

“Al loro sostegno si indirizza la proposta di legge discussa che sempre qui torneremo a presentare – conclude – in cui emerge una visione chiara delle potenzialità di questi territori e di queste comunità, dall’assenza dei servizi specie in campo sanitario, dei problemi infrastrutturali alla tenuta idrogeologica all’inversione del processo di spopolamento che li affligge, dalla necessità di intercettare risorse e di impiegarle in maniera organica alla necessità di rivedere la loro pianificazione strutturale perché possa valorizzarle. Il tutto in sinergia col governo nazionale, che sul turismo montano e sulla montagna in generale sta intervenendo con determinazione e chiarezza di intenti. Noi vogliamo partire proprio da coloro che abitano questi territori, attraverso una valorizzazione che accompagni, alle risorse necessarie per recuperare il gap infrastrutturale sia materiale che digitale, la volontà di non disperdere un patrimonio identitario che è patrimonio di tutta la Toscana”.

© Riproduzione riservata

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