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Alluvione di Prato, oltre mille richieste di aiuto. Biffoni: “Subito la ripartenza”

Primo bilancio emergenza. Centinaia operatori Protezione Civile. 150 Vigili del Fuoco. Migliaia volontari. Sindaco: "Abbiamo reagito a evento catastrofico mai accaduto prima. Grazie a tutti. Di solito siamo noi pratesi ad aiutare. Stavolta abbiamo avuto bisogno di aiuto"

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Primo bilancio dell’emergenza per l’alluvione che ha colpito Prato il 2 e 3 novembre. Con una ulteriore di difficoltà la sera del 10 novembre per il cedimento dell’argine del torrente Bagnolo, con esondazione e messa in sicurezza degli abitanti.

Bilancio presentato dal sindaco Matteo Biffoni con la giunta comunale e la Protezione Civile.

Prato che sabato 11 novembre ha pianto le sue vittime proclamando il lutto cittadino. La città, il Comune, la Provincia, la Protezione Civile, la Regione Toscana rappresentata dal presidente del Consiglio regionale Antonio Mazzeo si sono fermati per un minuto di silenzio in memoria delle vittime dell’alluvione di Prato. Per Antonio Tumolo, travolto dalla corrente della Bardena a Villa Fiorita e ritrovato cadavere giorni dopo in un vivaio di Iolo. E per Tindaro Di Amico, 73 anni, rimasto folgorato nella sua casa di Figline mentre tentava di staccare la corrente.

I numeri di questi ultimi giorni, sottolinea il Comune di Prato, ma anche i volti segnati degli amministratori e del personale,  parlano di giorni lunghissimi, senza orario e senza sosta. Notti insonni in mezzo al fango in ogni angolo della città, da nord a sud, ma anche ad ovest e ad est. Con centinaia di operatori e agenti sul territorio per aiutare chi aveva bisogno di fronte agli allagamenti provocati dallo stesso quantitativo di pioggia che avrebbe dovuto esserci in 4 mesi, 155 mm venuti giù in 4 ore.

A questo link tutte le info per l’emergenza alluvione a Prato.

Come ha raccontato il coordinatore del volontariato della Protezione civile Gabriele Bresci, dal primo momento sono state attive le 15 associazioni di volontariato che fanno parte del Sistema di Protezione Civile pratese, per un totale di circa 300 operatori coinvolti.

Da venerdì 3 novembre a sabato 11 novembre sono oltre 1065 gli interventi che sono stati segnalati al centralino della Protezione civile. Per la maggior parte riguardanti allagamenti di abitazioni private, garage, magazzini e attività commerciali, più i tantissimi di giovedì 2 novembre che non sono stati registrati.

Di questi quasi 800 risultano conclusi.

Realizzati oltre 22 mila sacchi di sabbia nella sede dell’ex Ippodromo e alla popolazione ne sono stati consegnati circa 12 mila. Il rimanente è pronto ad essere distribuito ulteriormente. 18  i cittadini evacuati sulla base dell’ordinanza comunale emessa a scopo cautelativo a seguito dell’allerta meteo arancione emanata a partire dalle 16 di giovedì 9 novembre. Nella notte di giovedì 15 i punti attenzionati, individuati dopo la fase emergenziale, con presidi fissi o dinamici da parte di 30 volontari.

Nella notte di venerdì 10 a seguito di nuove esondazioni dei torrenti Bardena e Bagnolo intervenute le squadre della Protezione civile per assistere i cittadini coinvolti. Predisposte inoltre 300 brandine in caso di necessità.

Sul territorio attivi fin dalle prime ore dell’emergenza due funzionari del Dipartimento Nazionale di Protezione Civile, Gabriele Armeno e Valter Macioci, e una squadra attrezzata della Protezione civile dall’Umbria di oltre 60 persone, 65 operatori dal Lazio e 30 dalla Campania.

Sono arrivati a Prato anche Vigili del Fuoco provenienti da cinque diverse regioni: Campania, Lazio, Lombardia, Piemonte e Marche e da altre province toscane per un totale di circa 150 uomini impegnati sul territorio.

Matteo Biffoni: “Di fronte all’evento catastrofico che ci ha colpito, qualcosa che non era mai successo nel nostro territorio, il sistema ha retto. Tutto è migliorabile certo, ma la città è stata rimessa in sicurezza con una risposta immediata ed efficace. Grazie ai tantissimi volontari da ogni parte ad aiutarci. Di solito siamo noi di Prato che andiamo ad aiutare gli altri, ma stavolta abbiamo avuto bisogno noi.

E poi da subito il senso di responsabilità e la disponibiità civica di pratesi di ogni età, giovani e meno giovani, qualcosa di straordinario, che può sorprendere solo chi non conosce Prato e i pratesi. E’ nel nostro dna reagire a quello che succede e farlo con generosità e prontezza”.

Poi il sindaco: “Da adesso in poi il mio primo impegno sarà far ripartire quanto prima la città e le imprese. E’ necessario ripristinare i capannoni, ricomprare i macchinari e rimettere tutto a sistema per la ripartenza”.

Benedetta Squittieri, assessore attività produttive: “Anche su questo fronte il Comune di Prato si è mosso subito. Con il supporto delle categorie economiche, dei sindacati e degli ordini professionali abbiamo riunito subito una cabina di regia che già avevamo istituito. Con l’obiettivo di integrare i bisogni delle imprese a quelli del territorio e agire insieme per ottenere i ristori necessari alla ripartenza. Ci stiamo coordinando anche con gli altri Comuni della Provincia. Perché il nostro è un distretto produttivo e se anche un tassello della filiera è colpito la filiera non è completa e non può funzionare come dovrebbe. Metteremo al centro la ripartenza”.

Simone Faggi, vicesindaco con delega Protezione Civile: “Abbiamo vissuto questi giorni difficili con la presenza nelle nostre strade di migliaia di persone che si sono messe a disposizione in modo volontario. E questo è un elemento che certifica la nostra comunità, che crea connessioni e da il senso di cosa significa essere pratese nel momento della difficoltà. La città non può che essere grata e orgogliosa. A gestire il tutto ci sono state le oltre 300 persone ben formate delle 15 associazioni di volontariato che giorno e notte non si sono risparmiate e alle quali va un ringraziamento enorme.

Questi giorni hanno visto inoltre una forte connessione con le altre realtà istituzionali. Possiamo dire che il sistema ha funzionato. Ha garantito una solidità che in un contesto del genere è determinante per dare delle risposte con tempistiche che devono essere valutate in modo realistico. Quello che questa settimana ci lascia è la consapevolezza di un reticolo molto fragile. E dalle autorità competenti, che sono già al lavoro, pretendiamo giusti interventi per ridurre il danno in caso di eventi simili.

Adesso ci aspettano giorni di riflessione e di ripensamento complessivo del sistema. Tanto è stato fatto negli anni 2015-2018 mettendo in salvaguardia molte zone che pensavamo essere ormai immuni. E invece purtroppo così non è stato nella situazione eccezionale che si è verificata”.

Gabriele Armeno, Protezione Civile nazionale: “Arrivando a Prato abbiamo trovato un rete di intervento molto efficace. La macchina della Protezione Civile a Prato è ben congegnata, noi siamo stati solo la benzina”per far andare più veloce questa macchina”.

Gabriele Bresci: “Il sistema ha fatto sistema. Grazie ai tanti volontari e operatori di Protezione Civile, Polizia Municipale Vigili del Fuoco e Forze dell’Ordine che hanno lavorato h24. Spesso lasciando le proprie case alluvionate o mettendo da parte i propri problemi per amore della città e altruismo vero”.

Il Comitato Prato Pro Emergenze ha già ricevuto donazioni per 52.820 euro.

Il Sistema di Protezione civile, sottolinea il Comune di Prato, è attivo e monitora la situazione con le squadre del volontariato operative sul territorio in costante coordinamento col Centro operativo comunale. La cui sala operativa è aperta 24 ore su 24. Per emergenze contattare il numero verde 800 30 15 30.

© Riproduzione riservata

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