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SIENA – “Come rettore dell’Università per stranieri di Siena ho appena invitato Paolo Nori a fare da noi i seminari su Dostoevskij. Ne saremmo onorati. E crediamo che la libertà del pensiero critico sia uno dei valori che diciamo di voler proteggere dalla guerra e da tiranni come Putin”. Tomaso Montanari, rettore Università per stranieri di Siena, con un tweet comunica di aver invitato lo scrittore Paolo Nori, al centro suo malgrado di quello che ormai sta diventando un vero e proprio casus belli: il caso Dostoevskij. Reo, evidentemente, di essere russo. I fatti li ha resi noti lo stesso professor Paolo Nori,
scrittore, grande esperto e studioso di letteratura russa. Nori racconta su Instagram, in lacrime, di aver ricevuto una email dall’Università degli Studi Milano-Bicocca nella quale gli è stato comunicato il rinvio di un ciclo di lezioni che Nori avrebbe dovuto tenere sulla vita dello scrittore russo Dostoevskij. Nori: “Essere russi in Italia oggi è come una colpa. Non solo essere un russo vivo, ma anche essere un russo morto”.
Intanto Milano Bicocca fa dietrofront: ”L’Università di Milano Bicocca è un ateneo aperto al dialogo e all’ascolto anche in questo periodo molto difficile che ci vede sgomenti di fronte all’escalation del conflitto. Il corso dello scrittore Paolo Nori si inserisce all’interno dei percorsi Bbetween writing, percorsi rivolti a studenti e alla cittadinanza che mirano a sviluppare competenze trasversali attraverso forme di scrittura. L’ateneo conferma che tale corso si terrà nei giorni stabiliti e tratterà i contenuti già concordati con lo scrittore. Inoltre, la rettrice dell’Ateneo incontrerà Paolo Nori la prossima settimana per un momento di riflessione”.