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Raccolta funghi 2025, consigli e precauzioni per evitare intossicazioni

Con l’arrivo dell’autunno, esperti micologi ricordano pratiche sicure: 22 le intossicazioni nel territorio Asl Toscana Centro nel 2024

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FIRENZE – Nel 2024, l’Ispettorato micologico dell’Asl Toscana Centro ha gestito 32 richieste di consulenza per sospette intossicazioni da funghi, confermandone 22. La maggior parte degli episodi si è verificata tra febbraio e ottobre, con un picco a settembre. I funghi erano quasi sempre raccolti dai diretti interessati, mentre in due casi provenivano da donazioni. La maggioranza dei consumi è avvenuta in abitazioni private. La specie più spesso responsabile dei sintomi è stata l’Omphalotus olearius. Il dato complessivo conferma un trend in calo rispetto agli anni precedenti: 35 intossicazioni nel 2023 e 78 nel 2022.

Con l’arrivo dell’autunno e le recenti piogge abbinate a temperature miti, prende ufficialmente avvio la stagione 2025 della raccolta dei funghi spontanei. La crescita è favorita dai boschi del territorio, richiamando appassionati e cercatori. Ogni anno, però, episodi di intossicazione richiedono interventi ospedalieri. Alcune specie tossiche sono facilmente confuse con quelle commestibili, anche da chi ha esperienza.

Per garantire la sicurezza, il Dipartimento di Prevenzione dell’Asl Toscana centro ricorda che gli sportelli micologici gratuiti sono attivi anche quest’anno. Qui i funghi raccolti possono essere sottoposti a identificazione prima del consumo. I micologi forniscono anche consigli su conservazione e preparazione, perché molte intossicazioni derivano non solo da funghi tossici, ma anche da quelli eduli mal conservati.

Nel 2024, l’Asl ha rilasciato 836 certificati di commestibilità, rispetto ai 338 del 2023 e ai 940 del 2022, in linea con l’andamento stagionale della produzione fungina.

“I funghi sono un tesoro dei nostri territori, ma vanno raccolti in sicurezza – sottolinea la dott.ssa Guendalina Allodi, direttrice dell’Unità funzionale Produzioni primarie vegetali. – Ogni anno si registrano intossicazioni causate da superficialità o scarsa conoscenza. Rivolgersi ai nostri sportelli è l’unico metodo sicuro: nessuna app o trucco empirico può sostituire il giudizio di un micologo”.

Il dottor Giovanni Nardone, a capo del Dipartimento di Prevenzione, aggiunge: “Gli sportelli micologici rappresentano un presidio fondamentale per la sicurezza alimentare. Ma è altrettanto importante seguire le buone pratiche dei cercatori: consultare il bollettino meteo, scegliere percorsi adatti, non addentrarsi nei boschi da soli, indossare abbigliamento e calzature adeguate e portare strumenti di sicurezza in caso di smarrimento. La raccolta deve rispettare la natura, salvaguardando l’ambiente e i suoi equilibri”.

© Riproduzione riservata

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