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Acque Spa, accordo del Cuoio con ‘Tubone’ in dirittura di arrivo.
Iniziati i lavori del quarto e ultimo lotto del ‘Tubone’, collettore fognario lungo oltre 24 chilometri. Investimento complessivo 40 milioni, di cui 13,5 per l’ultimo lotto, nell’ambito dell’ ‘Accordo del Cuoio’, accordo di programma per la tutela delle risorse idriche del Valdarno e del Padule di Fucecchio.
Disegno complessivo da 143 milioni che, illustra Acque SpA, gestore idrico Basso Valdarno, punta a riorganizzare i sistemi fognari e depurativi del Basso Valdarno e della Valdinievole.
Mentre a Cascine di Buti è cominciato l’intervento di Acque SpA per l’ampliamento del sistema fognario e l’eliminazione degli scarichi diretti in ambiente. Si tratta di “un’opera rilevante, frutto della sinergia tra il gestore idrico del Basso Valdarno e il Comune di Buti”.
Valore di 930mila euro.
Via dunque al quarto e ultimo lotto del ‘Tubone’. Che, aggirando il Padule partendo da nord e costeggiandolo lungo il lato est, convoglierà i reflui di tutta la Valdinievole, di Cerreto Guidi e di parte di Fucecchio verso il depuratore industriale di Aquarno a Santa Croce.
Intanto, rende noto Acque SpA, procedono spedite le attività relative agli altri tre lotti (due dei quali ormai vicini alle rispettive deadline) e ai due macrolotti della ‘Valdinievole Ovest’ che rientrano nell’Accordo del Cuoio.
Il quarto lotto. Progettato come gli altri da Ingegnerie Toscane, spiega Acque, il quarto lotto riguarda la realizzazione del collettore fognario nel tratto tra i depuratori di Pieve a Nievole e Uggia (nel comune di Monsummano Terme). Lunghezza di 7,6 chilometri, per un investimento economico che ammonta a 13,5 milioni di euro. Da un punto di vista strutturale, può essere considerato il lotto più importante del Tubone. Prevede l’utilizzo della ‘Toc (trivellazione orizzontale controllata) in almeno due occasioni con dimensioni e lunghezze. Che, come già avvenuto per l’intervento chiuso tra Cerreto Guidi e Larciano a ottobre 2022, rappresentano una eccezionalità a livello europeo nell’uso di questa tecnica.
Gli altri lotti
I lavori del quarto lotto si configurano come la diretta prosecuzione del Lotto 3, dedicato alla realizzazione del tratto del Tubone tra i depuratori di Uggia e Baccane (nel comune di Larciano). Qui, prosegue l’illustrazione di Acque, è già stata posata oltre la metà del totale delle nuove tubazioni, che nel complesso raggiungeranno una lunghezza di 2,8 chilometri. Gli altri due lotti sono invece quelli più vicini alla conclusione. Praticamente terminato il primo (Stabbia-Santa Croce), per il quale mancano solo alcune opere accessorie dopo che la condotta lunga circa 10 km è stata completamente posata. Quasi finiti anche i lavori al depuratore di Stabbia. Che, così come gli altri depuratori ora in funzione lungo il tracciato (Uggia e Baccane), sarà riconvertito in una stazione di sollevamento fognaria, che spingerà i reflui verso l’impianto santacrocese. Vicino al 100% di condotte posate anche il lotto Baccane-Stabbia, con alcuni attraversamenti di fossi e strade ancora da chiudere. Nel frattempo, lavori in corso al depuratore di Baccane.
I macrolotti in Valdinievole Ovest
Gli altri due macrolotti che rientrano all’interno dell’Accordo del Cuoio, e che riguardano la costruzione di ulteriori collettori fognari per indirizzare i reflui della Valdinievole Ovest al depuratore intercomunale di Pieve a Nievole e poi, grazie al Tubone, fino al depuratore di Santa Croce. Anche qui, rendiconta Acque, le operazioni procedono spedite.
Il macrolotto Pescia-Pieve è suddiviso in tre stralci. Il primo, già terminato, porterà alla dismissione del depuratore di Traversagna e all’invio dei reflui al depuratore di Pieve.
Per gli altri due stralci (Uzzano-Traversagna e Pescia-Uzzano) le attività partiranno nei prossimi mesi, comunque entro il 2023.
Per il macrolotto Chiesina – Fattoria – Pieve, il primo stralcio (Chiesina-Fattoria) è pronto a andare in gara. Mentre per l’altro (Fattoria-Pieve) sono già cominciati i lavori. Insieme all’operazione Tubone, i due macrolotti della Valdinievole Ovest consentiranno di raggiungere la piena copertura del servizio depurazione. Rendendolo al contempo più efficiente. E di restituire in ambiente acque sempre più pulite per il Padule di Fucecchio.
Per quanto riguarda Cascine di Buti, è cominciato l’intervento di Acque per l’ampliamento del sistema fognario e l’eliminazione degli scarichi diretti in ambiente.
I lavori, spiega Acque, prevedono il recupero di quattro scarichi fognari presenti nella frazione, “che ancora recapitano i reflui civili senza trattamento nei vicini corsi d’acqua”.
Due degli scarichi oggetto dei lavori si trovano nell’area industriale di Cascine di Buti, tra la Sarzanese Valdera e il Canale Emissario.
Un terzo è invece relativo alla fognatura tra la Sarzanese Valdera e piazza Unione Europea, l’ultimo riguarda la zona tra via Matteotti, via Mazzini e dintorni.
Tre dei quattro scarichi recapitano attualmente i reflui nel canale emissario, uno nel Rio Magno.
Una volta intercettati, i reflui saranno indirizzati al depuratore di Buti. Tramite la realizzazione di nuove stazioni di sollevamento e ulteriori tratti di condotte, per un ampliamento complessivo della rete fognaria di circa 1,2 chilometri.
Da qui, in virtù di altri interventi di adeguamento del sistema depurativo in corso di realizzazione, conferiranno poi al depuratore di Bientina. Gli interventi, progettati da Ingegnerie Toscane, dovrebbero concludersi indicativamente entro la fine dell’anno.
Sindaca Arianna Buti: “È un intervento importantissimo, voluto e atteso dal Comune di Buti e che servirà a migliorare la qualità e la sostenibilità del servizio idrico locale. Ringrazio Acque per la continua e fattiva collaborazione con l’amministrazione comunale, presupposto fondamentale sia per la programmazione di nuovi e successivi interventi che per il miglioramento dei servizi ai cittadini.”
Giuseppe Sardu, presidente Acque SpA: “I lavori a Cascine di Buti testimoniano l’impegno del gestore idrico, condiviso con le amministrazioni locali, nell’implementare il servizio di raccolta e trattamento dei reflui, in linea con le direttive nazionali e comunitarie. Si tratta di un ulteriore tassello nel raggiungimento della piena copertura del sistema di depurazione. Rendendolo al contempo più efficace ed efficiente. E per restituire in ambiente acque sempre più pulite”.
Il ‘Tubone’
L’Accordo del Cuoio è un disegno complessivo da 143 milioni “che punta a riorganizzare i sistemi fognari e depurativi del Basso Valdarno e della Valdinievole”. La sua punta di diamante è il maxi-collettore fognario del Tubone. Il progetto è stato suddiviso in 4 lotti funzionali da Santa Croce sull’Arno a Pieve a Nievole. L’intera infrastruttura sarà realizzata in ghisa e avrà un diametro di 900 millimetri. Per un investimento complessivo di 40 milioni. Una volta ultimato, il ‘Tubone’ colletterà al depuratore di Santa Croce circa 6,2 milioni di metri cubi annui di reflui. Che arriveranno a più di 9 milioni con la realizzazione degli altri collettori tra Pescia e Uzzano. E tra Chiesina Uzzanese e Ponte Buggianese fino a Pieve a Nievole.
Gli obiettivi che intendono perseguire Acque, Regione Toscana, Autorità Idrica Toscana, Consorzio di Bonifica 4 Basso Valdarno e amministrazioni comunali del territorio, sono molteplici.
Acque: dal riorganizzare lo schema depurativo della Valdinievole e del Basso Valdarno, adeguando e razionalizzando il sistema di raccolta dei reflui anche con la “trasformazione” degli attuali depuratori. A creare una infrastruttura-modello, intervallata da nuove stazioni di sollevamento. Per garantire standard di qualità e quantità ancora più importanti. E poi ancora migliorare il “secondo tempo” del servizio idrico. Diminuire l’impatto ambientale dei reflui. E proteggere il Padule di Fucecchio mantenendone il “deflusso minimo vitale” durante i periodi più secchi. Su www.acque.net/accordo-del-cuoio è disponibile la pagina interattiva con l’avanzamento e lo schema dei lavori.