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Contributi alluvionati in Toscana: apre portale rendicontazione

Giani: "Quasi conclusa erogazione 25 milioni Regione. Attivazione piattaforma da primo luglio ci porterà a distribuire 66 milioni stanziati da Governo". Fino a 5.000 euro per famiglie e 20mila euro per imprese

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Contributi alluvionati in Toscana: apre portale rendicontazione

Contributi alluvionati in Toscana, bilancio della Regione Toscana con il presidente Eugenio Giani sull’erogazione dei 25 milioni di contributi stanziati dalla Regione stessa dopo l’alluvione che ha messo in ginocchio la Toscana a inizio novembre scorso. Con otto vittime.

E dal primo luglio, annuncia Giani, apertura del portale per la procedura di rendicontazione dopo lo stanziamento di 66 milioni da parte del Governo “in cui cittadini e imprese potranno inserire fatture e spese sostenute  e avere così accesso ai rimborsi previsti dalle disposizioni nazionali, fino a 5mila euro per le famiglie e fino a 20mila per le imprese colpite dall’alluvione”.

La procedura di erogazione dei 25 milioni di contributi stanziati immediatamente dopo l’alluvione, fa il punto Giani con gli assessori Monni e Marras “sta andando a buon fine con quasi 17milioni già erogati (6437 richieste evase) e 3 milioni 723mila euro in fase di pagamento questa settimana (1433 richieste)”.

Giani: “Abbiamo superato la soglia dei 20 milioni rispetto ai 25 che abbiamo stanziato. Significa che le richieste di contributo stanno finalmente andando a buon fine. L’attivazione della piattaforma dal 1 luglio ci porterà a distribuire i 66 milioni stanziati dal Governo di cui io sono commissario esecutore per famiglie e imprese. Sono contributi comulabili con i 3000 euro che le famiglie hanno ricevuto o stanno ricevendo, quindi le famiglie possono subito attivarsi per ottenere questi 5000 euro che vengono dal decreto legge”.

Giani si sofferma anche sugli interventi strutturali “auspicando che anche in questo caso il Governo si attivi con una cifra che potrebbe essere di 300 milioni di euro a fronte del piano da oltre 1 miliardo di interventi inviato dalla Regione al Governo e sul quale ad oggi non c’è evidenza”.

“Diminuiscono le richieste in fase istruttoria che ad oggi sono 761 (il mese scorso erano 1123) e diminuiscono anche le persone che non hanno ancora comunicato l’Iban che ad oggi sono 761.
Sulle somme urgenze il Governo ha riconosciuto 122 milioni  a fronte di una richiesta di 162 milioni. Significa che mancano 40 milioni che ricadranno in parte sui Comuni già duramente colpiti”.

Monni: “Siamo avanti con gli interventi di somma urgenza. Le opere di riparazione dei danni avvenuti la notte dell’alluvione rimangono 40 milioni che saranno spostati sugli interventi di ricostruzione; significa che il Governo riconosce l’importanza di queste opere, ma non ne ha riconosciuto la somma urgenza. Ci sono oltre 700 richieste che non sono state integrate con l’Iban  e chiaramente senza Iban non possiamo fare le liquidazioni. Controllate e nel caso integrate. Per i cittadini che non hanno fatta istanza entro i termini corretti cercheremo di venire incontro alle loro esigenze, se saranno disponibile le risorse”.

Poi Monni: “Chi ha richiesta di rimborso superiori agli 8000 europuò richiedere un anticipo di 2mila500 euro liquidabili già prima dell’estate. Gli interventi di riduzione del rischio residuo che serviranno ai territori per vivere più serenamente, sono oltre 1 miliardo le esigenze della Regione, ma di questo non sappiamo ancora niente. Siamo preoccupati perché qui risiede la vera scelta politica del Governo. Mentre i rimborsi sono sanciti dalla legge e sono un diritto, questi sono una scelta precisa del Governo sia nella quantità che nella tempistica e noi abbiamo urgenza di iniziare i lavori possibilmente ora, nell’estate, per avere interventi finiti prima del prossimo inverno”.

Interventi di sostegno alle imprese.

Marras: “Le attività che noi chiederemo alle imprese per la rendicontazione e l’ottenimento del contributo possono essere utilizzate successivamente anche come un’anticipazione di un eventuale ulteriore rimborso che noi auspichiamo possa esserci grazie ad ulteriori finanziamenti dello Stato. In questa fase si riconosce il 100% degli importi sostenuti, fino a concorrenza del danno, nel limite massimo di euro 20mila.

Per l’ammissibilità è necessario che i richiedenti abbiano il DURC regolare, siano attivi (non cessati), non soggetti a procedure concorsuali (fallimento, liquidazione), localizzati nei comuni alluvionati (quindi il caso dell’impresa che nel frattempo ha cambiato sede e non è più localizzata  nel comune alluvionato non potrà essere ammessa).
Con riguardo alle spese ammissibili, queste devono riferirsi ai danni dichiarati nel modello C1 (immobili, impianti, attrezzature, macchinari, merci, scorte, in caso di sede inagibile i costi per il noleggio di strutture temporanee).
Le spese sostenute devono essere comprovate. Tutti i pagamenti devono essere tracciati, non sono ammessi pagamenti in contanti.

Ci sono poi altri interventi regionali sulle imprese alluvionate. Su questo fronte esiste un bando di investimenti per 5.9 milioni di euro, un accordo di programma siglato fra Regione Toscana, Ministero delle imprese  e del Made in Italy ed Invitalia per 50milioni.

E poi ci sono gli interventi del Governo attraverso Simest, la società del Gruppo Cassa depositi e Prestiti. Sono stati attivati contributi a fondo perduto a tutte le imprese esportatrici, e a quelle afferenti a una filiera produttiva a vocazione esportatrice e il cui fatturato derivi da comprovate operazioni nei confronti delle imprese direttamente operative nei mercati esteri, localizzate nei territori colpiti. La dotazione complessiva delle misure straordinarie che comprende sia gli eventi dell’Emilia-Romagna/Toscana del maggio 2023 che quelli della Toscana ottobre/novembre 2023 è di 300milioni di euro
Per le imprese colpite dall’alluvione in Toscana è prevista la possibilità, come da pac­chetto di misure SIMEST a valere sul Fondo 394, di destinare il 90% del finanziamento a spese per il rafforzamento patrimoniale, nonché una riserva da 400 milioni di euro e la possibilità di accedere a una quota a fondo perduto del 10%”.

© Riproduzione riservata

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