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L’allarme lo ha rilanciato Sandra Scarpellini. La presidente della Provincia di Livorno, sindaca di Castagneto Carducci, in risposta a una manifestazione studentesca sulle condizioni degli istituti scolastici:
“La Provincia non ha negato i ritardi e le problematiche sulla manutenzione scolastica, ma abbiamo sottolineato con chiarezza che lavorare con una carenza cronica di risorse e di personale non facilita una programmazione ottimale degli interventi. Ciò nonostante, continuo a non sentire levarsi una voce a difesa della riforma delle Province, né dalle parti sociali, né dalla parte politica, per un riassetto istituzionale che restituisca a questi enti una reale agibilità di lavoro“.
La criticità principale delle Province è che non sono elette dai cittadini, esclusi dalle urne. Il voto è una partita tra sindaci e consiglieri comunali, sono loro il corpo elettorale, il presidente è un sindaco. Elezione di secondo grado entrata in vigore con legge Delrio del 2014 che riformò Province e Città metropolitane. E lì si ferma la riforma anche in virtù dell’esito del seguente quesito referendario.
Il ministro Piantedosi lo scorso dicembre all’assemblea Upi in sostanza ha rimandato l’assetto delle nuove Province all’interno della riforma del Tuel: “Il ruolo delle autonomie, la loro funzionalità operativa e l’efficacia della loro azione costituiscono un fattore essenziale per lo sviluppo socio-economico del Paese. Per questo motivo ho voluto fortemente riavviare e concretizzare il progetto di riforma del Testo Unico degli Enti Locali che, dopo oltre venti anni di prassi applicativa, considero una priorità d’intervento ineludibile”.
Gianni Lorenzetti, sindaco di Upi Unione Province d’Italia, Toscana, oltre che sindaco di Montignoso e presidente della Provincia di Massa Carrara, sottolinea: “In Toscana, nel solo 2029, perderemo oltre 19 milioni di euro destinati alla manutenzione di strade e ponti. È difficile comprendere come si possano destinare risorse ingenti a opere come il ponte sullo Stretto di Messina, mentre si tagliano i fondi per la sicurezza delle infrastrutture locali, fondamentali per la vita quotidiana dei cittadini e lo sviluppo dei territori. La manutenzione stradale non è un costo superfluo, ma un investimento essenziale. Se si vuole davvero dare nuova forza alle Province è necessario garantire loro le risorse per svolgere le funzioni essenziali e gli investimenti, anche alla luce della capacità dei nostri enti che hanno aumentato del 35% la spesa per opere pubbliche come certificato dal Ministero. Chiediamo coerenza e responsabilità: non si può parlare di riforme senza fornire gli strumenti necessari per attuarle”.
L’estate scorsa il Consiglio regionale della Toscana ha votato una risoluzione esprimendosi a favore di una riforma che riporti alla piena funzionalità organizzativa e istituzionale le Province con il ritorno all’elezione diretta degli organi.
Scarpellini punta il dito: “Come Provincia di Livorno stiamo facendo i conti sulle risorse necessarie agli interventi per la viabilità distrutta dalle alluvioni, senza alcuna certezza sulle coperture finanziarie. Le scuole superiori necessitano di interventi costanti e di investimenti in prospettiva, ma non abbiamo possibilità di accendere mutui, perché ce lo vieta la legge, né di poter effettuare una reale programmazione dei lavori. Ma lo Stato non si è dimenticato della nostra esistenza. Infatti, non a caso, si dà corso ai prelievi forzosi alle casse delle Province”