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Nonno salva nipotino, infermiera del 118 lo guida al telefono

A San Gimignano il piccolo di quasi due anni in arresto cardiaco per soffocamento. Sara Ferragalli detta le manovre di rianimazione: "Il nonno è stato bravissimo". Il bimbo con Pegaso al Meyer

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SAN GIMIGNANO – Nonno salva nipotino, infermiera del 118 lo guida al telefono

Un nonno ha salvato il nipotino di quasi due anni in arresto cardiaco da soffocamento, rianimandolo grazie all’operatrice del 118 di Siena-Grosseto che l’ha guidato telefonicamente a distanza.

E’ accaduto a Monteoliveto, una frazione di San Gimignano, provincia di Siena.

Il piccolino, raggiunto dall’elicottero Pegaso 1, è stato trasportato all’ospedale Meyer di Firenze.

Sono quasi le 7 della sera, racconta con una nota Usl Toscana Sud Est venerdì 21 luglio, quando una coppia di anziani chiama il 118 perché il nipote non risponde.

Dall’altra parte del filo trova Sara Ferragalli, infermiera dell’Emergenza-urgenza, che “subito si informa sulle condizioni del bimbo e giudica che sia in arresto cardiaco da soffocamento. Inizia quindi a guidare il nonno nelle manovre di rianimazione cardiopolmonare”.

Ecco il suo racconto: “Ho trasmesso al mio interlocutore tutto ciò che avrei fatto io, con sicurezza. Senza un riferimento visivo, è difficile capire se la persona le effettua correttamente. Per questo ho cercato di essere più specifica possibile e di trasmettere le cose giuste per ridurre il margine di errore. Ho suddiviso le istruzioni in micro operazioni, chiedendo via via se fossero state eseguite. Il nonno non è stato bravo, di più. E’ stato concentrato tutto il tempo, sempre connesso con me. Ho capito che il bimbo si era ripreso dal cambiamento nella voce del nonno, diventata a un certo punto più rilassata”.

Ausl: “Le condizioni sono buone e si trova ricoverato in osservazione breve al pronto soccorso”.

Quello che per molti è un evento straordinario, sottolinea Ausl, per gli operatori del 118 è attività giornaliera.

Sara Ferragalli: “Non è la prima volta per me, è il nostro lavoro. Siamo abituati a vivere queste situazioni, sono ordinarie. Lo straordinario è trovare un interlocutore così collaborante. Oltre alla guida nelle operazioni di rianimazione cardiopolmonare fatte da me, l’infermiera master Michela Gronchi ha attivato subito l’elisoccorso. Poi, sempre in cuffia con il nonno, l’operatrice tecnica Azzurra Cherubini si è tenuta in contatto con il personale in ambulanza per dargli informazioni in tempo reale sull’evoluzione degli eventi. È una catena che ha funzionato in ogni sua parte. Siamo abituati, noi lavoriamo cosi: organizzati, tutti uniti e veloci. Sempre”.

© Riproduzione riservata

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