|
Getting your Trinity Audio player ready...
|
EMPOLI – Empoli piange Silvano Bini, storico dirigente e autentico pilastro del calcio toscano, scomparso all’età di 96 anni. Figura discreta ma fondamentale, ha rappresentato per decenni un punto di riferimento per l’Empoli Fc, la società della sua città, e per l’intero movimento calcistico italiano.
Nato nel 1929, Bini entrò nel club azzurro nel 1947, appena diciottenne. Da quel giorno non lo lasciò più: quarantanove stagioni consecutive di dedizione, competenza e passione. Da segretario a presidente, da dirigente a talent-scout, ha ricoperto ogni ruolo con la stessa eleganza e serietà.
La sua più grande dote? Scovare talenti. Fu lui a intuire le qualità di Antonio Di Natale e Vincenzo Montella, lanciandoli verso una carriera luminosa. In un’epoca in cui il calcio viveva di intuito e rapporti umani, Bini era una bussola.
Collaborò anche con Pistoiese e Livorno, portando ovunque la sua visione e la sua sobrietà manageriale. Un uomo che ha sempre anteposto il bene dei giovani e della squadra a tutto il resto, costruendo il futuro con pazienza e lungimiranza.
Oggi, l’intero ambiente sportivo gli rende omaggio. La Pianese si stringe attorno al figlio Alessandro, attuale dirigente del club, ricordando in Silvano “una figura stimata e fondamentale del calcio italiano”.
Anche l’Empoli gli ha dedicato parole commosse. “Perdiamo un pezzo della nostra storia – ha dichiarato il presidente Fabrizio Corsi –. Silvano è stato un maestro, un esempio per tutti noi”. La vicepresidente Rebecca Corsi lo ha ricordato come “una persona appassionata e profondamente legata ai colori azzurri”.
Il suo insegnamento resta inciso nella memoria del club: valorizzare i giovani, crescere con equilibrio, credere nel lavoro quotidiano.
Un’eredità morale che continuerà a vivere nei campi di allenamento e nei sogni di chi ama il calcio vero.
Alla moglie Maria, ai figli, ai nipoti e alla famiglia, l’abbraccio commosso di tutto il mondo Empoli e non solo.



