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FIRENZE – Commerciante ucciso a Firenze, arrestati ex dipendente e suo fratello.
Svolta nell’omicidio di Safaei Chakar Kiomars, avvenuto nell’appartamento della vittima nel quartiere fiorentino di Novoli, in via Francesco De Pinedo.
La Procura di Firenze ha disposto il fermo di due giovani fratelli stranieri ritenuti i presunti responsabili della morte del cittadino iraniano di 72 anni, regolarmente in Italia dal 1976. Venditore ambulante di souvenir al mercato del Porcellino, nel centro storico.
Il sostituto procuratore Sandro Cutrignelli, titolare del fascicolo di indagine, ha fatto eseguire la notte scorsa dalla squadra mobile della questura il decreto di fermo come indiziati del delitto per i due fratelli. Uno dei quali sarebbe stato un ex dipendente della vittima.
I due giovani stranieri sono stati condotti in carcere.
I particolari dell’operazione illustrati dal procuratore capo di Firenze, Filippo Spiezia, dopo che il giudice delle indagini preliminari si sarà pronunciato sul decreto di fermo.
L’ipotesi è che si sia trattato di una rapina finita male. Con i due che avrebbero legato la vittima e poi frugato nelle stanze.
Safaei Chakar Kiomars è stato trovato con indosso un giubbotto e la porta dell’appartamento era aperta ma non forzata. Segno che avrebbe conosciuto i suoi aggressori.
Il cadavere di Kiomars è stato trovato nella tarda mattinata di giovedì 30 novembre da uno dei suoi fratelli riverso a terra, con le mani legate dietro la schiena e una borsa di tela sulla testa, all’interno dell’abitazione posta al sesto piano di un palazzo, dove viveva da solo.
L’assassinio del commerciante ucciso a Firenze sarebbe avvenuto nella serata di mercoledì 29 novembre. Dopo che Kiomars aveva chiuso il banco alla Loggia del Porcellino ed era rientrato a casa al solito orario, intorno alle 20. Probabilmente ha trovato ad aspettarlo i due fratelli che lo hanno immobilizzato legandogli i polsi dietro la schiena con dello scotch. E gli hanno poi messo un sacchetto di tela in testa.
L’autopsia avrebbe accertato che l’anziano sarebbe stato picchiato prima di morire e forse sarebbe morto per un malore (sarebbe stato un soggetto cardiopatico), escludendo il soffocamento (la busta di tela era a maglie larghe e avrebbe consentito di respirare).
Safaei Kiomars giovedì mattina 30 novembre non si è presentato, come faceva tutte le mattine da 45 anni, alla Loggia del Porcellino ad aprire il suo banco. Così il fratello, con il nipote, dopo averlo chiamato ripetutamente al telefono cellulare e non avendo ricevuta risposta, sono andati a cercarlo a casa.