22.4 C
Firenze
sabato 2 Agosto 2025
Segnala a Zazoom - Blog Directory
spot_img

Dramma ambientale in Europa, le foreste assorbono meno Co2

L’università di Firenze tra i protagonisti dello studio su Nature: sul tema serve un cambio di rotta urgente per l'ambiente

Getting your Trinity Audio player ready...

FIRENZE – Le foreste europee stanno assorbendo sempre meno Co2, mettendo a rischio gli obiettivi climatici dell’Unione Europea. Un nuovo studio pubblicato su Nature e cofirmato dal docente fiorentino Giovanni Forzieri lancia l’allarme: il carbon sink naturale del continente è in forte declino. Una notizia che scuote il mondo scientifico e le istituzioni, chiamate ora a un’azione immediata.

Dal 1990 al 2022 le foreste europee hanno rappresentato una riserva fondamentale per l’assorbimento del carbonio, contribuendo a rimuovere circa il 10% delle emissioni generate dalle attività umane. Ma oggi qualcosa si è rotto. Secondo i dati dell’Agenzia Europea dell’Ambiente, tra il 2020 e il 2022 il potere di assorbimento delle foreste è calato del 27% rispetto al periodo 2010–2014.

Le previsioni per il 2025 sono ancora più allarmanti: l’Ue rischia di non raggiungere il traguardo di 42 milioni di tonnellate di Co2 rimosse previsto dal Regolamento 2018/841 sull’uso del suolo e la silvicoltura.

Le cause: siccità, incendi, prelievo e insetti

A provocare questa perdita di capacità sono diversi fattori: tagli eccessivi di legname, siccità estreme, ondate di calore, incendi sempre più frequenti, tempeste violente e infestazioni di insetti. Fenomeni legati al cambiamento climatico, che stanno compromettendo la crescita degli alberi e aumentando la loro mortalità.

“Il sistema forestale europeo è sotto stress”, avverte Forzieri. Le foreste miste e ricche di biodiversità mostrano una maggiore resistenza, ma da sole non bastano a compensare il danno già avvenuto.

Le soluzioni: nuove politiche, tecnologia e conoscenza

Per salvare il potenziale di assorbimento delle foreste europee Co₂, lo studio propone un mix di interventi: riduzione delle emissioni, miglioramento dei regimi di taglio, promozione di una gestione forestale resiliente, strumenti di osservazione avanzati e maggiore integrazione tra politiche ambientali e climatiche.

Le tecnologie di telerilevamento satellitare ad alta risoluzione, combinate con dati raccolti a terra, possono migliorare la qualità dei monitoraggi. Ma serve anche maggiore trasparenza nei dataset e una standardizzazione dei parametri per valutare impatti su biomassa e biodiversità.

Non meno importante è anticipare gli effetti indesiderati delle soluzioni naturali, come la riforestazione in aree improprie, che può alterare i cicli idrici locali. È essenziale anche collegare i modelli ecologici con quelli economici per misurare l’impatto delle attività umane sul bilancio del carbonio.

“Le foreste possono ancora essere un pilastro della transizione climatica europea – conclude Forzieri – ma il tempo per agire si sta esaurendo. Dobbiamo farlo adesso”.

Il destino del carbon sink europeo dipende da scelte concrete, coordinate e rapide. Senza un cambio di rotta immediato, gli alberi d’Europa non potranno più essere nostri alleati nella lotta alla crisi climatica.

© Riproduzione riservata

spot_img

Notizie correlate

Firenze
nubi sparse
22.4 ° C
22.8 °
21 °
77 %
2.1kmh
40 %
Sab
29 °
Dom
28 °
Lun
29 °
Mar
32 °
Mer
30 °

Ultimi articoli

SEGUICI SUI SOCIAL

VIDEO NEWS

Video news