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FIRENZE – La preside del liceo Da Vinci di Firenze scrive una lettera agli studenti dopo l’aggressione di sabato 18 febbraio davanti al liceo Michelangiolo in cui sono indagati militanti di Azione studentesca.
Il ministro Valditara replica giovedì 23 febbraio: “Lettera del tutto impropria. In Italia non c’è nessun pericolo fascista. Il contenuto non rappresenta la realtà dei fatti. Non ritengo necessario intervenire, sono lettere ridicole. Vanno prese per quello che sono, un atto di propaganda”.
E scoppia la bufera.
Il sindaco Dario Nardella, che ha postato la lettera della preside Savino, interviene:
“Gravissime, offensive, inaudite le parole di Valditara, indegno di rivestire il ruolo di ministro della scuola. Dopo il pestaggio di sabato mattina ci aspettavamo che il ministro Valditara venisse qui a Firenze a parlare con gli studenti o almeno condannasse l’accaduto. Stamattina, invece, ha offeso la preside del Liceo Da Vinci che ha sollevato con rispetto un dibattito su quello che è successo. Le sue parole oltraggiose sono inaccettabili per la nostra città e per tutta la comunità scolastica. Valditara si scusi o si dimetta.
Nella lettera datata 21 febbraio, la preside Savino scrive: “Il fascismo in Italia non è nato con le grandi adunate da migliaia di persone. E’ nato ai bordi di un marciapiede qualunque, con la vittima di un pestaggio per motivi politici che è stata lasciata a se stessa da passanti indifferenti”.
Valditara: “Non c’è nessuna deriva violenta o autoritaria. Difendere le frontiere e ricordare il proprio passato o l’identità di un popolo non ha nulla a che vedere con il fascismo o, peggio, con il nazismo. Quindi inviterei la preside a riflettere più attentamente sulla storia e sul presente. Mi e’ dispiaciuto leggere questa lettera e che sia stata letta agli studenti. Il contenuto non rappresenta la realtà dei fatti. Non ritengo necessario intervenire, sono lettere ridicole. Vanno prese per quello che sono, un atto di propaganda”.