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FIRENZE – Antico registro recuperato dai Carabinieri: era scomparso nel 1946
Il comandante del reparto operativo del Comando Carabinieri per la tutela del patrimonio culturale, alla presenza del direttore generale archivi del ministero della Cultura, ha consegnato alla direttrice dell’Archivio di Stato di Firenze un importante registro antico, proveniente dal fondo ‘Mannelli Galilei Riccardi’, mancante nell’inventario concluso nel lontano 1946. Il bene archivistico, posto in vendita nel marzo 2024 sul mercato antiquariale per un valore di circa 15 mila euro, non è passato inosservato ai Carabinieri TPC che quotidianamente svolgono attività preventiva di monitoraggio nel settore del commercio di beni culturali.
Coordinati dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Firenze, i militari del reparto operativo TPC hanno condotto un’accurata indagine al fine di ricostruire il percorso del bene dall’epoca della sua collocazione nell’archivio Mannelli fino all’immissione nel mercato antiquario.
L’attività investigativa, condotta in concertazione tra le sezioni antiquariato e la nuova istituita cyber investigation, entrambe inserite nell’organigramma del reparto operativo carabinieri TPC, trae origine dal controllo di un sito online riconducibile a un rivenditore di libri antichi di Firenze che poneva in vendita il volume miscellaneo. Le immagini pubblicate sul web ritraevano la parte frontale del libro con la scritta ‘Miscellanea‘ sul cartiglio ovale sormontato dal disegno di un’aquila, oltre a una parziale immagine della costola dalla quale si comprendeva che si trattava di un documento di archivio. Inoltre, come si legge in una nota, erano stati pubblicati anche due fogli, su carta manoscritta in pergamena, riportanti un indice dei documenti raccolti pertinenti la famiglia Mannelli, comprensivi anche di una supplica rivolta a Cosimo I de Medici per evitare l’abbattimento della torre di proprietà della famiglia in occasione della costruzione, al suo posto, del corridoio vasariano.
Il prosieguo delle indagini, svolte anche con l’ausilio tecnico scientifico della Soprintendenza Archivistica e Bibliografica della Toscana e dell’Archivio di Stato di Firenze, consentivano di acquisire ulteriori indizi per ricondurre il documento al complesso archivistico Mannelli Galilei Riccardi, donato per intero dal marchese Riccardo all’Archivio di Stato di Firenze con testamento olografo del 1927. Alla luce degli elementi probatori emersi, si precedeva al sequestro. Ulteriori approfondimenti permettevano di scoprire che il documento era in realtà di proprietà di un privato il quale avendo dato mandato alla vendita al commerciante intermediario, non ne giustificava il possesso legittimo né la provenienza.
Il volume sequestrato, esaminato dai funzionari della Soprintendenza Archivistica Toscana e dell’Archivio di Stato di Firenze, è risultato essere coerente e parte integrante, come I volume, con altri di una serie di documenti pertinenti il fondo. Il registro, databile nel suo complesso alla fine del XVIII sec., contiene copie di documenti dal XV al XVII sec., presenti in originale in altre varie unità archivistiche del fondo suddetto, ed è costituito da carte in pergamena vergate da un’unica mano, con piccoli decori a penna bruna ed elementi fitomorfi per le lettere iniziali. La documentazione si presenta accuratamente rilegata da coperta in piena pelle marocchino color tabacco, con cornice in tripla filettatura a secco su entrambi i piatti, fregi floreali agli angoli e dorature come la filettatura interna. La consegna permetterà il ricollocamento del volume nel fondo d’origine.
L’antico documento sequestrato, qualora fosse stato acquistato da collezionisti italiani o esteri appassionati del settore, “per le peculiari caratteristiche di rarità ed epoca storica di riferimento, sarebbe stato valutato per un valore commerciale certamente superiore rispetto a quello indicato per la vendita”.
“Esprimo grande soddisfazione per l’importante recupero del registro antico appartenente al fondo ‘Mannelli Galilei Riccardi’ che viene consegnato all’Archivio di Stato di Firenze e, simbolicamente, all’intera cittadinanza fiorentina”, dichiara il direttore generale Archivi del Ministero della Cultura, Antonio Tarasco. “Il registro non rappresenta solo un recupero materiale, ma un ritorno alle radici storiche della nostra collettività. Ringrazio i Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale e la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Firenze la cui eccellente operazione, coadiuvata dalla Soprintendenza Archivistica e Bibliografica della Toscana e dall’Archivio di Stato di Firenze, ha consentito questo importante risultato”.
“La collaborazione tra la Soprintendenza archivistica e bibliografica della Toscana e l’Archivio di Stato di Firenze è stata l’occasione per mettere alla prova un metodo di indagine consolidato, come la consegna del documento dell’archivio Mannelli Galilei Riccardi dimostra”, dichiarano la soprintendente archivistica e bibliografica della Toscana Eugenia Valacchi e la direttrice dell’Archivio di Stato di Firenze Paola D’Orsi. “L’esame puntuale dei caratteri estrinseci del pezzo, insieme alla ricostruzione della tradizione dell’archivio di origine condotta in stretta sinergia, restituiscono ora la fisionomia di un complesso archivistico servito da un inventario in cui non erano ravvisabili lacune. Il ritorno al fondo di origine del registro recuperato dal Nucleo Tutela dei Carabinieri stimolerà anche nuove riflessioni sul contenuto dell’intero archivio, a iniziare dalla versione su supporto membranaceo in esso contenuto della supplica con la quale ebbe origine la perimetrazione della torre dei Mannelli per costruire il corridoio vasariano. L’attuale cerimonia inaugura quindi un nuovo filone di studi su un brano importante di storia della città e sarà l’inizio di un nuovo percorso di trasmissione della sua memoria”.