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Stadio di Firenze, Salvini: “A disposizione per una via d’uscita”

Il vicepremier, ministro Infrastrutture, al Viola Park. "Pnrr serve per modernizzare il Paese, non per fare stadi. Il mio obiettivo è che Firenze abbia nuovo stadio di proprietà. La soluzione è uno stadio nuovo"

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FIRENZE – Stadio di Firenze, Salvini: “A disposizione per una via d’uscita”.

“Io mi auguro che la società e le istituzioni, Comune di Firenze, Regione Toscana e Soprintendenza, trovino un accordo sullo stadio. In linea generale qual è la soluzione migliore a Torino, a Roma, a Milano, a Firenze? Una nuova area con un nuovo impianto moderno e sicuro. Perché lo abbiamo visto in altri stadio. L’adeguamento di impianti vecchi con una urbanistica vecchia, non li mettono a disposizione per ospitare eventi internazionali come le finali internazionali”.

Cosi il vicepremier Matteo Salvini, ministro Infrastrutture e Trasporti, sullo stadio Artemio Franchi di Firenze. Salvini domenica 21 gennaio al Viola Park a Bagno a Ripoli, Firenze. Accolto dal dg della Fiorentina Joe Barone.

Salvini: “Io spero che Firenze possa essere una delle città che ospiterà gli Europei del 2032, ma siamo nel 2024, ma bisogna fare in fretta. Poi c’è un ministro dell’Economia, c’è un ministro dello Sport, quindi non mi voglio sostituire a loro. Mi sembra che ad oggi i soldi a bilancio non bastino per fare sullo stadio Franchi tutto quello che sul Franchi si dovrebbe fare. Mi sembra evidente che una buona parte di città chieda risposte certe e rapide”.

“Ribadisco che mi metto a disposizione della società e dell’amministrazione comunale per trovare una via di uscita. Siccome leggevo che da parte di qualcuno si pensa che l’Europa possa allungare i tempi del Pnrr ad uso dello stadio di Firenze la vedo molto ambiziosa come ipotesi”.

“Ribadisco che il tema del Pnrr per fare lo stadio a Firenze, come a Venezia, è stata una scelta proposta da altri e bocciata dalla Commissione europea, quindi se non c’è una volontà politica… Il Pnrr serve per infrastrutturare e modernizzare il Paese non per fare gli stadi. Ho incontrato la proprietà della Roma prima di Natale e mi sono messo a disposizione per accompagnare in un percorso virtuoso che anche lì ha bisogno di un nuovo stadio. Non vorrei che il Franchi di Firenze, che è uno stadio straordinario, che qualcuno ha pensato di tutelare, avesse la sorte opposta. Mi auguro che le istituzioni trovino il modo di dialogare con la Fiorentina affinché possa investire come per questa cittadella straordinaria”.

“Ritengo improbabile che la Commissione europea dia uno slittamento dei tempi sul Pnrr non sulle ferrovie, su cui stiamo investendo decine di miliardi di euro. ma sullo stadio di Firenze. Pensare ad uno slittamento dei tempi del Pnrr per recuperare i ritardi di qualcuno penso che sia difficilmente proponibile alle istituzioni europee”.

“Complimenti a Commisso e Barone. Il Viola Park è un modello e un esempio per le altre società italiane, e lo dico venendo da fuori perché una struttura come questa raramente l’ho vista, con strutture anche medico-scientifiche di livello. Le società di calcio ovviamente fanno business ed avere uno stadio nuovo, di proprietà, che vive sette giorni su sette, anche con eventi culturali e commerciali al di là della partita della domenica è fondamentale”.

“Quello che posso fare io è fare una ricognizione con altri ministeri per vedere se ci sono delle aree pubbliche, dismesse, disponibili, che rispondono a quelle che sono le normative Uefa, in città, a disposizione. Sperando che non ci siano dei no ideologici da parte della Sovrintendenza e del Comune o di chiunque altro”.

Quindi il vicepremier: “Non entro nel merito delle polemiche urbanistiche, edilizie, tanto meno sportive sullo stadio di Firenze. E’ un peccato dire di no a società private che portano soldi ed idee per fare nuove strutture. E questo lo dico a Firenze come a Milano. Aver detto di no al nuovo stadio a San Siro secondo me è stato un errore incredibile da parte dell’amministrazione comunale di Milano che ci ha perso anni. E lì ci sarebbe stato più di 1,5 miliardi di euro di investimento privato su un’area che avrebbe potuto vivere h24, sette giorni su sette. Adesso le società milanesi faranno giustamente i loro conti ed i loro interessi, non so se andranno a San Donato o a Rozzano. Io da tifoso li seguirò ovunque vadano, però è un peccato aver perso quell’opportunità”.

“Rileggendo la storia delle proposte avanzate dalla società Fiorentina alle istituzioni locali, è stato un peccato dire di no ad un investimento multimilionario per uno stadio nuovo, moderno e sicuro, perché per me nuovi stadi significa anche più sicurezza e lo dico da ex ministro degli Interni. C’è assoluto bisogno di nuovi stadi”.

“Sto leggendo da ministro delle Infrastrutture anche il dibattito su il Franchi bis: ma dove va a giocare nel frattempo la Fiorentina? Da appassionato di calcio mi rifiuto di pensare che i tifosi di una società storica come la Fiorentina possano andare a centinaia di chilometri di distanza per vedere le partite della loro squadra, fuori regione, in un’altra città. Perché mi sembrerebbe davvero una mancanza di rispetto”.

 

© Riproduzione riservata

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