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FIRENZE – Sono due gli indagati per l’aggressione che è costata la vita, l’11 aprile del 2024, al pistoiese Antonio Morra, uno spettatore del concerto dei Subsonica, al termine dello stesso.
Anche il 29enne fiorentino Cristian Corvo, originariamente accusato di lesioni pluriaggravate in concorso, con l’aggravante della minorata difesa, dovrà infatti rispondere, al processo in rito abbreviato, per omicidio preterintenzionale. Con la stessa accusa è alla sbarra anche un altro dipendente della ditta di facchinaggio quella sera in azione al Mandela Forum, il 48enne kosovaro Ibrahimi Senad, difeso dagli avvocati Luca Maggiora e Lapo Bechelli.
L’udienza per la discussione davanti al gup del tribunale di Firenze, Fabio Gugliotta, si terrà il prossimo 6 maggio. Al centro della stessa le perizie medico legali chiamate ad accertare la causa della morte. Il perito scelto dal gup, la dottoressa Chiara Toni, ha definito astrattamente compatibile come colpo mortale anche quello inferto dal 29enne italiano. Il medico legale nominato dalla procura non si esprime sulla pericolosità del secondo colpo mentre l’esperto scelto dai legali di Senad dichiara impossibile che il pugno possa essere stato idoneo a cagionare la morte di Morra.
L’operaio Antonio Morra, al momento della morte, aveva 47 anni e viveva a Pistoia con la moglie e tre figli. Quella sera andò al concerto dei Subsonica con la coniuge e al termine dello spettacolo la coppia si fermò sulle scale esterne del Mandela Forum. Lì ci fu una discussione col personale e, secondo quanto ricostruito, l’operaio fu circondato da un gruppo di facchini e colpito almeno due volte. Sull’aggressione anche un video ripreso da un cellulare che è stato messo agli atti del processo.